Chi e perchè.

"Ci piace trascorrere il tempo libero all'aperto, in montagna o in ambiente naturale. Ci piace camminare, scalare, sciare, e osservare. Ci interessano tutti gli aspetti della natura, dell'ambiente e dell'ecologia. E' un'esperienza che non si ferma al ritorno in città, per questo la vogliamo raccontare."
.......................................Club Alpino Italiano - sez. Brugherio

23 apr 2012

Breithorn occidentale sfumato per un soffio…

Erano due settimane che aspettavo che Vecchioleone tenesse fede ad un’importante promessa: farmi toccare per la prima volta i 4000m. Ero tanto eccitata all’evento che, masochisticamente, alla vigilia stavo per mandare tutto in fumo per i timori che mi erano stati fatti nascere relativamente agli effetti che il brutto tempo sembrava avesse lasciato, compreso una valanga che aveva mietuto vittime. Ma Ale Campi è un VECCHIOleone mica per niente, ed ora non posso che ringraziarlo…
Vestiti invernali, con tanto di passamontagna nello zaino, piccozza e ramponi pronti all’uso, io, Ale, Annina, Mau e Simo compriamo lo skipass per salire al plateau rosa (per chi, come me, non l’avesse trovato sul sito, il costo è di 20 euro) e saliamo: saranno state le 9, non tardissimo, ma se avessimo preso la prima corsa …
Devo dire che nessuno di noi ha sofferto il dislivello tanto elevato quanto veloce a percorrersi, quindi tutti gasati si comincia a risalire quel pezzo di pista prima di affacciarci sul ghiacciaio. In quota c’era un’atmosfera da sogno: cristalli di neve sollevati da una brezza leggera, che sembravano stare accogliendoci nel paese delle fate

