Chi e perchè.

"Ci piace trascorrere il tempo libero all'aperto, in montagna o in ambiente naturale. Ci piace camminare, scalare, sciare, e osservare. Ci interessano tutti gli aspetti della natura, dell'ambiente e dell'ecologia. E' un'esperienza che non si ferma al ritorno in città, per questo la vogliamo raccontare."
.......................................Club Alpino Italiano - sez. Brugherio

3 dic 2018

Petit Tournalin...spolveriamo gli sci

Quest'anno la stagione degli sci inizia presto come non accadeva da tempo.
La Valtournanche ci accoglie con un discreto innevamento, al minuscolo paesino di Cheneil il fondo è già quello buono per non fare danni alle solette

Il gruppo è il solito mix di brugheresi e infiltrati monzesi (o vice versa)

Il Petit Tournalin è già ben visibile sopra le nostre teste alla destra del più elegante Gran Tournalin.

La parte bassa scorre veloce, solo un paio di traversi noiosi e da stare all'occhio visto che la polvere di settimana scorsa è un lontano ricordo.

L'esposizione Ovest ci fa stare al fresco, ma basta arrivare un po' più su per scaldarsi con la vista del Cervino e compagnia. E i ricordi vanno alle tante giornate passate su questa corona di 4000 e soprattutto alle persone che hanno reso ancora più belle quelle cime.


Ancora qualche passo e siamo sulla panoramicissima cima

Ho anche l'onore della foto di vetta con quel giovanotto lì, ora istruttore a cui va tutta la mia ammirazione (e gratitudine per essere ancora qui a scrivere di giornate così). Dietro di noi tante cime fatte insieme, davanti ancora tante da fare.

La discesa è su neve così così, molto variabile ma io mi diverto come fossi in Canada...il potere della montagna.


Torniamo a Cheneil che già il sole sta calando, e già il pensiero corre alla prossima gita.

18 nov 2018

Muzzerone Via Trident

Mentre tutti fanno uscire dalla cantina gli sci, noi abbiamo ancora voglia di sole e di arrampicare...
E rieccoci a Muzzerone, quanti ricordi....
 Ma oggi faremo qualcosa di diverso... Prima si scende e poi si sale...
Non essendo sponsorizzati dalla Red Bull per arrivare all' attacco della via ci tocca calarci... 
 E gia' trovare la calata non è facile ...
E' nascosta dalla vegetazione, ma è unica con catena e anello di calata inox, posizionata su una liscia roccia di cava tagliata . 
 Dopo la prima calata si capisce che non sara' una passeggiata in piano ...
 L' ultimo tiro, il piu' duro di tutta la via 6b, dove l' azzeramento non è cosi scontato, mentre scendo cerco di memorizzare le poche prese e un po' di ansia mi prende ricordando le cronache della via :
https://www.ilgiornaledellaprotezionecivile.it/presa-diretta/cnsas-salvato-arrampicatore-sospeso-nel-vuoto-sul-muzzerone-sp
 Continuiamo a scendere con calate nel vuoto, che sono solo un avvertimento che non sara' semplice.
 Ed ecco arrivare Emma dopo 6 calate alla base.
 O meglio a mare
 Ci siamo fermati a una sosta posta pochi metri sopra il livello del mare in una grotta cosi da cambiare l' assetto piu' agevolmente.
 E si parte, roccia stupenda con grip da urlo dove la salsedine ha eroso la roccia e il profumo di mare accompagna la salita 
 Ovviamente verticale...
 Ora è Emma a tirare e via si sale
 A tiri alternati arriviamo all' ultimo....
 Mo son c...i, Ma il  sorriso della compagna mi danno fiducia 
 Ci ho messo una vita a farlo, ma quando sono arrivato in sosta, mi veniva da piangere.... 
E' Finita !
 Ed ecco arrivare Emma
La vista sull' ultimo tiro della nostra via. 
 Ad accoglierci ci sono Chiara e Elena che hanno fatto la traversata Riomaggiore - Portovenere
La gioia di rivedere le amiche e la fine della tensione ci fa' perdere tempo...
E la luna c'è lo fa' presente.
Ma nulla puo' toglierci una fermata al Rifugio Muzzerone dove la vista su Portovenere è unica
 Birra accompagnata da un tagliere non ce li leva nessuno...
 O quasi....
Qua l' ambiente della via presa da Toscoclimb
E qua lo schema 


