Chi e perchè.

"Ci piace trascorrere il tempo libero all'aperto, in montagna o in ambiente naturale. Ci piace camminare, scalare, sciare, e osservare. Ci interessano tutti gli aspetti della natura, dell'ambiente e dell'ecologia. E' un'esperienza che non si ferma al ritorno in città, per questo la vogliamo raccontare."
.......................................Club Alpino Italiano - sez. Brugherio

31 gen 2011

30.01.2011 Cresta Piancaformia

Ore 6:30...stavolta si anticipa sigh...ma non lamentiamoci, qualcuno ci precede di ben 1 ora e mezza: a noi è andata di stralusso!!!
Oggi assalto al Grignone: noi per la Piancaformia, Alessandra da Balisio, Ricky, Andrea e (crediamo) Simone dal canalone Ovest.
"Chi arriva ultimo paga da bere"...questo il monito di Ricky...già temiamo i divoratori di dislivelli!!!!!
Eccoci in marcia...e come al solito il sole è su quella montagna là:perchè non abbiamo deciso di andare là?



Saliamo nei boschi pensando a quello che ci aspetta...io come al solito a chiedermi se arriverò da qualche parte o no... Piero e Maurizio meditano.

Partiamo per raggiungere la Bocchetta di Piancaformia e da lì la cresta.
Fausto è stranamente silenzioso.
"Siamo solo noi che ci svegliamo la mattina presto (con il mal di testa)..."
Davanti a noi qualcuno che è già impegnato... la mente si affolla di pensieri mentre il passo comincia a farsi regolare e curioso.



Ed eccoci a procedere tra salite e discese... si sbanfa, si ride, per lo più si sta in silenzio, ma ci divertiamo.


Fausto dà prova di sè e sale, sale, sale...

...poi si scende, scende, scende.

Piero tiene d'occhio la truppa...

...Fausto guarda un po' preoccupato...poi fa il rabdomante "Ci sarà vino da queste parti?"...


Si procede delicati tra cornici, vuoti spaventosi, canaloni e tanta, tanta neve ovunque. A volte la piccozza fa un rumore sordo di vuoto mentre picchia sul ghiaccio "Tunc"
...non pensiamoci, anche se c'è il vuoto non posso farci niente...occorre solo proseguire!


Proseguo veloce e mi fermo per un'ultima foto ai compagni prima di un bel muro parecchio inclinato...mi sto proprio divertendo...speriamo di non fare vaccate e sbagliare strada!

Vado avanti, e ancora avanti mentre vedo sbucare lontano un pilone, la neve macchiarsi dei primi escrementi dei gracchi che sicuramente vivono attorno al rifugio e che mi segnalano che non manca molto....avanti Annina, ce la puoi fare!!!!!

E sbuco alle 12:30 alla chiesetta! sono felice e non mi pare vero! c'è tanta gente attorno a me, nessuno per ora che conosco con cui condividere la mia gioia, ma meglio così...direi solo scemate...invece mi guardo attorno emozionata e l'Anima si riempie di Bellezza e grandezza!
Dopo un po' ecco Oscar...



...e poi Maurizio...


...e infine last but not least ecco Fausto che pare un cane bastonato pungolato da Piero, ma invece è soddisfatto!!!! grandissimi!!!


Si congela, ma gli impavidi sorridono per la foto di vetta! EVVAIIII!!la polenta ci aspetta (sì, sì...aspetta e spera!)

...ma dove sono finiti intanto quelli che dovevano salire dal canale W, scendere, ripellare e risalire? ci tocca pagare da bere?...o no?!...
Un po' preoccupata chiedo informazioni a un gruppo che esce dal canale e mi dicono che i "nostri" stanno arrivando...mi sa, mi sa che qui a trincare saremo noi!!!

Alessandra ci aspetta nel rifugio puntualissima.

Ecco i due mitici...(o pazzi?)...credo i primi a fare l'ovest con gli sci sulle spalle...


Andrea in uscita dal canale...bbravo, bbravo!!!



Dopo aver cercato di scaldarci nell'affollatissimo rifugio e aver cercato invano una cioccolata che nessuno mi vuole fare ("Ti pare che con tutta questa gente possa mettermi a preparare la tua cioccolata?" mi dice il simpaticissimo tipo del rifugio...mai pensato di cambiare lavoro?) ci avviamo sulla via del ritorno. Ora sì che invidiamo gli amici con gli sci...

