Chi e perchè.

"Ci piace trascorrere il tempo libero all'aperto, in montagna o in ambiente naturale. Ci piace camminare, scalare, sciare, e osservare. Ci interessano tutti gli aspetti della natura, dell'ambiente e dell'ecologia. E' un'esperienza che non si ferma al ritorno in città, per questo la vogliamo raccontare."
.......................................Club Alpino Italiano - sez. Brugherio

28 set 2009

Che schifo!

Una tranquilla domenica di relax viene bruscamente interrotta da una telefonata di Mauro: "Vieni al cai che sono entrati i ladri e hanno rubato tutto!"
Penso gia allo scherzo degli amici tornati da una gita che vogliono condividere un salame, invece, lo spettacolo che mi si para davanti quando entro mi fa parecchia rabbia.



Porte divelte, documenti sparsi per terra e quasi tutto il materiale informatico sparito...


A tutti noi ha fatto male trovare il frutto di tanto lavoro e di tanta passione così profondamente rovinato, ma tra le persone che sono accorse ieri pomeriggio in sede ho potuto riscontrare una gran voglia di rincominciare.

Il CAI di Brugherio è anche questo!

Falso Pizzo Trona Via "Il Crapun"

Dopo 2 settimane eccomi di nuovo in Val Gerola.
Cambia la meta e la compagnia, vogliamo infatti andare a fare una via sul Falso pizzo Trona,
Lasciamo la macchina a Laveggiolo e rifacciamo il sentiero fatto ultimamente.
Ma subito qualcosa è cambiato i prati sono ingialliti e sono spuntati numerosi funghi....
Certi ben visibili altri nascosti....
Altri si radunano in gruppi numerosi.
Caspita mi dimenticavo di presentarvi i nuovi compagni, mi sono menato via con i funghi, ma tanto siamo in tema perchè con me oggi ci sono 6 amici, e con me fa 7 quindi, vi presento i veri sette nani.
Da sin. Simonino, Franceschetto, Natalino, Mauroloso,Massimetolo,Paoletto e io Orzo Bimbolo.

E logicamente tutti in fila saliamo verso la diga dell'inferno,facendo discorsi altamente culturali....Per noi !

Essendo nani tutti abbiamo un colore differente, anche caratteri ,e pance, i primi due a destra non li batte nessuno, per la pancia.
Dimenticavo qua siamo arrivati sulla diga.

Essendo Nani anche gli animali non hanno paura di noi.
Infatti questi piccoli stambecchi non scappano, pur avendo paura dell' uomo e del suo odore.
Il nostro profumo di caproni gli piace e quindi non hanno paura della nostra presenza, anzi ci credono dei loro simili, forse questo spiega la poca presenza del gentil sesso alle nostre uscite.
Fatto il primo pezzo tutti assieme ci dividiamo chi va a fare il pizzo Trona chi fa' il giro del lago e chi va ad arrampicare.
Vista del lago dell'Inferno.
Noi andiamo fino alla fine del lago e qua ,non dopo un bel po' troviamo l'attacco della via.
Ne riporto lo svolgimento.
Attenzione al diedrodel 3° tiro pur essendo facile spesso presenta molta umidita, noi l'abbiamo fatto che gocciolava.
Come spesso mi accade i primi movimenti sono i piu' difficili, da tanto tempo non faccio il primo, e la ruggine affiora.
Ma mano mano che salgo riscopro la gioia dell'arrampicata.
Ma faccio fatica a trovare i chiodi, hanno lo stesso colore della roccia.
Qua Simone sul diedro del secondo tiro, secondo me il tiro piu' bello.
Ormai quasi in sosta.

In queste invece c'è l'uomo ragno che ci da lezioni di arrampicata...l'esperienza....
"Vacca quanto è lontano questo appiglio ! "
Ondulazione prima dello slancio
" Azzo mi è scivolata la scarpetta "
Plasticita' nei movimenti.
" Ma chi me l'ha fatto fare di fare il primo ! "
Ma l'importante che alla fine tutti in cima !

E dopo sotto l'acqua, torniamo al rifugio Trona Soliva, dove Biancaneve ci ha preparato il pranzo.

Un ringraziamento è d'obbligo alla nuova gestora del Rifugio.Dott. Elisa Montani
e a tutti i suoi famigliari, per l'accoglienza e per l'ottimo mangiare.
Per chi vuole qua :
cell 3403433090

14 set 2009

Pizzo Trona: chi la dura la vince !

