Ciao a Tutti,
arriviamo anche noi con le nostre foto e le nostre emozioni. Semplici, forti, ed anche inattese. Emozioni vecchie e nuove, non solo per l'uscita, l'ambiente, la neve, le creste o i canalini....ma anche e soprattutto per le persone, nuovi compagni di un'avventura, generosi, allegri, pronti....e ...ma quanto corrono??? Magari per alcuni è stata una semplice uscita, per altri, la scoperta di nuovi amici, capaci di regalarti un semplice sorriso, un aiuto....e tante battute :-)
Allora eccoci......anche noi......puntualmente ultimi :-)
La partenza, un momento tanto desiderato, discusso per tanto tempo...e poi allimprovviso rimandato.....visto lo scherzetto bagnato di domenica mattina!!! Primo sms alle 4.30 (ripeto di mattina)!!
Beh, visto che ci siamo, diciamolo proprio a tutti...una chiacchiera qui, ed una là....e siamo finiti alla Bogani !??!!?!??!!
Prevista? Ma certo...di li passa una via di Cassin, giusto Riccardo?
Gnappa, che fatica tornare in cresta...dai questa volta non è colpa mia !!!! Hai visto che bravo??
Fammi guardare bene, Simo...che dici...ti sarebbe piaciuto passare da lì ??? Ma ti fidi ancora???
Ci crederete o no...mi sono fermato per fare questa foto...che spettacolo!!!!
E questa??
Dai non fermiamoci per le foto, via via....
Ma ripensandoci...guarda un pò là in fondo, che ne pensi? Non parlo del sole...guarda la neve, la cresta, così diversa, quante curve...su e giù...ricky...fai il bravo....
Ma guarda questi...come pestano ste piche...e i ramponi??? Accarezzatela...piano piano
Un dolce pendio...da attraversare baciati dal sole
E poi ancora...cammina cammina......
arriviamo dove le emozioni si mescolano, dove i pensieri prima vanno a cercare il prossimo passo, poi ti fermi, guardi, ammiri, guardi i tuoi compagni.... e poi...ancora ti giri tutto intorno e cerchi di fermare il tempo, per ricordare, affinchè le emozioni non siano solo per quell'attimo, anche se lungo ed intenso.
Guarda che linea...cosi aerea...e tutto intorno 360° di spettacolo........e ricky ti chiede quando esci dal canalino, ma te la senti? vuoi che vado aventi io? ma sei sicuro? Miii...hai ragione ricky...bisogna pensare, valutare...capire....e tirare il fiato :-P
Che dire???? devo ancora parlare??? E' il momento di guardare e assaporare....vivere questo momento con ogni muscolo...ogni respiro....ed ogni pensiero....fermati e guarda, vivi.
Adesso però via di corsa...azz faceva freddo qui all'ombra !!!!
Ma qualcuno, uno a caso è più avanti di noi. Simo....aspetta....!!!!!
L'ultimo pezo di cresta mi lascia sempre l'amaro in bocca...vorrei non finisse qui...ma questa volta...è tardi...bisogna sbrigarsi !!!
Il tempo di uno scatto anche alla croce...ma dove è finita la neve di due settimane fa???????
Guardala come sorride...le si legge in faccia la gioia di un'esperienza intensa....Brava Gnappa,
mi hai sempre chiesto il Grignone, ed in due settimane l'hai fatto due volte...guarda che se vuoi, possiamo continuare :-)
Bravi...a tutti, nessuno escluso, ottimi compagni ...Oscar, Simo, Ricky e Gnappa
Adesso guardala dall'alto prima di scendere giù dal canalone.....
Moh basta, se volete vedere le altre foto, venite al CAI....ma prima di andare, ciao e grazie a tutti
Aspetta un attimo va...visto vhe ci siamo...avrei un sogno...mettiamoci pure una bella notte in rifugio la prossima volta.....
Mauro
Chi e perchè.
"Ci piace trascorrere il tempo libero all'aperto, in montagna o in ambiente naturale. Ci piace camminare, scalare, sciare, e osservare. Ci interessano tutti gli aspetti della natura, dell'ambiente e dell'ecologia. E' un'esperienza che non si ferma al ritorno in città, per questo la vogliamo raccontare."