La discesa è infinita, ma la neve (tanta) candida ci diverte e ognuno si esalta a modo suo...Oscar balla alla luna...ops...sole!

...con un po' di nostalgia e un pizzico di incredulità ci chiediamo "...ma eravamo proprio là?"

Bravi a tutti!

30-01-2011 Pialeral-Brioschi (in solitaria)

Finalmente il mio primo report dopo tante volte che leggevo con una punta di invidia quelli degli altri... Invidia positiva, si intende, perchè vedere qualcuno che fa ciò che desideri anche tu ti sprona a pensare che è fattibile, a dispetto dei tuoi 40 anni, a dispetto che inizi tardi a frequentare la montagna perchè vieni " da una bellissima regione" ... E che palle! Quasi a volerti dire che per forza devi stare in spiaggia al caldo e basta, che non è roba per te, invece no. Qualcosa si smuove dentro, ma non posso pretendere che chi arrampica o scia divinamente possa pensare di starmi dietro. Così decido che è meglio arrampicare con un istruttore o fare piccoli itinerari in solitaria. Itinerari in solitaria, appunto questo per me è il terzo, tecnicamente meno preoccupante ma fisicamente il più faticoso. Mi faccio spiegare bene l'itinerario dal mio fido consigliere in materia di alpinismo (chissà come fa ad avere stampati a memoria tutti i percorsi, mah), quindi lascio la macchina nel parcheggio di Balisio vicino alla chiesetta in una strada sterrata e desolata (paura!). Comincio ad avviarmi.

L'inizio del percorso


Sola soletta in mezzo al bosco


Quasi al Pialeral


Inizia la neve, il percorso è ben tracciato, peccato per le nuvole basse


Simpatici incontri. Giotto dove sei?


Arrivo al bivacco, inizia il ghiaccio, meglio ramponarsi e meglio imparare a farlo bene! Magari un pò più velocemente...


Ma dov'è il rifugio? Sembra di camminare all'infinito senza mai arrivare... Le nuvole non aiutano di certo... Che percorso spaccagambe...


Dolce cresta


Alle 12,00 in punto eccomi alla croce, finalmente!


Arrivo al rifugio e l'unico che incontro è il Grigna che mi aggiorna sulla posizione degli altri. Io li aspetto, e quando arrivano ridente sbevazzata, foto con bandiera insieme al Presidente e poi si scende tutti assieme! 4 gentili cavalieri (Maurizio, Fausto, Oscar e Piero) mi accompagnano fino alla stradina sperduta dove l'unica auto rimasta era appunto la mia e si torna a casa. Bellissimo!
Beh, che dire, è stato bello alzare un pò il tiro e vedere che si potrebbe osare ancora di più, quindi aspetto che la fervida mente del caro Ale mi proponga altri itinerari gustosi come questo.
A presto

