L'idea originale del Lele, era un giretto tranquillo per vedere se la sua gamba funzionava ancora dopo la lunga convalescenza. Lui pensava alla Grignetta ma, saggiamente, decide per una meta più tranquilla. Pialeral da Balisio, giusto per impedirmi di andare a fare il Caimi...
Insieme a noi c'è anche il Piero, e a Verano si aggiunge Sergio.
Parcheggiamo poco sotto la chiesetta e incominciamo a salire guardando l'orologio: alle 15 bisogna essere dalla Simona, altrimenti sono dolori per tutti.
Cammina che ti cammina giungiamo ai Comolli; scrutiamo la nebbia ma non vediamo il Lele, così io e Sergio decidiamo di tentare di sbucare in cresta... Tanto è presto, abbiamo ancora tempo prima della ritirata. Mano a mano che saliamo la nebbiolina ci abbandona, compaiono le solite, ma sempre bellissime, cime: dall'Arera al Rosa tutto è ben visibile.
Controlliamo spesso l'ora, e ci rendiamo conto che potremmo incominciare a credere alla cima. Spingiamo ancora di più sull'acceleratore e alle 10.15 sbuchiamo in cresta. Nessuno ci ferma e la cima è la logica conseguenza.
Cima raggiunta alle 10.40, tre ore dopo essere partiti. Una bevuta, un pezzetto di cioccolato e un po' di stratcking, poi siamo pronti per scendere. Una lunga corsa fino alla macchina dove arriviamo due ore dopo esserci mossi dalla cima.
Oramai a pochi minuti dalla macchina
La valanga che si è staccata qualche giorno fa è davvero impressionante. Ad oggi si può vedere (e camminarci in mezzo) un vero e proprio fiume congelato che ha travolto tutto. Si è fermata a 1000 metri...a un quarto d'ora dalla macchina.
Bella giornata e buona compagnia. Anche la gamba del Lele sembra che abbia retto.
Peccato che mi sono accorto di avere con me la macchina fotografica solo a venti minuti dalla macchina, pensavo di averla lasciata a casa!
In giro tanta gente: pensionati, on-icers, studenti e, purtroppo, cassaintegrati.
Alla fine è stato meglio non essere andati in Grignetta!
Chi e perchè.
"Ci piace trascorrere il tempo libero all'aperto, in montagna o in ambiente naturale. Ci piace camminare, scalare, sciare, e osservare. Ci interessano tutti gli aspetti della natura, dell'ambiente e dell'ecologia. E' un'esperienza che non si ferma al ritorno in città, per questo la vogliamo raccontare."
.......................................Club Alpino Italiano - sez. Brugherio
.......................................Club Alpino Italiano - sez. Brugherio
26 feb 2009
23 feb 2009
Galbiate
Dopo mesi che non toccavo roccia, ieri sono stato a Galbiate. Sempre piacevole arrampicare in questa bella falesia: temperatura gradevole, stranamente poca gente e buona compagnia. Gli ingredienti per un bel pomeriggio c'erano tutti, infatti così è stato.
Ci scaldiamo nel settore "Orecchia" salendo i due 6a all'estrema destra. Credo che siano gli unici due tiri a Galbiate i cui gradi sono cannati. 5c al massimo.
Ci spostiamo nel cuore di questo settore salendo "La banda dei bari", "Sasso matto" e "Zelig" tre 5c molto più duri dei precedenti 6a.
Una coppietta arrampica sul tiro in parte al nostro, lei ammorba il suo ragazzo con rimproveri sulla sua poca partecipazioni alla sua fatica. Annoiato dalla situazione propongo a Simo di spostarci in un angolo più tranquillo, il mio preferito di Galbiate...
Ci ritroviamo così a studiare "Sara", un 6a+ di fianco al famoso "Sentiero degli gnomi". Lontano da donne insoddisfatte o compagnie di amici casiniste saliamo Sara e i tiri a fianco. In poco più di mezz'ora portiamo a casa, oltre a Sara, "La via degli elfi", un altro splendido 6a.
Siamo soddisfatti, possiamo tornare a casa.
Scendendo notiamo i lavori che il CAI ha fatto alle pendici del Barro: staccionate per delimitare i campi dei contadini (Sì, sì, proprio quelli dove d'estate rubiamo i fichi...), sistemazione dei sentieri e paline indicatrici....Almeno i miei soldi vengono spesi in qualcosa di utile!