caldo, cielo terso e …  guardate cosa e chi avevamo alle spalle …
Meritano uno zoom:
Lasciamo ogni traccia umana e ci affacciamo sul tanto famoso ghiacciaio dove ci rendiamo conto di quante persone, come noi, avevano deciso di godersi una fantastica giornata, dopo due settimane di maltempo.
Per quanto pianeggiante devo ammettere che il mio passo non è stato dei migliori, ero infatti pervasa da una strana sensazione di sonnolenza: c’è chi l’ha giustificata con la rarefazione di ossigeno, c’è chi mi ha detto che il mio secondo nome è Pisolo (perché raramente rimango sveglia nei viaggi di ritorno da una gita!), quindi…
Fatto sta che col tempo richiesto dal mio cuoricino che batteva più forte del solito, abbiamo terminato il semi anello e abbiamo cominciato a rampare. A quel punto, però, Mau ha demorso, vinto da un dolore alla gamba, che l’ha fatto tornare al rifugio delle guide (giusto?), dove l’avremmo poi ritrovato tutto caldo e rilassato … (quante belle cameriere c’erano???!)
Salendo, ci troviamo di fronte alla causa del distacco della valanga, di cui hanno riportato i giornali:
4 intrepidi che due giorni prima avevano fatto il breithorn centrale, erano poi scesi contemporaneamente, sovraccaricando il pendio e … si vede, no?!  
Torniamo a noi: stando dietro a un vecchioleone che adattava il passo a quello di una neofita dei 4000 (e che un po’ li accusava!), abbiamo puntato il breithorn occidentale, seguendo la traccia rossa
e siamo arrivati sulla cresta: gli schiaffi che abbiamo ricevuto dal vento per arrivare fin lì ci hanno lasciato il viso segnato fino alla mattina successiva!
Arriviamo in un punto un po’ protetto dal vento dove incontriamo Annalisa,
che aveva tenuto un passo più veloce del mio e che ci aspettava già da un po’; Simone invece mi sa che era già sulla vetta occidentale, ma quello si sa!!!!!
Il vento era fortissimo e Annalisa decide di non proseguire
Io e Ale ci proviamo: stacchiamo gli sci, lui si legai i suoi allo zaino e tiene i miei in mano, io tengo le 4 racchette (che bello essere donna!!!!) e cominciamo a salire. Il vento però diventata istante per istante sempre più ingestibile: Ale subiva un effetto vela per colpa degli sci legati allo zaino e, per la prima volta in vita mia, l’ho sentito urlare! Era un po’ preoccupato e mi urlava: “Morghi, qui stai bassa!!!!”.  
Aveva infatti superato il punto dove alle mie spalle c’è quel merenderos, quindi in piena cresta aperta.
(c’era davanti a noi un gruppo di crucchi spaventati dalla loro stessa ombra e quindi incerti,  ai quali Ale ha dato un po’ di colpe, di averci rallentato e uno in particolare l’ha proprio sgridato perché nello scendere il  dosso di cui sopra, stava per suicidarsi perché voleva scivolare di sedere troppo a filo della cresta …!)
Seguo il consiglio di ale e mi ritrovo a gattonare sulla cresta: un vento incredibile sollevava folate di neve che rendevano l’avventura veramente adrenalinica: non che mi sia mai sentita in pericolo, ma era tangente la forza prorompente di Madre Natura, che quando decide di farsi sentire, beh … la senti proprio!
Ci guardiamo e Ale scende di pochi passi  e prepara i miei sci, io mi avvicino, mi aiuta ad attaccarli e mi dice di fare una curva, superare il colletto che avevamo scalato a piedi e raggiungere Annalisa, dove avremmo poi spellato. Vedo un gruppo di rocce, fraintendo la direttiva di Ale e mi ritrovo girata nella direzione sbagliata. Intanto Ale aveva messo i suoi sci e aveva fatto il percorso che mi aveva prima indicato a voce: io mi ritrovo girata dalla parte opposta rispetto a dove era lui … mi faccio forza e affronto una curva stretta, ma il fatto di aver avuto le pelli, i talloni staccati e di aver beccato delle rocce, mi fanno terminare la curva con una caduta. Mi ritrovo la coda dello sci incastrata allo zaino e un braccio con la racchetta sotto il mio corpo. Non so cosa fare. Ale aspetta a venirmi in soccorso perché quel crinale è carico di neve, quindi non vuole sovraccaricarlo. Con pochi e mirati movimenti riesco a disincastrare lo sci e a tirarmi seduta. Però ho impiegato forse un paio di minuti di troppo, quindi Ale si era convinto a raggiungermi. Diciamo che quando si è fermato poco sotto di me ero già seduta, nella posizione giusta per ritirarmi in piedi, ma nel passarmi sotto ha mosso di nuovo il lastrone che avevo già intaccato io … e mi sono sentita muovere il sedere! è stato praticamente millimetrico, ma ho recepito un messaggio fin troppo importante in quell’istante …  Allungo una racchetta ad Ale, che la prende aiutandomi così a tirarmi in piedi più velocemente, e ci leviamo dai piedi il prima possibile: mantenendo le distanze tra di noi, ma senza voltarci indietro!
Raggiungiamo Annalisa, ma nel frattempo si era alzato un vento indescrivibile: peggio, sempre peggio! Anche laddove prima era un po’ riparato.
Ale mi aiuta, per l’ennesima volta, a staccare i miei aggancini, perché a -20°C erano troppo duri per me, e stacco le pelli. Lo zaino l’ho tenuto sulle spalle, perché quello di Ale, che si era levato, si muoveva da solo, tanto era forte il vento. Le mie pelli se le caccia in tasca lui e cominciamo a scendere.
La neve era tantissima e la visibilità diventava via via sempre più scarsa: quel grigio che non permette di riconoscere la profondità della neve, dove quindi era facilissimo sentirsi un piede rimanere inchiodato e il corpo volare: ale, io, e tutti i merenderos. Ma ormai il pericolo era passato, e l’unica preoccupazione era di non perdere il contatto visivo con le altre persone, perché in aggiunta alla visibilità il vento fortissimo, che ora non era più solo in cresta, cancellava le tracce ad una velocità impressionante.
Arrivati al ghiacciaio, però, si è cominciato a non avvertire più quella preoccupazione, ma solo un gran male agli stinchi! Questo per quanto sono stata costretta a spingere: gli attacchini erano ancora gelati, quindi i miei talloni sono dovuti rimanere ben attaccati allo sci, per tutto quell’infinito semicerchio piano …
Finalmente arriviamo alle piste, e quindi al rifugio dove Simone aveva già raggiunto Maurizio: Simo è riuscito a farsi la cima, perché mezz’ora prima il vento era fastidioso, ma non proibitivo … diciamo che se fossimo arrivato mezz’ora prima, avrei raggiunto la cima, ma se fossimo arrivati mezz’ora dopo, non avremmo avuto neanche la soddisfazione di arrivare almeno in cresta!
La discesa alla macchina è stata curiosa: era la prima volta che sciavo in pista con gli sci d’alpinismo … sono sempre stata abituata agli sci da discesa, quindi mi sono stupita dell’agilità che ho sfoggiato con questi sci tanto più leggeri!
In paese una bella pizza per rifocillarci per tutta quell’adrenalina che i nostri corpi hanno prodotto
E indovinate un po’? un rimando all’esperienza al rifugio degli angeli della settimana prima: cercatela su questo stesso blog e capirete, eh Claus???
Poi via verso la piovosa Milano, con un’esperienza di quota e di umiltà sulle spalle.
.. e questa è solo la mia prima stagione di sci alpinismo!
Grazie a tutti i miei amici!  