Canalone Ovest del Grignone

La montagna è quella cosa capace di metterti a nudo, ridimensionarti e farti capire quanto tu sia piccolo, è una maestra dura, ma è anche capace di stregarti , e drogarti di lei .
Oooh che parole pesanti, è vero,ma è il succo della giornata di ieri è proprio questo.
Ma andiamo per ordine; questa volta non all’ ultimo come accade spesso decidiamo la meta, per sta domenica è il canalone ovest del Grignone.
Scarichiamo relazioni e foto, guardiamo i tempi di percorrenza, insomma organiziamo proprio bene il tutto.
Anzi , come vedrete dai prossimi report, ognuno è venuto su da una parte diversa chi dal Pialleral e chi dalla Piancaformia , si fa’pure una scommessa; l’ ultimo che arriva paga da bere a tutti.
Ma dato che non siamo mai contenti vogliamo rendere ancora piuremunerativa la gita , quindi perché non portarci su gli sci e poi fare anche la discesa diretta la rifugio ….
Visto che tanto per le 11 saremo su, è inutile star li ad aspettare gli altri…Cosi pensavamo, ma le cose non sono proprio andate come noi speravamo….
La giornata inizia subito bene , riesco a bloccare la orzomobile nella neve al parcheggio del Cainallo.
Si perché noi siamo superiori agli altri, abbiamo un 4x4 e chi ci ferma piu’, un dubbio mi era venuto quando ho visto delle fiat panda 4x4 ferme prime dell’ ultimo tornante, ma come detto prima,noi siamo in una botte di ferro…
E infatti piano piano arriviamo al parcheggio, e che c’è voluto ma al momento di fare inversione andiamo un po’ troppo sulla neve fresca e tombola le ruote girano a vuoto, va be mettiamo il 4x4 , niente,le ridotte …niente…Porca Vacca siamo bloccati !
Be dai montiamo le catene … Si bell’ idea peccato che la neve arriva fino al mozzo….
Tira fuori la pala, spala e alla fine ne usciamo, sudati, e con il primo insegnamento; meglio fare 5 min. i strada in piu’ che perdere piu’ di mezzora per tirare fuori la macchina.
La salita alla Bietti procede abbastanza bene, in qualche punto decidiamo di provare a mettere gli sci , ma a piedi si procede piu' facilmente, e intanto ci chiediamo, chissà perché nessuno ha avuto la nostra idea degli sci….Ma incominciamo a capirlo, il peso dello zaino si sentire e altre persone ci passano davanti piuspeditamente, sembriamo il condottiero di “Missing” con la sua armatura appesa alla schiena…
Passata la Bietti sappiamo che dobbiamo cercare il nostro canale , delle belle tracce poco dopo sparano su , ma noi abbiamo le foto relazioni, e tanto orgoglio , no quello non è l’ attacco giusto e piu’ in la dietro a quel costone.( Dopo capiamo che con quelle tracce si evita il tratto difficile )
E infatti lo raggiungiamo ci prepariamo e via , se lo chiamano canale è perchè tutto quello che cade finisce li dentro, altre cordate piu’ su alimentano il flusso di neve e ghiaccio che scende e dobbiamo stare attenti a non farci colpire da questi proiettili.
Cerchiamo di stare attaccati alla parete rocciosa su un lato, cosi da essere protetti ma i pezzi che arrivano rimbalzano e ci martellano lo stesso.
Arriviamo finalmente alla goulottina che viene classificata di I- II grado, passarla con il ghiaccio è un po’ piu’ complicato , il ghiaccio è sottile e salire verticalmente risulta pericoloso, optiamo per traversare a destra , anche il traverso risulta ostico, lo spessore di ghiaccio è di 5- 10 cm mettere un chiodo per proteggerlo è difficile ma ci tento.
Per 2 volte sento il chiodo toccare le rocce sottostanti, devo ritentare ma per far prima tolgo un guanto cosi lavoro meglio , lo appoggio davanti agli occhi su una piccola sporgenza, mentre traffico con sta vite sento i polpacci indurirsi , devo allentare la tensione guardo sotto e vedo il vuoto….Calmo hai i ramponi in presa e una picca ben conficcata non puo’ succedere nulla rilassati…
Ma ecco sentire un sibilo e un pezzo di ghiaccio che arriva , mi cade davanti ed esplode quando riapro gli occhi guardo davanti a me e il guanto non c’è piu’, in compesso delle schegge hanno preso la mano e ora sanguina…
"Sei un pirla!" mi dico, quante volte lo hai detto agli altri …E ora che fai , vaffanculo il guanto, vaffanculo il chiodo, e pure la mano, senza guanto parto e finisco il tiro senza piu’ mettere dentro niente .
Riesco a fare una sosta su picche e aspetto Andrea, mi raggiunge e si ferma sopra alcuni metri in una zona un po’ meno ripida.
Devo prendere i guanti di riserva, ma questa operazione sul verticale risulta abbastanza complicata, ma con la calma si riesce a fare tutto.
Sento finalmente il caldo tornare nella mano , dai non è finita, non siamo neanche a meta’ e va quanto tempo abbiamo gia’ perso…
Ora dobbiamo pero’ ritornare nel canale e quindi altro traverso a sinistra.
Se sotto c’era il ghiaccio qua la neve è piu’ morbida, ma questo non è un pregio infatti bisogna fare delle belle impronte per far si che il manto nevoso tenga, arrivo finalmente a delle rocce ma sono marce , pareva se andasse bene una…
Guardo Andrea dall’ altra parte siamo entrambi tesi, la testa è la cosa piu importante in certe circostanze .
Viti da ghiaccio non servono con questa neve non farebbero presa , ma vedo attaccato al imbrago un chiodo da roccia , in un punto abbastanza solido trovo una fessura, e lo pianto il rumore diventa sempre piu’acuto la roccia non si apre , tiene !
Basta un chiodo come protezione che ritorna la serenita’, continuo fino a rientrare nel canale , Ormai il passo chiave è stato superato, qua i ramponi prendono bene e le picche pure , non ci resta che seguire il verticalita’.
Ormai vediamo pure i nostri amici, che hanno finito la Piancaformia, mancano 100 metri alla fine,
Andrea si slega e mi supera , io faccio qualche foto e mi godo questo momento ora sono solo, sento la tensione che si allenta e mi viene addosso una strana stanchezza , ma non è finita ne manca ancora per uscire.
Cerco le forze dentro di me, Andrea è ormai arrivato , maledico il peso dello zaino e l’idea degli sci, ma alla fine eccomi alla ringhiera la scavalco e solo allora capisco che è finita.
O meglio adesso viene il bello, tutti sono gia’ arrivati e oltre a sfotterci perchè siamo arrivati ultimi, ci tocca pure pagare da bere !