1 ago 2018

Marmolada Ferrata Cresta Ovest

Dopo una settimana di telefonate con scambi di vedute e idee al limite del litigio...
Finalmente eccoci , lasciate le macchine al passo Fedaia, saliamo a piedi verso il rifugio Pian dei Fiacconi.
Lasciati i prati ora la pietraia regna , ma la forza della natura vince su tutto, dove si pensa che non esisti vita... Ecco comparire bellissimi fiori.
 Arrivati al rifugio si fa' merenda.
Poi mentre qualcuno va a fare ricognizione per vedere il sentiero di domani fino all' inizio della ferrata, gli altri ripassano legature e nodi 
Arriva la notte e una volta a letto, la testa continua a pensare....
Avremo fatto tutto perchè domani fili tutto liscio....
Mentre nella testa dei ragazzi un altro pensiero continua a tenerli svegli...
Saro' in grado ?
Finalmente spunta il sole e la colazione ci attende.
I pensieri svanisco ...
Usciamo dal rifugio alle 6,30
E lei dall' alto ci gurda.
Sa che dobbiamo perdere quota e questo la fa' sorridere
A noi un po' meno...
Aggirato lo sperone e perso piu' di 150 mt di dislivello , ecco finalmente il colle e il piccolo ghiacciaio che ormai sta esaurendosi...
Ogni accompagnatore a 2 ragazzi al seguito e deve controllare che tutto si fatto bene.
Messi i ramponi, per alcuni la prima volta si procede su questi strani aggeggi.
Ma il gioco dura poco e un nuovo cambio di assetto ci aspetta . 
Si inizia la ferrata che nel primo tratto porta al colle
Attaccando e saccando i moschettoni...
Si guadagna quota
Si arriva cosi alla forcella della Marmolada dove resti della grande guerra  la vegliano da 100 anni
Si attacca la cresta Ovest 
Dopo un primo tratto abbastanza appoggiato la ferrata si impenna
La roccia in alcuni tratti è bagnata ma grazie alle staffe si procede bene
L' esposizione regna
E in alto Fausto e Luca sembrano volare sulla schiena di un enorme orso
Superato il primo sperone ecco apparire resto della cresta con il baratro della sud.
Le pendenze si fanno piu' dolci, ma l' altezza si fa' sentire
E finalmente ecco apparire il rifugio della cima
Letteralmente occupato dal nostro gruppo
E' un piacere conoscere di persona "l' eremita" colui che vive e gestisce il rifugio da solo
Foto di rito anche perche ' siamo un bel gruppo
Ma non bisogna perdere la concentrazione, una lunga e insidiosa discesa ci aspetta
Il primo tratto lo facciamo con i ramponi poi ancora una volta, cambio di assetto
Il ghiacciaio e sotto di noi ma per arrivarci
Occorre fare una altra ferrata
Che scende in un canale obliquo
Con passi a volte belli verticali
E finalmente eccoci su ghiacciaio
La traccia è molto evidente e cerca di evitare tutte le fenditure dei crepacci, ma a volte non riesce e bisogna superarli.
Saltare non è cosi facile come si pensa specie per chi lo fa' la prima volta.
Un ultimo pezzo un po' piu' verticale lo passiamo grazie a una corda fissa posizionata da noi.
Finisce il ghiacciaio e finisce la tensione .
Tra me penso " Grazie al cielo tutto è andato bene ."
I ragazzi " C'è l' ho fatta !!! "
Tornati al rifugio l' euforia regna e anche un po' di stanchezza dovuta anche alla tensione si fa sentire.
Alcuni preferiscono prendere gli impianti per scendere, ma non dopo essere stati caricati come muli.
Se c'è chi scende con tutta tranquillita' guardando il panorama dall' alto ...
Sotto si scatena la gara, vuoi a scarico della tensione, vuoi perche' proprio normali non siamo...
Il ghiaietto aiuta e ci fa' arrivare prima di quelli sulla bidonvia. 
Qua la mappa del percorso da noi fatto con in giallo e rosso i tratti attrezzati.
Ringrazio
Agli accompagnatori; ragazzi con esperienza che hanno rinunciato per un week a seguire i propri sogni,ma si sono dedicati agli altri, avendo come compenso solo la gioia di chi accompagnavano.
I ragazzi ; che hanno preferito seguire le serate di preparazione all' uscita al posto di starsene a casa sul divano, e i risultati si sono visti... Bravi !
A chi ha fatto le foto che io da buon pirata ho rubato e pubblicato.
Un grosso Grazie al nostro presidente Chiara che ha organizzato e permesso che questa 2 gg fosse fatta.