Chi e perchè.

"Ci piace trascorrere il tempo libero all'aperto, in montagna o in ambiente naturale. Ci piace camminare, scalare, sciare, e osservare. Ci interessano tutti gli aspetti della natura, dell'ambiente e dell'ecologia. E' un'esperienza che non si ferma al ritorno in città, per questo la vogliamo raccontare."
.......................................Club Alpino Italiano - sez. Brugherio

28 feb 2011

Cima della Malgina

Oggi eccoci con nuovi e vecchi compagni, Natale finalmente è riuscito a prendersi un sabato e un occasione del genere non se la fa' scappare.
Claus e Marlen invece è la prima volta che si aggregano al nostro gruppo.
Simone ...Be è ovvio lui c'è sempre come Giotto.
Cosi grazie alla Orzomobile raggiungiamo la frazione di Bondone 1200 mt, strada non troppo bella da raggiungere senza un fuoristrada.
Prendiamo la mulatiera che dolcemente sale, ma a un certo punto capiamo che ci stiamo portando troppo in la e quindi saliamo direttamente nel bosco per riprendere la traccia giusta...
Qualcuno dice"Riki tu davanti non ci stai piu' ! "
Arriviamo alle Baite di Monte Basso a 1562 mt
Mano mano che saliamo la visuale aumenta....
E spazi nuovi appaiono...
Con Simone finalmente al sole ci fermiamo, nei pressi delle baite di Cantarena a 2071.
Qua facciamo una sosta e ricompattiamo il gruppo.
Finalmente anche per Natale arriva il sole.
Ora seguiamo la traccia che è stata tracciata dal gruppo che ci precede.
Sulle relazioni c'è scritto di prendere la sinistra orografica, noi oggi siamo saliti invece a destra.
( la salita a destra è piu' breve ma presenta pericoli oggettivi quindi valutarla di volta in volta).Eccoci in un primo canalino...
Che mano mano aumenta di inclinazione.
Intanto guardando il lato sinistro al sole ci pentiamo della scelta fatta ma ormai....
A 2500 Natale preferisce fermarsi , ormai manca poco ma l'esperienza insegna .
Io continuo e alla fine ecco la cima, logicamente Simone è da un pezzo su e Giotto è la seconda volta che la raggiunge.
Dietro arriva anche Claus, Marlen ha preferito fermarsi appena sotto la cima , non se la sentiva di affrontare l'ultimo salto un po' pericoloso con gli sci.
La Bandiera c'è ma è dietro il ginocchio di Claus...e al c..o di G8.
Panorama bellissimo, ma si vede a sinistra l'arrivo della perturbazione.
Dalla cima ci lanciamo giu' nel canale il primo pezzo è abbastanza in piedi ma la neve lo permette.
E quando si entra nelle pendenze normali, ritiriamo fuori la macchina fotografica.
( Da notare l'ombra mia e di Giotto davanti a Simone )
Anche Marlen arriva.
Ma la neve non è proprio eccezionale ogni tanto delle croste ingannano, e chi cade viene sgridato dal maestro Giotto !
Qua invece l'esperienza arriva.
Un ultimo sguardo a questa valle, e poi ci rituffiamo nell'ombra della discesa, cercando i punti dove la neve è migliore.
Ma prima una foto a tutti i partecipati.
E ora arriva la parte che a me piace ...Il Bosco !
Ognuno sceglie la propria linea, e valuta le curve in funzione dei larici, ricordandosi che non sono paletti e quindi non si piegano e non si spostano !
L'ultimo ostacolo è arrivare sulla strada un salto ....
Meglio non rischiare...
Bellisima giornata, passata assieme a persone veramente piacevoli, speriamo presto in un altra uscita assieme.
Dai Marlen vedrai la prossima volta cercheremo una neve migliore, comunque sei stata sempre all'altezza della situazione....Lo ha detto Giotto !

22 feb 2011

Ogni tanto bisogna saper rinunciare....