Ci scaldiamo nel settore "Orecchia" salendo i due 6a all'estrema destra. Credo che siano gli unici due tiri a Galbiate i cui gradi sono cannati. 5c al massimo.
Ci spostiamo nel cuore di questo settore salendo "La banda dei bari", "Sasso matto" e "Zelig" tre 5c molto più duri dei precedenti 6a.
Una coppietta arrampica sul tiro in parte al nostro, lei ammorba il suo ragazzo con rimproveri sulla sua poca partecipazioni alla sua fatica. Annoiato dalla situazione propongo a Simo di spostarci in un angolo più tranquillo, il mio preferito di Galbiate...
Ci ritroviamo così a studiare "Sara", un 6a+ di fianco al famoso "Sentiero degli gnomi". Lontano da donne insoddisfatte o compagnie di amici casiniste saliamo Sara e i tiri a fianco. In poco più di mezz'ora portiamo a casa, oltre a Sara, "La via degli elfi", un altro splendido 6a.
Siamo soddisfatti, possiamo tornare a casa.
Scendendo notiamo i lavori che il CAI ha fatto alle pendici del Barro: staccionate per delimitare i campi dei contadini (Sì, sì, proprio quelli dove d'estate rubiamo i fichi...), sistemazione dei sentieri e paline indicatrici....Almeno i miei soldi vengono spesi in qualcosa di utile!
21 feb 2009
Forcolino di Torcola
I due scialpinisti più scarsi sono ancora in giro assieme, stavolta in Valbrembana.
Dalla località Rossanella di Piazzatorre si prende la strada agrisilvopastorale (su wikipedia c'è la definizione di questo termine oscuro) che parte a destra del palazzatto del ghiaccio e permette di superare agevolmente la fitta pineta.
Raggiunta una casera a quota 1450m circa si abbandona il sentiero per puntare a sinistra verso il Forcolino già ben visibile.
Da qui il buon Oscar decide di seguire la fata turchina e si ritroverà all'arrivo della seggiovia Gremei dopo aver percorso una bella cresta. La freccia indica il Forcolino.
Io proseguo sulla retta via. Si incontrano diverse baite e una stalla.
Per ampi e facili dossi si raggiunge la vetta proprio sotto il Pizzo Badile
Nonostante la bassa quota il panorama è di tutto rispetto
Discesa con neve varia: un po' farina pesante e un po' crosta, tutto sommato ben sciabile
Tornato alla casera ho ripellato e in dieci minuti si raggiunge il rifugio Gremei dove mi ricongiungo con Oscar. Da qui discesa sulla pista Bosco, bella ma oramai alle piste quasi quasi preferisco la crosta!
Dalla località Rossanella di Piazzatorre si prende la strada agrisilvopastorale (su wikipedia c'è la definizione di questo termine oscuro) che parte a destra del palazzatto del ghiaccio e permette di superare agevolmente la fitta pineta.
Raggiunta una casera a quota 1450m circa si abbandona il sentiero per puntare a sinistra verso il Forcolino già ben visibile.
Da qui il buon Oscar decide di seguire la fata turchina e si ritroverà all'arrivo della seggiovia Gremei dopo aver percorso una bella cresta. La freccia indica il Forcolino.
Io proseguo sulla retta via. Si incontrano diverse baite e una stalla.
Per ampi e facili dossi si raggiunge la vetta proprio sotto il Pizzo Badile
Nonostante la bassa quota il panorama è di tutto rispetto
Discesa con neve varia: un po' farina pesante e un po' crosta, tutto sommato ben sciabile
Tornato alla casera ho ripellato e in dieci minuti si raggiunge il rifugio Gremei dove mi ricongiungo con Oscar. Da qui discesa sulla pista Bosco, bella ma oramai alle piste quasi quasi preferisco la crosta!
16 feb 2009
Scermendone
Per accontentare il Vlady, decidiamo di rinviare nuovamente il Meriggio ( 3 volta ).
Quindi tutti d'accordo ritrovo alle 7 a Buglio.
Arrivano Andrea e Simone, ma del Vlady .....non si sa nulla, non risponde neanche al cell.
Quindi saliamo lo stesso noi tre, la macchina la lasciamo sotto i tornanti di Our perche' la neve è tanta sulla strada.
In un oretta di buona lena facciamo i primi 500 mt di dislivello, e arriviamo in Granda.
Peccato che questo bell Rifugio non sia aperto in inverno.
Poi nel bosco le cose si fanno piu' lente anche perchè bisogna battere tutta la pista, ma alla fine ne usciamo, e questa è la veduta che si presenta.