Dopo aver tirato fuori la macchina dalla neve ci avviamo verso la Bietti.
Classica foto alla porta di Prada.
Come si vede la neve non è sufficente per usare gli sci.
Sopra la testa di Andrea il canale.
Andrea sta' sul lato vicino alle rocce per evitare di essere preso dalla roba che cade dall'alto.
Notate nel centro del canale che solco creato.
Eccoci alla goulottina.
Dalla sosta sulle picche, ecco arrivare il Presidente.
Finalmente rieccoci nel canale.
Andrea è gia' arrivato.
Un ultimo sguardo verso il canale fatto.
Finalmente scavalco la ringhiera.
Alessandra è arrivata su da sola dal Pialleral, merita una foto con la bandiera.

Bella figura, ma soprattutto che insegnamento, mai sottovalutare le cose, mai fare gli sborroni , ma soprattutto mai perdere la testa.
Una persona normale venderebbe il tutto e si darebbe alla pesca….Ma noi non siamo normali…Approposito che si fa’ domenica ?

29 gen 2011

Monte Toro e Valgussera

Oggi visto il meteo balordo restiamo vicino casa tentando la fortuna in quel di Foppolo. Partiamo risalendo la pista ancora chiusa per poi spostarci con un lungo traverso verso il Passo di Dordona


Dopo un traverso super ghiacciato che ci impegna non poco deviamo a destra verso la base dello spallone del Monte Toro.


Tratto ripido tra balze rocciose


Sbuchiamo in cresta da dove si ha una bella visuale del Toro


Ora ci dobbiamo abbassare sul versante Nord per una simpatica discesa...


...e il CorvoNero precipita malamente sopraffatto dalla maledizione del Catena!


Ma si va avanti sotto una bella nevicata...bè alla fine mettarà giù forse un paio di cm ma di questi tempi è cosa rara!
Tutti in vetta al Monte Toro 2524m


Discesa su neve di tutti i tipi ma di roba buona poca. Al baitello di quota 1800 ripelliamo per salire al Valgussera, bella cimetta servita dagli impianti, da cui scendiamo per le piste. Anche oggi i nostri 1400m di dislivello ce li siamo fatti. Qui il profilo altimetrico grazie al gps del Nano

28 gen 2011

Pizzo dei Galli

Un'infrasettimanale rubata al meteo e allo studio. Le previsioni parlano di schiarite verso le Retiche, mentre sulle prealpi danno brutto...L'Olano è una buona meta, sopratutto perchè non ci sono mai stato!

Così eccomi al rifugio della Corte (attualmente ci si arriva in macchina) insieme a Sergio, entrambi sci muniti. Pronti e via, la macchina fotografica la lascio in macchina tanto ha le batterie scariche :-D

Il bosco è un piacevole toboga, sotto gli alberi la neve scarseggia. Se non ne viene un bel po' in poco tempo bisognerà spallare non poco!
Arrivati alla Motta di Olano il panorama è grandioso! Quando una notturna da queste parti?