Ma caspita se costa !
Le gite partono bene, o male a seconda di chi c'è ?
No ! Non esiste la sfiga, il fatto è che prima o poi capita di trovare condizioni proibitive, e sta' a te capire quando è il momento di girare i tacchi.
Ma partiamo con ordine il ritrovo è alla stazione di Morbegno, li ci si trova tutti e 6 Alessandra,Fausto,Oscar,Mario e Simone.
Lasciate le macchine sulla strada che conduce a passo San Marco si inizia a salire, la neve che è venuta in settimana e giusta per permettere di non toccare il terreno.
Arrivati sopra i primi alpeggi qualcuno se la ride vedendo i primi fiocchi di neve.
Ricompattiamo il gruppo aspettando Ale e Fausto, mentre Oscar oggi è in gran forma e semina tutti.
Arriviamo al rifugio ma un amara sorpresa ci attende è chiuso !
Dopo una breve sosta ripartiamo verso la Cima Lago.
La quantità di neve caduta sopra il rifugio è notevole, una schiarita ci fa' vedere pure tutto l'ultimo crinale, e il morale sale.
Ma le cose cambiano in fretta e una bella nevicata oscura il tutto.
Mario propone di interrompere la gita e il gruppo si ferma li.
Io testa di ..... non la penso come lui e decido di proseguire.
Mi segue solo Giotto.
Scricchioli strani accompagnano il mio proseguire, anche G8 sentendoli ha paura e vuole salire in groppa .
Ormai sono solo e in me la mente lavora :
" Ma perchè devi essere cosi testone tutti ti dicono fermati e tu continui...."
" Una volta che arrivi al colle cosa farai...."
" Manco fosse un 4000..."
" Su quella cima ci sei stato già tante volte...."
E cosi mi fermo, un ultimo sguardo , e giro i tacchi.
Appena G8 capisce che si ritorna salta giu' e corre dal gruppo, mestamente arrivo anche io.
Solo Fausto mi segue nella decisione di togliere le pelli e scendere sciando, gli altri piu' saggiamente decidono di tenerle su.
Ma caspita se mi sono portato gli sci fino a qua ci sara' un perchè.
Anche la neve non è il massimo ma qualche curva si riesce a farla.
Poi finalmente arriva la parte bella della gita , un bel bosco sciabile con buona pendenza .
Come tutte le cose arriva la fine ed eccoci sulla strada.
Ma un elogio va fatto al caro Mario, che ha capito subito la situazione e ha avuto il coraggio di fermarsi prima di me .
Gli amici di On-Ice dicono che sia un porta rogna , ma non è vero.
Qua mentre mi grida " E poi mi dici minchiagita quella in Val Budria !!!! "

19 feb 2011

Piz Surparè

"Cosa faccio questo week?" Me lo sono chiesto per tutta la settimana poi ho deciso di sfruttare la neve caduta recentemente...
Quindi ritrovo con la truppa di on-ice al Bione e, dopo qualche incertezza iniziale sulla meta, optiamo per l'engadina, zona Jiullierpass.
Dunque, io di montagne credo di averne girate un buon numero però i panorami e gli spazi engadinesi sono veramente UNICI! Laghi ghiacciati trasformati in piste da fondo, valloni immensi dove puoi sceglierti la cimetta che preferisci e pendii su cui pennellare (per chi è capace di farlo) curvoni a tutta velocità...Veramente posti bellissimi! A condire il tutto visioni spaziali su Badile, Bondasca, Bernina....

La cima inizialmente scelta è il piz Scalotta ma salendo ci accorgiamo dei pendii ancora immacolati che portano al Piz Surparè, cambiare meta è un attimo!
Ci incamminiamo ridendo e scherzando, il morale è alle stelle vista la bellissima giornata e le condizioni eccezionali dei pendii che preannunciano una grande sciata.


Vai Giuliano!!


Prima e unica sosta di giornata

On-icers!


Il duo de Brughè procede compatto


La foto è stata scattata nella parte alta dell'itinerario seguendo la ripida traccia di Giuliano (dal fondo del gruppo si è alzato il vocione del Kikko: "Giulianooo! Appoggia questa c... di traccia").
Sullo sfondo il Piz Scalotta e il puntino nero che si vede è Claus che ripella.