Quindi tutti d'accordo ritrovo alle 7 a Buglio.
Arrivano Andrea e Simone, ma del Vlady .....non si sa nulla, non risponde neanche al cell.
Quindi saliamo lo stesso noi tre, la macchina la lasciamo sotto i tornanti di Our perche' la neve è tanta sulla strada.
In un oretta di buona lena facciamo i primi 500 mt di dislivello, e arriviamo in Granda.
Peccato che questo bell Rifugio non sia aperto in inverno.
Poi nel bosco le cose si fanno piu' lente anche perchè bisogna battere tutta la pista, ma alla fine ne usciamo, e questa è la veduta che si presenta.
Passato oltre la casera di Scermendone continuiamo sulla cresta.
Il vento degli ultimi giorni ha portato via la neve caduta abbondantemente, ma in alcuni dossi ha resistito.Sculure del vento.
Finche' dopo l'ultimo dosso.....
Finalmente si vede la chiesetta di San Quirico.
Finalmente si vede la chiesetta di San Quirico.
Quindi da buona usanza, suoniamo la campana.
Ora andiamo al Rifugio.
Ora andiamo al Rifugio.
Ma qui dopo aver riposto i nostri " moderni mezzi "......
14 feb 2009
Rifugio Lecco
Prima vera scialpinistica per Oscar dopo l'assaggino di qualche settimana fa. Da Barzio si spallano gli sci per i primi 5 minuti, poi neve continua.
Salendo lo sguardo va fisso al Grignone
Forza Oscar!
Interessanti i distacchi di fondo sul costone in primo piano
Per fortuna si riesce ancora a fotofografare il Campelli senza piste in mezzo
Dopo un veloce aperitivo al Lecco iniziamo la discesa con le solite mille gobbe, oggi ghiacciatissime (cosa a noi pivelli poco gradita ma di sicuro molto propedeutica per il futuro)
Salendo lo sguardo va fisso al Grignone
Forza Oscar!
Interessanti i distacchi di fondo sul costone in primo piano
Per fortuna si riesce ancora a fotofografare il Campelli senza piste in mezzo
Dopo un veloce aperitivo al Lecco iniziamo la discesa con le solite mille gobbe, oggi ghiacciatissime (cosa a noi pivelli poco gradita ma di sicuro molto propedeutica per il futuro)
9 feb 2009
Punta Leissié
L'utilizzo del pc a volte serve, e per questa uscita bisogna ammettere che i Bocia ci hanno visto bene.
Dopo aver esaminato le varie possibilita', e controllato i vari bollettini sul pericolo di valanghe, e meteo, abbiamo scelto la meta, La Punta Leissé.
Alle 5.30 ritrovo e poi via in autostrada verso Aosta.
Tutta la strada l'abbiamo fatta sotto l'acqua, e ogni tanto qualcuno si svegliava e mi diceva "Andiamo incontro al bello vero ...." e poi richiudeva gli occhi.
Ma entrati nella valle ,sopra le cime incominciava a schiarirsi ,e a fare intravedere il cielo.
Si stava girando al bello!
Cosi arriviamo al parcheggio di Vetan, e ci accorgiamo che qualcuno, deve aver perso la scommessa....
Alle nostre spalle oltre la valle un mare di nuvole... abbiamo fatto bene a venire qui!
Incominciamo a salire la relazione diceva di andare a ovest e noi giustamente siamo andati a est!
Cosi sopra il primo dosso abbiamo invertito la rotta.
Cosi sopra il primo dosso abbiamo invertito la rotta.
Neve bellissima ma soprattutto il sole, l'unico fastidio il vento, ma non si puo' volere tutto dalla vita.
Intanto la cima era gia' visibile.
Ogni tanto mi giravo, guardando alle mie spalle,abbiamo proprio fatto bene a venire qua !
Si continua a salire
Si continua a salire
Nella salita ci imbattiamo pure in una gara (ciaspolata e discesa con snooboard), e forse ci hanno fatto pure le riprese a noi visto che siamo arrivati su con i primi.
Ma noi non siamo arrivati ,per arrivare in cima manca ancora un pezzetto.
E finalmente dopo l'ultimo dosso, eccola !
I bocia ci precedono e arrivano per primi.
Il panorama verso la valle.
Il panorama verso la valle.
Anche noi arriviamo, ma ci godiamo la bella giornata.
Tutti in cima.
Tutti in cima.
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