Arrampicata a Finale

Sabato andiamo al mare.....
Ma si dai, visto la tanta neve che ha fatto in montagna e la mia voglia di cambiare gioco ogni tanto, ne esce una giornata diversa....
Andrea e il suo amico arrivano un ora prima di noi a Finale e visto che è tutto bagnato vanno a fare un sopraluogo al settore di Caprazoppa.....Ne escono punti e sconsolati, settore quasi abbandonato e di interesse modesto visto l'altezza delle vie....
Noi arrivati a Finalborgo ci addentriamo nel borgo alla ricerca di un fornaio dove acquistiamo delle stupende focaccie per il pranzo.
 Il settore scelto e il classico Rocca di Perti , qua le vie sono abbastanza facili ma per arrivare c'è da fare 10 minuti di sentiero....Letizia e Gianluca seguono contenti, un po' meno Lavigne....
 Ma quando tocca a lei provare ad arrampicare, gli torna il sorriso ....O è la paura ?
 Anche la piccola Letizia si prepara e si vede subito che ha doti per questo sport.
 Poi è la volta di Olga
 e di Alessandra....
 La giornata trascorre tranquillamente in un posto rilassante in compagni di amici.
Alla fine salimo un po di monotiri su difficolta' varie....
Ma il mio vero obbiettivo e fare un sopraluogo a Noli e vedere la scogliera......
La voglia di provare a fare un tiro è tantissima ma visto che le ragazze si sono infreddolite un po' a Perti decidiamo di lasciare stare ........
Ma ci torneremo !
Aperte le iscrizioni.......

17 apr 2012

Engadina - Piz Arpiglia

...ore 04:30 suona la sveglia...arghhhhhh...ho dormito solo 4 ore!!!
Giù dalla brande, silenzio che i pupi dormono, raggiungo Brugherio con le solite scimmiette sulla faccia e salgo in auto con Salvo che già scalpita per il miei 5 minuti di ritardo.
Ore 6:00 precise, siamo a Bione all'appuntamento col Nano e Pinuccio (ho detto bene?)...
Stipiamo tutto il materiale nella Nano-macchina e via verso l'Engadina.
Corvo Nero ha paccato, per me grazie alla dritta di Orzo Bimbo è la possibilità di fare qualcosa visto l'inconveniente della nonna (ah...sta meglio ora!!)...
Il Nano vede una nuvoletta veleggiare attorno alla nostra cima e decide di cambiare meta: Piz Arpiglia...lì, abbiate fiducia, ci sarà il sole...e sole fu!!!!

Ed ecco che Salvo si accorge di aver dimenticato le sue bacchette a Bione...
Niente paura, si becca il primo crucco che ovviamente fa finta di non capirci...
Va beh...cerchiamo 2 bastoni e si va avanti! fa tanto fashion!!!
Si sale per un canale, io per un pochino conduco la truppa...si parla, ogni tanto si sghignazza parlando di Viagra in montagna...Pinuccio ha scoperto un mondo!!!!
la traccia sale...