Appena sotto la cima. Gli sci in spalla solo perchè speravamo in una discesa alternativa che abbiamo preferito evitare


10 minuti di cresta con divertenti passaggi rocciosi consegnano me e il Nano sulla panoramica cima.
Eh già..



Ora non resta che la discesa che ognuno ha fatto seguendo la linea che più gli piaceva!


Notturna al Palanzone


Beh, dopo tre giorni di pioggia/neve, una nottata prevista limpida, e guarda caso una Luna piena al 100% non si poteva certo restare a casa, o fare un'asettica uscita in qualche pub o posto insignificante...
perciò abbiamo deciso per fare una che ormai per noi è diventata una classica come notturna! Il Palanzone!
Se qualcuno dovesse propormi di andare sul Palanzone d'estate, rifiuterei quasi di sicuro, fa caldo, è tutto al sole, è una camminata che non mi dice granché. In invernale già cambia, sarà la neve che lo rende più interessante...In inverno in notturna non rinuncio nemmeno se sta nevicando!

Le condizioni di ieri sera erano davvero ottime!Di neve ce n'era, anche più del previsto, credevo avesse piovuto anche lì viste le temperature della settimana, invece c'erano circa 40 cm di neve "nuova"! Visto però il caldo il sole di venerdì le piante avevano già scaricato tutto, e la neve non era già più farinosa, in parole povere, sembrava neve vecchia di due settimane di sole.

Partiamo da casa alle 9 circa, questa volta siamo in 4, io Sergio, Paolo e Medio; arriviamo alla Colma di Sormano e ci prepariamo a partire, non fa freddo, siamo sopra a zero, però c'è un vento piuttosto forte, anche se non sarà mai molto fastidioso.
Iniziamo il sentiero, che è decisamente ben battuto, probabilmente viste le buone condizioni qualcuno non ha perso tempo e ha già fatto la traccia!
Per fortuna! Perchè io e Sergio abbiamo le ciaspole, perciò nessun problema ad avanzare con questa neve, ma Medio e Paolo no, e senza traccia sarebbe ben più faticoso!
L'ambientazione è davvero bella, abbiamo una frontale ma giusto "perché potrebbe servire", ma la luminosità della luna è più che sufficiente per una visibilità ottima!
Procediamo senza problemi lungo la traccia, che fa un percorso che non ci aspettavamo; invece che salire da subito in cresta, gira intorno andando per un pezzo sul versante verso Pian del Tivano, seguendo quello che forse è il sentiero estivo. Una mezza idea di tagliare tra le piante per sbucare sulla via che conoscevamo come quella normale ce l'abbiamo, ma andare a caso in neve fresca di notte non è il massimo, soprattutto per chi è senza ciaspole, perciò optiamo per seguire la via tracciata.
Dopo questo tratto di bosco, ci ritroviamo come sperato sulla cresta solita del Palanzone; qui iniziano i numerosi sali scendi che danno sempre l'impressione di essere arrivati, ma in realtà giunti in cima a uno si scopre che ce n'è sempre uno successivo! Poco male però, visto il panorama! Sull'ampia cresta il vento ha già fatto in tempo a scolpire una cornice molto bella che crea un bel gioco di ombre, sullo sfondo la pianura con tutte le sue luci, e alle spalle le montagne, silenziose, illuminate solo dalla luce lunare, bellissimo!

Bene, direte, facci vedere le foto! E infatti arrivato sulla cresta ho tirato fuori la macchina fotografica. Peccato che sia riuscita a fare solo una foto! Purtroppo dopo il primo scatto da 30s di esposizione con la macchina immersa nella neve per tenerla ferma, le batterie mi hanno abbandonato!

Non è andata bene nemmeno con la macchina di Medio, visto che la sua le batterie non le aveva proprio!
Va beh, vorrà dire che il mese prossimo dovremo tornare!
Continuiamo la cresta verso la cima, e incrociamo un po' di persone che scendono, e vediamo delle luci salire dal rifugio Riella. A quanto pare non siamo così pochi ad avere certe idee! La cosa fa piuttosto piacere!
Arriviamo in cima per le 11:40 circa, un sorso di tè caldo, e poi via, ripartiamo per la discesa.
La discesa scorre tranquilla e rapida, arriviamo alla macchina e torniamo a casa.