Puntiamo alla sella tra l'Olano e il pizzo dei Galli (tutto ottimamente tracciato, anche la salita al pizzo dei Galli da destra). La cresta dell'Olano è impraticabile, troppo carica e, sopratutto, lavorata dal vento...Very dangerous!
Proviamo con il pizzo dei Galli e percorriamo 2/3 di cresta per poi rinunciarci in vista della croce, anche qua infidi traversi da battere con la neve fino alle cosce e l'impossibilità di stare sul filo di cresta viste le cornici. Vabbè, ci accontentiamo e procediamo verso la discesa.
Discesa che si rivelerà non male! Addirittura anche un po' di polvere! Poi leggera crosta e, dalla Motta in giù, neve compressa e arata dai milioni di sci-alpinisti che si sono succeduti su questa bella cima.
Alle 1430 con il culo sulla sedia per un po' di studio....sigh, dura la vita degli studenti!

Val Gerola forever!

24 gen 2011

Torrione Rosso

Sabato non dovevo essere qua , ma a sciare con mia figlia sulle piste di Chiesa....
Poi come spesso accade in casa mia, tutto si rivoluziona, non si va a sciare, ho il Sabato libero.
Cogli l'attimo diceva qualcuno, e io non me lo lascio sfuggire, le solite mille telefonate,risultatao ci si trova domani alle 6.
Dove andiamo non l'ho capito, chi siamo neanche....Morale si vede che abbiamo fatto il corso "neve sicura"....il 70 % degli incidenti sono per la mancanza di organizzazione.
Pensare che manco sulla strada siamo concordi c'è chi va sulla Milano Torino e poi taglia su e chi va sulla Laghi...Morale ci si trova al parcheggio dopo Alagna.
Da qui dovremmo stare tutti assieme, e infatti si parte in gruppo...
Nella prima parte siamo in questo fondovalle tetro e freddo, ma basta guardare su, e una luce abbagliante ci strega.
Qua il su vuol dire guardare sopra i 4000, infatti ecco apparire le cime del gruppo del Rosa fatte l'anno scorso.
Finalmente arriviamo anche noi al sole, per stare nel tema imparo, ma poi faccio a modo mio eccoci in un bel bosco di larici......
Alle nostre spalle lo sguarda spazia....
E si arriva finalmente all' Alpe Testa Nera...
Finalmente ecco apparire la nostra meta, la cima Rizzetti.
Qua il Super Nano sotto il Torione Rosso.
Qualcuno mi ha chiesto ma fino che pendenza tengono gli sci...
Be credo che qua siamo quasi al massimo!
Sua Maesta' il Monte Rosa !
Chi conosce qualcosa di montagna di sicuro non è sfuggita questa cresta...
La Signal, e in cima la Capanna Margherita
Andrea , Giugliano e Simone tentano la cima ormai pochi metri li dividono, con Mario e G8 in Spalle arriviamo anche noi.....
Ma pultroppo la neve non è sicura si lascia andare e una volta toccate le rocce pure quelle cedono...
Si imparano tante cose ai corsi ma questa forse non si puo' spiegare....
Tornare indietro è sconsolante, tanta fatica ( 1850 mt di dislivello ) per non raggiungere la meta,brucia....
Ma bisogna capire quando i pericoli sono troppi , e avere il coraggio di girare i tacchi.
Guardate che tristezza nei volti......
Ma ora la fila s'è girata e con G8 ci troviamo noi in testa al gruppo.....
Con una piccola deviazione eccoci sul Torione Rosso....
Non ci resta che convincere gli altri a raggiungerci e fare una foto.
Messi gli sci si inizia l'interminabile discesa su neve molto varia, si passa da zone polverose, a croste cedevoli, a lastre di ghiaccio....
Anche il sole alla fine ci abbandona dopo averci tenuta compagnia tutto il giorno...
Entriamo in una zona dove la neve è formata da lamette di ghiaccio, i poveri piedi di G8 si tagliano, per fargli superare questo tratto gli do un passaggio nello zaino.
Se pensavamo che il peggio era finito ci sbagliavamo....Passaggi obbligati che no permettono errori ci aspettano...
Provate a fare le scale con gli sci....
E anche passare un ponte coperto...
Ma alla fine alle 17 eccoci alle macchine....
Come al solito Mario ha tirato fuori una gita con i fiocchi in abiente stupendo.
Come si dice ...Non tutte le ciambelle escono col buco...Ma noi ci siamo mangiati un Bombolone !!!!!
Qua il tracciato azzurro la salita e giallo la discesa....