.......................................Club Alpino Italiano - sez. Brugherio
.......................................Club Alpino Italiano - sez. Brugherio
27 dic 2007
Il Podio
Non servono parole per capire
che quando hai pazienza di aspettare il giorno dopo
Questo e' il PREMIO
TANTI AUGURI A TUTTI
che quando hai pazienza di aspettare il giorno dopo
Questo e' il PREMIO
TANTI AUGURI A TUTTI
24 dic 2007
Scoop 24 dicembre 2007 : Piancaformia e Grignone
23 dic 2007
Roccia e ghiaccio: due mondi opposti per muoversi sul verticale
L'arrampicata su roccia rappresenta per me il massimo del vivere la montagna; quando arrampico la roccia la stringo fra le mani, sento la sua temperatura, le sue rugosità. Con la roccia il contatto è intimo, privato. Ogni passaggio lo interpreto a modo mio, vedo gli appigli che mi piacciono e scelgo quelli al posto di altri. Quando il mio compagno mi chiede "Ehi! Ma da che parte sei passato?" difficilmente gli so dare una risposta certa. Quel passaggio posso averlo vinto in una maniera poco logica, ma che per me era perfetta così. Sulla roccia spesso canticchio, questo perchè sono rilassato, me la godo...e quando sono in sosta studio il tiro successivo, mi godo il panorama. Sulla roccia stò bene.
Sul ghiaccio ho avuto poche esperienze. Ma con esso non entro in un contatto come con la roccia, con lui non ho proprio contatto se non per qualche centimetro delle punte dei ramponi e della becca della picozza. Con il ghiaccio non ho un contatto fisico, e questo mi penalizza. Il ghiaccio rimane immobile (o almeno si spera sempre...) e ti lascia passare. Il ghiaccio non lo accarezzo, lo violento sotto i colpi dei miei ramponi e dei miei atrezzi. Atrezzi che hanno il difficile compito di sostituire le mani, privandomi del tatto che quando arrampico sulla roccia mi fa capire se l'appiglio e buono o no. Sul ghiaccio mi sento sempre un po' precario, come se fossi fuori posto, come se fossi un'appendice fastidiosa per la cascata. Tutto ciò mi fa muovere un po' goffamente, mentre vedo e invidio l'eleganza che gli altri cascatisti hanno. Si muovono come i gatti sui parapetti dei palconi, seguendo quelle forme sinuose e sfruttando quelle strutture magnifiche che solo sul ghiaccio si possono formare.
Roccia e ghiaccio, due mondi distanti ma entrambi interessanti.
Sul ghiaccio ho avuto poche esperienze. Ma con esso non entro in un contatto come con la roccia, con lui non ho proprio contatto se non per qualche centimetro delle punte dei ramponi e della becca della picozza. Con il ghiaccio non ho un contatto fisico, e questo mi penalizza. Il ghiaccio rimane immobile (o almeno si spera sempre...) e ti lascia passare. Il ghiaccio non lo accarezzo, lo violento sotto i colpi dei miei ramponi e dei miei atrezzi. Atrezzi che hanno il difficile compito di sostituire le mani, privandomi del tatto che quando arrampico sulla roccia mi fa capire se l'appiglio e buono o no. Sul ghiaccio mi sento sempre un po' precario, come se fossi fuori posto, come se fossi un'appendice fastidiosa per la cascata. Tutto ciò mi fa muovere un po' goffamente, mentre vedo e invidio l'eleganza che gli altri cascatisti hanno. Si muovono come i gatti sui parapetti dei palconi, seguendo quelle forme sinuose e sfruttando quelle strutture magnifiche che solo sul ghiaccio si possono formare.
Roccia e ghiaccio, due mondi distanti ma entrambi interessanti.
22 dic 2007
Valmasino - Seconda Cascata dell' Oro
Ghiaccio: c'è chi non lo ha mai visto nè mai lo vedrà. Qualcuno lo incontra solo in frigorifero o al bar in un bicchiere di whisky. C' è invece chi lo va a cercare, aspettandolo magari per mesi, nel freddo volto invernale della montagna...chissà perchè poi.
