La montagna è quella cosa capace di metterti a nudo,
ridimensionarti e farti capire quanto tu sia piccolo, è una maestra dura, ma è anche capace di stregarti , e drogarti di lei .
Oooh che parole pesanti, è vero,ma è il succo della giornata di ieri è proprio questo.
Ma andiamo per ordine; questa volta non all’ ultimo come accade spesso decidiamo la meta, per sta domenica è il canalone ovest del
Grignone.
Scarichiamo relazioni e foto, guardiamo i tempi di percorrenza, insomma
organiziamo proprio bene il tutto.
Anzi , come vedrete dai prossimi
report, ognuno è venuto su da una parte diversa chi dal
Pialleral e chi dalla
Piancaformia , si fa’pure una scommessa; l’ ultimo che arriva paga da bere a tutti.
Ma dato che non siamo mai contenti vogliamo rendere ancora
piu’
remunerativa la gita , quindi perché non portarci su gli sci e poi fare anche la discesa diretta la rifugio ….
Visto che tanto per le 11 saremo su, è inutile star li ad aspettare gli altri…Cosi pensavamo, ma le cose non sono proprio andate come noi speravamo….
La giornata inizia subito bene , riesco a bloccare la
orzomobile nella neve al parcheggio del
Cainallo.
Si perché noi siamo superiori agli altri, abbiamo un 4x4 e chi ci ferma
piu’, un dubbio mi era venuto quando ho visto delle fiat panda 4x4 ferme prime dell’ ultimo tornante, ma come detto prima,noi siamo in una botte di ferro…
E infatti piano piano arriviamo al parcheggio, e che c’è voluto ma al momento di fare inversione andiamo un po’ troppo sulla neve fresca e tombola le ruote girano a vuoto, va be mettiamo il 4x4 , niente,le ridotte …niente…Porca Vacca siamo bloccati !
Be dai montiamo le catene … Si bell’ idea peccato che la neve arriva fino al mozzo….
Tira fuori la pala, spala e alla fine ne usciamo, sudati, e con il primo
insegnamento; meglio fare 5
min. i strada in
piu’ che perdere
piu’ di mezzora per tirare fuori la macchina.
La salita alla
Bietti procede abbastanza bene, in qualche punto decidiamo di provare a mettere gli sci , ma a piedi si procede
piu' facilmente, e intanto ci chiediamo, chissà perché nessuno ha avuto la nostra idea degli sci….Ma
incominciamo a capirlo, il peso dello zaino si sentire e altre persone ci passano davanti
piu’
speditamente, sembriamo il condottiero di “
Missing” con la sua armatura appesa alla schiena…
Passata la
Bietti sappiamo che dobbiamo cercare il nostro canale , delle belle tracce poco dopo sparano su , ma noi abbiamo le foto relazioni, e tanto orgoglio , no quello non è l’ attacco giusto e
piu’ in la dietro a quel costone.( Dopo capiamo che con quelle tracce si evita il tratto difficile )
E infatti lo
raggiungiamo ci prepariamo e via , se lo chiamano canale è
perchè tutto quello che cade finisce li dentro, altre cordate
piu’ su alimentano il flusso di neve e ghiaccio che scende e dobbiamo stare attenti a non farci colpire da questi proiettili.
Cerchiamo di stare attaccati alla parete rocciosa su un lato, cosi da essere protetti ma i pezzi che arrivano rimbalzano e ci martellano lo stesso.
Arriviamo finalmente alla
goulottina che viene
classificata di I- II grado, passarla con il ghiaccio è un po’
piu’ complicato , il ghiaccio è sottile e salire
verticalmente risulta pericoloso, optiamo per traversare a destra , anche il traverso risulta ostico, lo spessore di ghiaccio è di 5- 10 cm mettere un chiodo per proteggerlo è difficile ma ci tento.
