Due, pardon, tre giorni in Brenta. Dico tre perchè siamo partiti venerdì sera sotto un diluvio universale da Brugherio alla volta di S. Lorenzo in Banale.
Arrivati al parcheggio verso le 23 scoviamo una tettoia sotto la quale troviamo una sdraio; io ho la brandina ma Simone ringrazia. Così si va a nanna....
Sveglia ore 4, colazione e poi ci incamminiamo verso il rifugio S. Agostini, siamo dei puristi quindi niente jeep (anche se al parcheggio già un buon numero di autisti è pronto a caricare chi ha soldi da spendere).
Il bosco è monotono e palloso, sarà che lo facciamo alla luce delle frontali, però mi sembra di essere al parco di Monza. Quando il sole sorge le cose iniziano a cambiare e, a Malga prato di sotto, alla vista delle pareti, il ritmo aumenta ulteriormente.
Alle 720 entriamo in rifugio, rapida colazione e poi via! Abbiamo come meta la piccola parete della cima d'Ambiez che, con i suo 400/500 metri di verticalità, cade a piombo sulla vedretta d'Ambiez.
sn --> Torre d'Ambiez
dx --> Cima d'Ambiez
Equilibrismi verso la parete
Il vento che si è intanto alzato da Nord non ci impensierisce e attacchiamo la Via Vienna.
Siamo quasi fuori dai tiri più difficili quando il vento porta nuvolaglia nera e incomincia a venire giù qualche fiocco di neve. Siamo vestiti leggeri e le mani perdono subito sensibilità, ci fiondiamo giù in doppia un po' delusi ma convinti che procedere sarebbe potuto diventare pericoloso.
Nuovamente sui ghiaioni basali non ci va di ficcarci in rifugio, siamo partiti venerdì proprio per sfruttare totalmente i due giorni! Pescando fra le varie relazioni che abbiamo al seguito troviamo quella della torre d'Ambiez e della via Anna, difficoltà tranquillamente gestibili anche con il freddo, quindi ci silega nuovamente e via.
La val d'Ambiez con il rifugio vista dalla via.
Roccia eccezionale nella parte bassa, poi terrazze detritiche ci portano a un diedro di 50 metri che ci consegna in cresta. Completano la via un paio di facili lunghezze su roccia sempre ottima. Così arriviamo in cima a questa torre e studiamo la via dell'indomani....
Discesa con tre noiose doppie, una delle quali ci fa perdere anche un sacco di tempo per individuare la linea corretta. Un incastro viene risolto da un tizio che passava :)
Poi finalmente al caldo del rifugio dove un' abbondante cena ci indirizza al letto, pardon, al tavolo.
Paghiamo il fatto di non aver prenotato, il rifugista fa saltar fuori solo un letto e noi siamo in due. Scartata l'ipotesi di dormire insieme, mi accomodo sul tavolo della sala da pranzo. Mai dormito così bene in rifugio!! Un silenzio fantastico mi ha tenuto compagnia per tutta la notte e alle sei, quando ho dovuto sbaraccare per la colazione, ero fresco e riposato come una rosa, pronto per la via Fox-Stenico.
Primo tiro in fessura molto dura, mi costa anche un fiondo di pochi metri per fortuna senza conseguenze. Con l'arte delle varianti, imparata sulle pareti di casa, aggiro il punto difficile e ci accodiamo a un'altra cordata che ripete la nostra stessa via. Seguendo loro posso non pensare alla linea di salita e rilassarmi, godendomi questa magnifica parete, la prima vera parete che ripetiamo in Brenta.
La vie è sempre bella esposta....
In poco più di tre ore siamo sulla cresta della cima d'Ambiez e seguendo gli ometti in pietra, in circa 30 minuti, siamo in cima!
Lo sguardo viene catturato dalla cima del Basso, il ricordo vola a quella fine estate del 2008 quando lo salimmo con Richi...
Discesa pericolosa per la via normale, numerosi tratti di III fatti slegati e con sotto il baratro vertiginoso. per fortuna tutto fila liscio e alle 17 siamo nuovamente a Malga prato di sotto a comperare formaggio e a spararci un birrozzo ghiacciato....
Ciao ciao Brenta, anche questa volta abbiamo dato...