In origine sarebbe stato "Cevedale e Palon de La Mare", ma anche qui c'è stata una piccola deviazione del percorso... Ma andiamo per ordine.
Dopo una serie interminabile di mail su chi c'è e chi no si decide per una due giorni con partenza dal Rifugio Forni con tappa intermedia al Rifugio Pizzini (2700 mt) e arrivo nella prima giornata al Rifugio Casati (3254 mt) dove ci saremmo fermati per la cena e il pernottamento, con l'intento di "attaccare" la prima cima (appunto il Cevedale) appena partiti all'indomani, per poi proseguire ad anello sulla facile crestina fino alla cima del Palon de la Mare.
Per la giornata di Sabato il programma è stato rispettato anche con i tempi: facile percorso di circa tre ore con arrivo al Casati per le 18,00 circa. Appena arrivati il gruppone (siamo in 10!) si sistema in due camere e poi scende per la cena. Il clima è piuttosto allegro e goliardico ed il gruppo è subito compatto ed affiatato.
Durante la cena inizia a piovere... Già si preannuncia una ritirata, ma si decide di partire comunque e di vedere come sono le condizioni del ghiacciaio. Il mattino dopo si parte in cordata. La giornata è splendida... Forse troppo: il sole picchia da subito e fa molto caldo. Giusto il tempo di iniziare la progressione su ghiacciaio e subito le cordate davanti a noi si fermano... Che succede? Due ragazzi di una cordata davanti a noi cadono in un crepaccio (non uno... DUE!). Da quel che si è capito il primo è caduto per parecchi metri, trascinando anche il secondo. Vediamo in lontananza i soccorsi, i due riescono alla fine a salvarsi ma per noi è sufficiente per decidere di tornare indietro... Ancora una volta. Chiara è preoccupata, mi chiede se sono d'accordo per la ritirata perchè sa bene che mi brucia ancora la cima del Disgrazia, ma stavolta è diverso: ho toccato con mano la pericolosità di un ghiacciaio se non ci sono le condizioni... Insomma, qui la Montagna ci ha detto un grosso "No" ed allora si torna indietro ringraziando e basta. Io stavolta sono tranquilla, so bene che la mente vulcanica di Chiara sta già pensando a come salvare la gita: infatti tira fuori dal cilindro un percorso alternativo: ritorno al Pizzini, sentiero fino al Rifugio Branca per poi andare al sentiero glaciologico Alto. Quello che vi posso dire è che il giro è stato molto panoramico, piacevole e... Lunghissimo ed estenuante, almeno per me... Personalmente sono tornata a casa stanca e soddisfatta nonostante le cime mancate.
Ecco un pò di foto:
Partenza dal parcheggio dei Forni: qui solo quattro dei "dieci": Luca, Chiara, Ludovico e Guido
Simpatici incontri lungo il tragitto
Arrivati al Casati: quella cosa bianca dietro di me mi piace sempre di più...
... E sembra che piaccia anche a Guido...
Ci si sistema nelle camere. Qui Ludovico
E qui il gruppone al completo: allegri ed affiatati... Vedete in primo piano un esplosivo Diego
Appena partiti...
...Già ci siamo fermati... Ma Diego non perde il sorriso...
Torniamo indietro, ma prima un ultimo sguardo al ghiacciaio
Percorrendo il Passo Zebrù...
Arrivo al Rifugio Branca
Sentiero Glaciologico Alto
Ponte Tibetano (versione riveduta... dovrebbe esserci una corda...)
Gran Zebrù in lontananza
Quasi arrivati al parcheggio dei Forni... Stanchi ma contenti di aver salvato la gita
Per me è stata un'altra lezione: ho visto quanto può cambiare in fretta la condizione di un ghiacciaio, il secco "No" della Montagna e la determinazione dei partecipanti a non voler tornare comunque subito a casa. La compagnia è stata molto bella, il sentiero anche e... Personalmente anche senza le cime ho avuto la sensazione di essermi allenata duramente alla fatica: in un recente commento su questo Blog avevo scritto che desideravo una gita in cui arrivare "ultima e spompa": sono stata accontentata e ne aspetto altre... Dopo il 12 Settembre
Grazie a tutti e a presto
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