Sveglie antelucane nel cuore della notte, avvicinamenti spesso lunghi e faticosi in vallate sperdute, freddo cane a mani e piedi, ghiaccio che si frantuma in schegge impazzite che ti finisco in faccia.
Forse tutto sta nelle parole di Gian Carlo Grassi:
"...avventurosa ricerca del richiamo del freddo.
Arte recentissima, fine e paziente, di arrampicare sul volto gelido della montagna, là dove il ghiaccio vive e propone un gioco diverso.
...ricerca di un modo di essere particolare, un’apparente filo conduttore capace di proiettarsi nelle ombre delle vallate alpine dove l’acqua si arresta, per un tempo indeterminato, in un affascinante cammino verticale...
Una sfida permanente ad una logica fatta di sottili equilibri...
...il piacere della capacità tecnica, che si affina e si perfeziona da un’ascensione all’altra.
Un mondo nel quale arrampicare assume il significato di un rito".
Cos' altro aggiungere...Amen!!!
All' attacco della cascata
Andrea spunta alla fine del primo salto
E qui alla fine del secondo salto
Intorno a noi un ambiente affascinante
Sveglie antelucane nel cuore della notte, avvicinamenti spesso lunghi e faticosi in vallate sperdute, freddo cane a mani e piedi, ghiaccio che si frantuma in schegge impazzite che ti finisco in faccia.
Forse tutto sta nelle parole di Gian Carlo Grassi:
"...avventurosa ricerca del richiamo del freddo.
Arte recentissima, fine e paziente, di arrampicare sul volto gelido della montagna, là dove il ghiaccio vive e propone un gioco diverso.
...ricerca di un modo di essere particolare, un’apparente filo conduttore capace di proiettarsi nelle ombre delle vallate alpine dove l’acqua si arresta, per un tempo indeterminato, in un affascinante cammino verticale...
Una sfida permanente ad una logica fatta di sottili equilibri...
...il piacere della capacità tecnica, che si affina e si perfeziona da un’ascensione all’altra.
Un mondo nel quale arrampicare assume il significato di un rito".
Cos' altro aggiungere...Amen!!!
All' attacco della cascata
Andrea spunta alla fine del primo salto
E qui alla fine del secondo salto
Intorno a noi un ambiente affascinante
20 dic 2007
Guardate questo video di una scalata della nord dell'eiger con attrezzatura degli anni 30:
http://www.stephan-siegrist.ch/home_en.html
andate nella cartella eiger northface ,poi cliccate su film sequence e vedete il video
affascinante!
(la foto è presa qui:http://www.climbing.ie/exped/eiger/eiger.html)
http://www.stephan-siegrist.ch/home_en.html
andate nella cartella eiger northface ,poi cliccate su film sequence e vedete il video
affascinante!
(la foto è presa qui:http://www.climbing.ie/exped/eiger/eiger.html)
18 dic 2007
12 dic 2007
Indovinello 4
11 dic 2007
Angelone - via Anabasi
Si tratta di una delle vie più lunghe che percorrono le balze rocciose dell' Angelone, aperta nel 1980 da don Agostino Butturini fondatore del gruppo Condor e scopritore di numerosi itinerari nel "giardino di pietra" della Chiusa della Valsassina.
Anabasi è una via varia: si passa dalla classica aderenza dell' Angelone a tiri più atletici in diedri e fessure; alcuni tratti erbosi di collegamento limitano però la bellezza della via.
Il panorama che si gode durante la salita
La cordata che ci precedeva alle prese con un ostico tettino da superare
Roccia e neve
Variante finale proprio sotto alla caratteristica struttura rocciosa detta "Patata"
Infine un regalo per le ammiratrici di Riccardo
Anabasi è una via varia: si passa dalla classica aderenza dell' Angelone a tiri più atletici in diedri e fessure; alcuni tratti erbosi di collegamento limitano però la bellezza della via.
Il panorama che si gode durante la salita
La cordata che ci precedeva alle prese con un ostico tettino da superare
Roccia e neve
Variante finale proprio sotto alla caratteristica struttura rocciosa detta "Patata"
Infine un regalo per le ammiratrici di Riccardo
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