Partiamo presto, come non succedeva da tempo, in perfetto stile invernali.
Seguendo gli insegnamenti di Ribo incominciamo a camminare che sta albeggiando. Sulla direttissima solo noi, gli stambecchi e le alpi: dal Monviso al Rosa.
In cresta poco affollamento, siamo la seconda cordata ad attaccare e in poco meno di quattro ore siamo in cima. Le condizioni ci hanno permesso di andare via veloci, poca neve e passaggi quasi sempre ben puliti. L'unica neve dura, a tratti ghiacciata, l'abbiamo trovata nel canalone della lingua, dove sono consigliabili picche e ramponi.
Simo in uscita da quello che secondo me è il tiro più duro della via...
Lo sguardo arriva fino al Bernina....però la foto è stata tagliata...la potete scaricare quì "http://depositfiles.com/files/3749581
Grande salita, sempre soddisfacente in qualsiasi stagione!
Chi e perchè.
"Ci piace trascorrere il tempo libero all'aperto, in montagna o in ambiente naturale. Ci piace camminare, scalare, sciare, e osservare. Ci interessano tutti gli aspetti della natura, dell'ambiente e dell'ecologia. E' un'esperienza che non si ferma al ritorno in città, per questo la vogliamo raccontare."
.......................................Club Alpino Italiano - sez. Brugherio
.......................................Club Alpino Italiano - sez. Brugherio
24 feb 2008
19 feb 2008
Tipi srani
Attenzione
Esistono strani esseri che vivono in citta'.
Che a differenza di altri simili la Domenica non riposano anzi.....
Si organizzano all' ultimo minuto e il giorno dopo partono molto presto.
C'e' chi e' saggio e pensa che forse era meglio stare a letto !
C'e' chi e' saggio e pensa che forse era meglio stare a letto !
C'e' chi ...( studia ) tutta settimana.
C'e' chi ha appena iniziato ma ormai si e' contaggiato.
Questo individuo e' altamente pericoloso
oltre a essere fuori di testa dalla nascita,ha il potere
di coinvolgere altre persone nelle sue esperienze.
Il fotografo che l'ha ritratto si e' fatto ingannare dalla apparente bonarieta',
ma guardate che ghigno ha prima di sopraffare la sua preda!
Da allora Simone non si e' piu' avvicinato.
state attenti e' probabile che il "Ricciolo" vi stia tentando un imboscata !
Chi dovesse vedere uno di questi tipi e' pregato
di comunicarlo urgentemente al CAI Brugherio che provvedera'
Alla loro cattura !
18 feb 2008
Canalone Comera e rifugio Azzoni al Resegone domenica 17-2
Bella escursione ,peccato per la foschia che non ci ha permesso di apprezzare il panorama.
una porzione di cresta
riccardo all'opera come regista
riccardo all'opera come regista
Piero e Simone in prossimità della croce di vetta
il canalone dall'alto
12 feb 2008
9 feb 2008
Nuovi orizzonti sulla Val Sassina
Bellissima via ieri in compagni di Richi e Simo. Voglio raccontarvi del "Dito Dones", particolare struttura rocciosa, sopra Ballabio, che permette una visuale della Val Sassina da un punto di vista differente da i soliti a cui siamo abituati...Probabilmente uno dei pochi da cui non si vede Lecco, ma solo montagne!
La via ripetuta è la "Via del diedro obliquo". L'avvicinamento è molto facile: da Lecco si sale a Ballabio e da qui si prende la strada che sale ai Piani dei Resinelli. Prima di passare il ponte sul fiume Grigna (questo il nome datogli da Richi, non mi stupirei se fosse una cazzata...) si prende una viuzza sulla dx. Al termine parte il sentiero.
Dopo circa 15 minuti si arriva a un evidente bivio a cui si tiene la dx. Dopo una decina di minuti si passa da un alpeggio veramente panoramico. Si vede il gruppo del Campelli, il Tre Signori, il Resegone e il bel versante N del Due Mani, che d'inverno è veramente spettacolare.
Quando si arriva all'alpeggio si hanno tre possibilità: o dritto, o a dx, o a sn. Per raggiungere il Dito Dones si prosegue diritti. L'attacco della via è posto sul sentiero in corrispondenza di un ometto di sassi; l'ometto è veramente evidente, se non ci siamo persi noi nessuno avrà problemi!
La via è veramente bella! Sono sette tiri abbastanza duri, ma perfettamente protetti. Io avevo 12 rinvii e ogni volta temevo di finirli prima della sosta. E' la via ideale per allenarsi in mezza giornata.
Già il primo tiro fa capire il carattere della via, passaggi delicati su roccia ottima, con un bel traverso verso sinistra. L'accesso al travero consiste in passaggi molto atletici lungo una paretina.
Successivamente ci sono due brevi passaggi di 2c e poi un breve sentierino. Noi siamo andati via in conserva. Dopo c'è un altro bel tiro di movimenti delicati, con un traverso che immete in una paretina piacevole.... Al termine si trova un anello, ho preferito saltarlo per andare a sostar sulla ferratina che porta al diedro.