Camminare di notte al chiaro di luna sulla neve è sempre una gran bella cosa, l'atmosfera, il panorama, il silenzio, vale sempre la pena perdere qualche ora di sonno!

Un'altra bell'uscita sulla neve è andata, speriamo che il tempo regga, perché purtroppo ora c'è un maledettissimo esame a cui pensare, perciò si dovrà rimandare per un po' la prossima...
Vedremo!

17 feb 2011

Chuebodenhorn - Rorspitzli - Gross Gruchen -- Gite Svizzere

5 Febbraio - Chuebodenhorn 3070m
Siamo in Val Bedretto, anche qui poca neve per la stagione. Partiamo da All'Acqua e fino alla Capanna Piansecco il percorso è in comune con quello per il Pizzo Rotondo fatto lo scorso anno. Poi dal rifugio proseguiamo dritti nel vallone


Qua bisognerà venire ad arrampicare


Verso il Gerenpass


Qualche 4000


Oltre il Gerenpass sferzati dal vento


La pala finale di solito è costellata di sassi, quest'anno nonostante la poca neve invece è tutta coperta e arriviamo a pochi metri dalla cima.
Un soddisfatto Catena con alle spalle il Rotondo


Oberland


Mario in azione sulla ripida pala sommitale


Sotto firn primaverile nonostante la primavera sia ancora lontana


6 Febbraio - Rorspitzli 3153m
Oggi siamo appena oltre il Gottarto, nella Meintal. Sui versanti a Sud la neve è un lontano ricordo ma noi oggi siamo in pieno nord. Partiamo alle prime luci dal piccolo paesino di Mein 1270m


Dopo il tratto iniziale del bosco sbuchiamo in un pianoro chiuso in fondo da cascate di ghiaccio: "Cazzo un'altra Val Budria!!!!"


Stavolta però il passaggio c'è e per un ripido costone superiamo le cascate


Cammina cammina arriviamo ad un colletto da cui si vede finalmente la nostra meta; da qui inizia il ghiacciaio


Molliamo gli scia poco sotto i 3000 per affrontare la parte alpinistica finale. Prima un canalino


Poi una cresta nevosa


Infine la breve parete rocciosa fino in vetta


Montagne vicine


...e lontane


Tornati con cautela al deposito sci iniziamo la discesa...in alto neve ventata stile pista


Poi arriviamo al punto più ripido dove si costeggiano le cascate


C'è un po' di neve fresca e la discesa risulta piuttosto agevole e divertente



13 Febbraio - Gross Gruchen 3138m
Ancora oltre il Gottardo, stavolta in zona Klausenpass. Fino ad Airolo pioggia, oltre il tunnel un cielo con squarci di sereno ci fa ben sperare. Parcheggiamo ad Unterschächen 1023m e la nostra cima si montra subito 2115m più in alto


Per la prima ora trattasi di minchiagita: stradina semipianeggiante sul fondovalle fino alle baite Brunnital. Poi da qui si svela la via di salita: un imponente canalone con pendenze sempre più ripide fino al colle quota 2635m


Salendo scruto le pareti rocciose che ci circondano...kundalini anche qui??


Parte mediana


Freddo!!


Sulla parte finale...la più ripida


Finalmente al sole quasi al colle


Sulla destra tra le nubi la nostra meta...azz se ne manca!!


Deposito sci a circa 10min dalla cima...forza Mario


Superiamo anche le roccette finali e siamo in vetta...quando mi raggiunge il Catena le nubi si diradano: cazzo adesso non porta neanche più sfiga, ma in che razza di mondo viviamo!?!?


Dalla croce di vetta guardiamo la discesa che ci aspetta...da questa prospettiva è piuttosto inquitante


Tornati al colle iniziano 1000m di picchiata


Vietato sbagliare


E non sbaglieremo! Un fondo perfetto ci fa godere appieno questa gran discesa


Un ultimo sguardo ai 1000m più emozionanti che abbia mai fatto