Per 2 volte sento il chiodo toccare le rocce sottostanti, devo ritentare ma per far prima tolgo un guanto cosi lavoro meglio , lo appoggio davanti agli occhi su una piccola sporgenza, mentre traffico con sta vite sento i polpacci indurirsi , devo allentare la tensione guardo sotto e vedo il vuoto….Calmo hai i ramponi in presa e una picca ben conficcata non
puo’ succedere nulla rilassati…
Ma ecco sentire un sibilo e un pezzo di ghiaccio che arriva , mi cade davanti ed esplode quando riapro gli occhi guardo davanti a me e il guanto non c’è
piu’, in
compesso delle schegge hanno preso la mano e ora sanguina…
"Sei un pirla!" mi dico, quante volte lo hai detto agli altri …E ora che fai , vaffanculo il guanto, vaffanculo il chiodo, e pure la mano, senza guanto parto e finisco il tiro senza
piu’ mettere dentro niente .
Riesco a fare una sosta su picche e aspetto Andrea, mi raggiunge e si ferma sopra alcuni metri in una zona un po’ meno ripida.
Devo prendere i guanti di riserva, ma questa operazione sul verticale risulta abbastanza complicata, ma con la calma si riesce a fare tutto.
Sento finalmente il caldo tornare nella mano , dai non è finita, non siamo neanche a meta’ e va quanto tempo abbiamo
gia’ perso…
Ora dobbiamo pero’ ritornare nel canale e quindi altro traverso a sinistra.
Se sotto c’era il ghiaccio qua la neve è
piu’ morbida, ma questo non è un pregio infatti bisogna fare delle belle impronte per far si che il manto nevoso tenga, arrivo finalmente a delle rocce ma sono marce , pareva se andasse bene una…
Guardo Andrea dall’ altra parte siamo entrambi tesi, la testa è la cosa
piu importante in certe circostanze .
Viti da ghiaccio non servono con questa neve non farebbero presa , ma vedo attaccato al imbrago un chiodo da roccia , in un punto abbastanza solido trovo una fessura, e lo pianto il rumore diventa sempre
piu’acuto la roccia non si apre , tiene !
Basta un chiodo come protezione che ritorna la
serenita’, continuo fino a rientrare nel canale , Ormai il passo chiave è stato superato, qua i ramponi prendono bene e le picche pure , non ci resta che seguire il
verticalita’.
Ormai vediamo pure i nostri amici, che hanno finito la
Piancaformia, mancano 100 metri alla fine,
Andrea si slega e mi supera , io faccio qualche foto e mi godo questo momento ora sono solo, sento la tensione che si allenta e mi viene addosso una strana stanchezza , ma non è finita ne manca ancora per uscire.
Cerco le forze dentro di me, Andrea è ormai arrivato , maledico il peso dello zaino e l’idea degli sci, ma alla fine eccomi alla ringhiera la scavalco e solo allora capisco che è finita.
O meglio adesso viene il bello, tutti sono
gia’ arrivati e oltre a sfotterci
perchè siamo arrivati ultimi, ci tocca pure pagare da bere !
Dopo aver tirato fuori la macchina dalla neve ci avviamo verso la
Bietti.
Classica foto alla porta di
Prada.
Come si vede la neve non è
sufficente per usare gli sci.
Sopra la testa di Andrea il canale.
Andrea sta' sul lato vicino alle rocce per evitare di essere preso dalla roba che cade dall'alto.
Notate nel centro del canale che solco
sè creato.
Eccoci alla
goulottina.
Dalla sosta sulle picche, ecco arrivare il Presidente.
Finalmente rieccoci nel canale.
Andrea è
gia' arrivato.
Un ultimo sguardo verso il canale fatto.
Finalmente scavalco la ringhiera.
Alessandra è arrivata su da sola dal
Pialleral, merita una foto con la bandiera.
Bella figura, ma soprattutto che
insegnamento, mai
sottovalutare le cose, mai fare gli
sborroni , ma soprattutto mai perdere la testa.
Una persona normale venderebbe il tutto e si darebbe alla pesca….Ma noi non siamo normali…
Approposito che si fa’ domenica ?