Piano piano il paesaggio si apre verso cime imbiancate e paesaggi da fiaba...


...salgo piano anch'io persa nei miei pensieri...



...ed ecco da lontano la nostra meta...


...il Nano scruta l'orizzonte mentre il fido bastone è all'erta!



...boschi silenziosi ci circondano...





...io ho voglia di starmene un po' sola e li lascio andare...i pensieri corrono veloci, le immagini, le emozioni di questi giorni...il pensiero corre agli amici che non ci sono più...

Penso a te caro amico che sei rimasto sulla tua montagna lontana...là dove solo i cieli blu e le nevi perenni ti fan compagnia...il tuo sorriso mi martella la testa, la tua voce crucca mi risuona nella testa...progetti, naufragati perchè noi costruiamo, ma Qualcuno più grande di noi ha progetti differenti e imperscrutabili...

Immaginavo di salire con te sulla mia montagna-sogno...ma so che sarai là ad aspettarmi nel vento che farà sbattere la tenda, nei fiocchi di neve che vorticheranno nel sole e nel blu che è così blu da sembrare nero...



...e siamo quasi in cima...

Gli altri mi han aspettata in cima, il Nano ha messo il turbo ed è volato sul Ruter.

Salvo segue il Nano e noi ci guardiamo in faccia e decidiamo di scendere.

La neve è la più difficile su cui io abbia mai sciato: crosta che sfonda, alternata a lastre di ghiaccio, neve pappa che pesa come macigni sugli sci e sulle gambe...

Ma alla fine arriviamo alla macchina stanchi, ma felici con tanto sole sui visi bruciati senza nemmeno aver tolto gli sci sulle roccette e con una fame da lupi.
Grazie a tutti per la bella giornata!



Alpe del Cermis - Cimon del to dela trapola

...vacanza in famiglia, ma non potevo lasciare a casa gli sci da scialpinismo...
E così per togliermi un sassolino da anni covato e ammirato...eccomi a salire verso quella cima con su la croce che da anni scruto figurandomela impossibile...
ma oggi incoraggiata dal marito e dai maestri di sci salgo sola coi miei pensieri e un'idea fissa: "...io vado...al massimo scendo!"


...toh...non sapevo manco che si chiamasse così...

...salgo nella neve fresca zigzagando qua e là...potrei tirar dritto, ma gli sci mi fan un po' di zoccolo e non mi fido...
Taglio traversando in mezzo alle roccette e proseguo sul filo di cresta stando attenta alle cornici..
...ed ecco apparire la croce fatidica!



Mollo gli sci e zampetto qua e là contenta...

...per l'agitazione della discesa, che sapete bene essere il mio punto debole (e non il solo!) non scatto manco una foto al bellissimo panorama della catena del Lagorai circostante...fidatevi, era stupenda davvero!
Foto ricordo autoscattata! Felice e un po' incredula..



E poi via per la discesa...peccato scendere in 5 minuti...neve stupenda!
ecco la cima fatta...

Il giorno dopo trovo anche qualcuno che fa domande e che mi aveva seguito dal parapendio!




...chissà quante risate si son fatte!

16 apr 2012

Rif. Degli Angeli

Se avevo qualche dubbio me l'hai tolto.....Certo che vengo ,ti sembro una che si spaventare da previsioni che danno un ciclone in arrivo per il fine settimana.......E poi cosa c'è di piu' bello di una nevicata in montagna......
Questo è una parte del sms della Carola, e che riassume una due giorni bellissima...a parte il tempo ma si sapeva.....
Ritrovo al parcheggio di Arluno alle 5,30....E gia da qua la Stefy ha incominciato ad arricciare il naso.
Arriviamo a Bonne, dopo aver acquistato le ultime cose da portare su al rifugio , sotto la neve e da li si parte.
Sembra di tornare indietro nel tempo ed essere ai primi di Dicembre....

Il gruppo compatto trainato dal "Landini "....

Finalmente un po' di neve fresca .....
Si sale tutti assieme...

Gli zaini non sono pesanti ma di piu'....ogni tanto una sosta fa' solo piacere.