Oggi torniamo in Val Gerola ( Che io adoro )
Sono in compagnia di Chiara e Lele, con loro devo testare come si comporta il mio corpo dopo aver passato quasi un mese con la sciatica.
Ringrazio il mio osteopata che mi ha sistemato, e ora collaudo.
Partiamo da Laveggio, sopra Gerola e con un sentiero un po' lungo ma per niente faticoso ci dirigiamo verso il lago dell'Inferno.
Ci sono montagne che sono particolarmente ostili, non tanto per le difficolta' ma per i vari imprevisti.
Infatti l'ultima volta che ci siamo venuti Simone ed io ci siamo fermati a 100 mt dalla vette...
Mannagia. quindi speriamo questa volta.
Cosi mentre camminiamo io tengo d'occhio il tempo che sembra reggere.
Arriviamo al Rifugio con annessa casera Trona Soliva.
Il vecchio mestiere del pastore-casaro qua esiste ancora e il Bitto fatto qua su è specialmente buono.
Continuiamo a salire e arrivati alla diga Lele decide di non sforzare troppo la gamba e di fermarsi al rif.Falk.
Con Chiara ci portiamo sulla cresta e iniziamo l'ultima parte di salita.
Fatta la placca piu' o meno dove c'eravamo fermati l'altra volta, inizia a grandinare in poco tempo la roccia è ricoperta di nevischio e tutto diventa piu' scivoloso.
Dopo aver imprecato decido di scendere, Chiara è contenta di questa decisione.
Ma fatti alcuni metri come ha iniziato finisce.
Guardo Chiara e gli dico " Dai che saliamo ! ", lei " Miii è tutto bagnato e si scivola comunque decidi tu ".
Non dare mai a me la possibilita' di decidere !
Ditro front e si rinizia ad arrampicare.
E finalmente arriviamo in cima, ma inizia di nuovo a grandinare, ora si che scendiamo gli dico.
Chissa' cosa pensa dentro di se' ?( Notare la mano dx )
Per la discesa impieghiamo piu' tempo che in salita ma nessuno ci corre dietro è meglio fare tutte le cose con calma.
Incontriamo anche Mario che si unisce a noi per gli ultimi metri e cosi arriviamo finalmente al colletto.
Qua Chiara finalmente ride, o quasi !
Alla diga rincontriamo Lele , assieme a lui andiamo verso il rifugio Trona.
Come nelle favole dopo il brutto viene il sereno, ma qua con l'arcobaleno...
Fimalmente nel riufugio riesco a calmare il mio stomaco con un bel tagliere di Bitto e salumi.
Bevendo logicamente un buon vinello, e come si vul dire: in compagnia ...Anche Chiara ne butta giu' un bicchiere e poi anche il genepi', forse per dimenticare il freddo, o forse si sta convertendo....
Dopo aver parlato un po' con i nuovi gestori del rifugio non ci resta che ritornare a malincuore a casa.
Un ultimo saluto di questi posti, un altro arcobaleno....
Arrivederci Val Gerola....
Approposito una due giorni qua non sarebbero male, arrampicate e camminate non mancano,
e poi il vino è buono vero Chiara !
Qua sotto la cartina con il percoso, il tratteggio è l'ultima parte da fare arrampicando.

8 set 2009

Monte Procinto e Nona

Metto le foto del giretto papàmunito che ho fatto in Apuane quest'estate in Agosto.

Il giro ricalca in parte l'itinerario percorso dal CAI qualche tempo addietro, solo che siamo arrivati dalla Garfagnana e non dal mare.

Il Procinto e il monte Nona alla mattina


Una volta scollinato scendiamo verso la prima cima di giornata, il Procinto, salito dalla breve ferrata. Ci sono numerose vie di arrampicata che percorrono queste pareti, alcune sembrano interessanti...Come interessante è la parete del Nona, alta circa 300 metri e piena di vie sportive tutte molto dure



Belle falesie riempiono la vallata....





Stazzema vista dalla cima del Procinto


Scesi dal Procinto risaliamo alla forcella del Monte Nona e saliamo in cima a questa montagnola. Il sentiero percorre la cresta sud e dalla cima il Procinto appare proprio piccolino...





Come di consueto abbiamo preso qualche gocciolina d'acqua che, tuttavia, non ha disturbato la giornata.
Pessiamo l'idea (del Padre) di salire dalla Garfagnana, proveniendo da Pontremoli la strada è infinita, più di tre ore! Al ritorno abbiamo preso l'autostrada a Lucca e in poco più di due ore eravamo di nuovo a Pontremoli.
L'anno prossimo è in programma l'Altissimo, chi viene?

1 set 2009

Non ho l'età? Allora Lenzspitze & Nadelhorn!

Ogni tanto mi chiedo se non ho più l'età per certe cose ma poi ripensando che il mio compagno di cordata ha compiuto da qualche giorno 50 anni allora mi metto il cuore in pace e mi dico che si può ancora farle.
Allora è bastato sfogliare un libro per tirar fuori un itinerario che, grazie al meteo eccezionale di questi giorni, nonostante i muscoli a pezzi, ci ha dato una immensa soddisfazione.
Detto fatto Domenica partiamo per Saas Fee e saliamo alla Mischabelhutte con un percorso attrezzato in modo impeccabile.

Colazione alle 4,30 (questi sono svizzeri e non si sgarra) e alle 5 partiamo.
A ruota altre due cordate ci seguono.

A 3800 metri ci leghiamo e si incomincia ad arrampicare.
La temperatura è ideale.

Il tratto di cresta appena percorso


Un bel tratto su neve ci permette quindi di arrivare in vetta.

Alle 9,30 arriviamo in vetta ai 4294 metri del Lenzspitze.

E dopo una breve sosta iniziamo la traversata verso il Nadelhorn

Sicuramente il tratto più pericoloso è la discesa a causa della roccia non eccezionale ma comunque con un pò di attenzione arriviamo al Nadeljoch

La parte successiva invece su roccia ottima presenta diversi gendarmi da salire e scendere con passaggi divertenti

Dopo circa tre ore arriviamo quindi sui 4327 metri del Nadelhorn.

Seguendo quindi il percorso della via normale scendiamo verso il ghiacciao Hohbalmgletcher

Da lì eccezionale la vista dell'intero percorso


Alle 15,30 arriviamo al rifugio.

La discesa fino a Saas Fee per me è stata una sofferenza ... ma che bella sofferenza!