La ferratina consiste in un cavo d'acciaio che, sfruttando un esposta cengia, porta all'attacco del diedro che da il nome alla via. Il diedro è magnifico: sono due tiri per un totale di una cinquantina di metri. Le difficoltà ci sono (5c) ma le protezioni pure.
Il diedro inizia con una prima parte strapiombante dopo la quale si arriva alla prima sosta. La seconda parte è ancor più bella della prima, le protezioni sono più lunghe, e i movimenti più delicati (alcuni passaggi sono anche di aderenza). Si raggiunge l'uscita che ho trovato abbastanza ostica, anche perchè non ne avevo veramente più!
Dopo il diedro ci si sposta leggermente a sinistra e per una rampa si raggiunge il punto più difficile della via (6a+) che è totalmente azzerabile, anche se uno spit ballerino mi ha fatto stringere le chiappe. Dopo il tetto si arriva all'ultima panoramica sosta, si è infatti a 20 metri dalla cima, proprio sul dito, e ci si trova alle spalle lo zucco Teral con le sue paretone verticali.
La cima si guadagna con un ultimo tiro di 5a, decisamente esposto.
Come avrete capito la via mi è piaciuta un sacco, veramente bella e completa! Consigliatissima!!!!
Se qualcuno vuole ripeterla consiglio un paio di friends piccoli e un paio medi, le protezioni non mancano ma le dificoltà neanche.
Relazioni dettagliate le trovate: -http://scuolaguidodellatorre.interfree.it/relazioni/roccia/Grigna-viaDiedroObliquo.html -oppure anche su Clau's Blog, fra i link
Ciao ciao...
La via ripetuta è la "Via del diedro obliquo". L'avvicinamento è molto facile: da Lecco si sale a Ballabio e da qui si prende la strada che sale ai Piani dei Resinelli. Prima di passare il ponte sul fiume Grigna (questo il nome datogli da Richi, non mi stupirei se fosse una cazzata...) si prende una viuzza sulla dx. Al termine parte il sentiero.
Dopo circa 15 minuti si arriva a un evidente bivio a cui si tiene la dx. Dopo una decina di minuti si passa da un alpeggio veramente panoramico. Si vede il gruppo del Campelli, il Tre Signori, il Resegone e il bel versante N del Due Mani, che d'inverno è veramente spettacolare.
Quando si arriva all'alpeggio si hanno tre possibilità: o dritto, o a dx, o a sn. Per raggiungere il Dito Dones si prosegue diritti. L'attacco della via è posto sul sentiero in corrispondenza di un ometto di sassi; l'ometto è veramente evidente, se non ci siamo persi noi nessuno avrà problemi!
La via è veramente bella! Sono sette tiri abbastanza duri, ma perfettamente protetti. Io avevo 12 rinvii e ogni volta temevo di finirli prima della sosta. E' la via ideale per allenarsi in mezza giornata.
Già il primo tiro fa capire il carattere della via, passaggi delicati su roccia ottima, con un bel traverso verso sinistra. L'accesso al travero consiste in passaggi molto atletici lungo una paretina.
Successivamente ci sono due brevi passaggi di 2c e poi un breve sentierino. Noi siamo andati via in conserva. Dopo c'è un altro bel tiro di movimenti delicati, con un traverso che immete in una paretina piacevole.... Al termine si trova un anello, ho preferito saltarlo per andare a sostar sulla ferratina che porta al diedro.
La ferratina consiste in un cavo d'acciaio che, sfruttando un esposta cengia, porta all'attacco del diedro che da il nome alla via. Il diedro è magnifico: sono due tiri per un totale di una cinquantina di metri. Le difficoltà ci sono (5c) ma le protezioni pure.
Il diedro inizia con una prima parte strapiombante dopo la quale si arriva alla prima sosta. La seconda parte è ancor più bella della prima, le protezioni sono più lunghe, e i movimenti più delicati (alcuni passaggi sono anche di aderenza). Si raggiunge l'uscita che ho trovato abbastanza ostica, anche perchè non ne avevo veramente più!
Dopo il diedro ci si sposta leggermente a sinistra e per una rampa si raggiunge il punto più difficile della via (6a+) che è totalmente azzerabile, anche se uno spit ballerino mi ha fatto stringere le chiappe. Dopo il tetto si arriva all'ultima panoramica sosta, si è infatti a 20 metri dalla cima, proprio sul dito, e ci si trova alle spalle lo zucco Teral con le sue paretone verticali.
La cima si guadagna con un ultimo tiro di 5a, decisamente esposto.
Come avrete capito la via mi è piaciuta un sacco, veramente bella e completa! Consigliatissima!!!!
Se qualcuno vuole ripeterla consiglio un paio di friends piccoli e un paio medi, le protezioni non mancano ma le dificoltà neanche.
Relazioni dettagliate le trovate: -http://scuolaguidodellatorre.interfree.it/relazioni/roccia/Grigna-viaDiedroObliquo.html -oppure anche su Clau's Blog, fra i link
Ciao ciao...
5 feb 2008
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