Ma ecco finalmente apparire il colle,Leo e Simone ci vengono in contro per aiutarci sul ultimo infido traverso.

Anche Carola arriva, siamo tutti su.

Zio Punzo e Claus che sono saliti venerdi, ci hanno fatto trovare il rifugio caldo e il pranzo pronto.

Grazie !

Ci dicono che le 20 persone che dovevano salire hanno dato disdetta oggi alle 9. ( Su questo evito qualsiasi commento...... ).

Finito di mangiare ognuno fa' qualche lavoretto.....

Anche all' interno c'è ci mette a posto, e chi cucina....

Il menù sara' a base di fagioli visto che Matteo ne ha tirati fuori per 30 persone....

La fata non ha mai trovato un cucchiaio cosi lungo .....e subito ne approfitta !!!

Arrivano le 20 e la cena è servita, va che cameriera.

Dopo aver sparecchiato, cosa c'è di meglio di cantare tutti assieme....

La cosa si fa seria pure a due voci .....
Il nostro menestrello e il solista.

Ma mentre gli altri cantano, i due monelli inventano nuovi pasticcini super alcolici.....

A mezzanotte si è tutti a letto e una gara ha inizio( ricordo che abbiamo mangiato fagioli per 30.....).Da prima le signorine hanno la meglio, poi lo Zio estrae il meglio di se è non c'è piu' storia .

Non avendo clienti non serve alzarsi presto, ma quando apriamo gli occhi dalle finestre appare questo....

Ha fatto bufera tutta notte e tuttora nevica .

Tutto il lavoro fatto ieri non è servito a nulla.

Va riacendiamo il camino e lo Zio prepara la colazione, mentre Claus apparecchia ...... Io vado a svegliare dolcemente gli altri......


Qualcuno mi ha detto se ho fatto un corso per il softresvegium.....

Fatta colazione si pulisce tutto...

Anche la cucina torna come nuova, grazie alle mani d'oro delle ragazze.

Lo scanzonare e il ridere scema piano piano che ci avviciniamo a lasciare il rifugio.

Anche chi non è tanto esperto capisce che c'è un po' di tensione.

Il pericolo è abbastanza alto e chi ha un po' di esperienza lo sa e lo sente, non vuole manifestalo ma non siamo attori e qualcosa trapela.

Questa è l'immagine che ci appare uscendo dal rifugio.

Lasciamo il nostro sicuro nido e ci avviamo verso il colletto superiore, dobbiamo evitare il traverso di ieri e vedere come si presenta la cresta.

Si procede distanziati per non caricare i pendii....

Arriviamo al colletto superiore a 3000 mt è la prima volta che Morgana arriva a questa altezza.

Non possiamo festeggiare, abbiamo altro a qui pensare trovare un passaggio per scollinare.

Alla fine troviamo un passaggio grosse cornici ci sovrastano decidiamo di scendere stando protetti da grossi sassi.

Finita la zona pericolosa, ci si libera dalla tensione e le cadute che prima erano viste come possibile innesco di una valanga ora sono accolte con risate e sfottii.
Il sorriso torna sulla faccia di tutti e sciare torna ad essere una delle cose piu' belle che si possano fare !
Voli a parte !
Alle 11 siamo alla macchina, avevamo stimato 2 ore di piu' invece il sesso debole ci ha sorpreso !

Veramente Brave !

Ovviamente un esperienza del genere mette fame e allora cosa c'è di meglio che un panino lardo e fontina ?
Mi sembra giusto ringraziare :

Matteo per averci sopportato, accolti e sfamati nel suo rifugio.

Claudio che è salito un giorno prima per prepararci assieme al Boss un nido caldo.

Leo sempre presente in ogni situazione e con Claudio ci hanno guidato senza pericoli nella discesa

Simone per la traccia in salita e le cipolle che ha portato ( io ho diviso il sacco io ho caricato gli zaini specialmente il suo )

Ma bravissime Carola,Marlen, Morgana,e Stefy che mi hanno stupito per la loro determinazione e la fiducia che ci hanno dimostrato oltre ovviamente al ramazzare che hanno fatto su al rifugio .

Pero' magari la prossima volta facciamo che si parta un po' piu' tardi , ne' Stefy !