Chiamarlo sasso è un po' riduttivo visto che si alza dal lago per piu' di 2800 mt.
La sua forma appare dalla SS 36 all' altezza di Colico, e ovviamente continuarla a vedere tutte le volte che si sale in Valtellina, alimenta in me la voglia di tentare la sua cima
Come è andata, be' questa foto rende bene... Devastati ma alla fine i 5 punti sono stati raggiunti
Dopo essere sicuro del meteo e del compagno, inizia lo studio della salita e su internet ho trovato questi utili link :
Da qui partono i nostri 5 obbiettivi
1 Rosso accesso al Bivacco
2 Verde Avvicinamento alla Parete
3 Azzurro Arrampicata
4 Giallo Le Calate
5 Viola Il Ritorno alla Macchina
A Verceia facciamo il permesso (10 € per 3 gg ) per salire con la macchina e parcheggiarla poco sotto l' inizio del Tracciolino, caratteristico percorso tutto in piano su una ferrovia in disuso.
Con le caratteristiche gallerie
Al posto di arrivare fino Codera, all' altezza di Cola, lasciamo l' ex ferrovia e iniziamo a salire.
Passiamo nel piccolo ma bello paesino dove una pianta di prugne ci regala la merenda
Lasciato il paese la salita continua in un bosco di betulle
Sbuchiamo in localita in Cima al Bosco
Costeggiamo la lunga costa, fortunatamente all' ombra, ma gli zaini pesanti e il caldo si fanno sentire lo stesso
Arriviamo a quota 1700 in localita' Ladrogno, dove lasciamo l' ultima baita
Qua la natura anche da morta da il suo spettacolo
Gli ultimi metri per arrivare al bivacco Casorate Sempione, sono i piu' duri e il sole non aiuta...
Ma finalmente eccoci , punto N°1 raggiunto !
Una meritata birra ci sta', anche perchè se no cosa l' abbiamo portata su a fare .
E ora scopriamo il nostro nido per stanotte, da fuori.
Bellissimo, con dentro tutto il necessario per cucinare.
Ma il pomeriggio è lungo e mentre Andrea va alla sorgente a rifornirsi di acqua, io vado a fare legna e a vedere il primo pezzo di avvicinamento privo di qualunque segnale
Passato il primo guado si deve continuare fino al caratteristo colletto
E poi a un altro guado perdendo altri metri.
Da li si inizia a salire.
Ritornando al Bivacco costruisco qualche ometto e ovviamente raccolgo un po' di legna, che mi servira' per scaldarci stasera.
Alle 18,30 incominciamo a mettere su la minestra
Per renderla piu' appetitosa facciamo rosolare dello speck con timo e ginepro raccolto nei paraggi
Ora non ci resta che lavare il tutto e poi...
Gustarci il tramonto.
Alle 5,30 sveglia e mentre prepariamo il the anche la luna ci da' il buongiorno
Il sole sorge e la giornata inizia dopo aver pulito e riordinato il bivacco.
Arriviamo velocemente fino dove ero stato il giorno prima e da qui iniziamo la salita.
Passato il primo dosso sul secondo facciamo l' errore di stare troppo a destra e per riconquistare il centro della valle facciamo la prima calata
Al posto di superare la barriera rocciosa zizzagandola prima a destra e poi a sinistra la prendiamo di petto salendo il canalino piu' a sinistra. Ci sembrava la soluzione piu' veloce e sicura.
Intanto Marco e Claudio i ragazzi che hanno condiviso con noi la notte al bivacco iniziano il 4 tiro e sembrano 2 formichine sulla schiena di questo gigante che sembra appoggiato, ma non lo è.
Ancori pochi metri e ci siamo
Arrivati alla caratteristica finestra anche il 2° punto è raggiunto.
E via si parte, anche a causa dell' errore fatto prima, ci abbiamo messo 3 ore per fare solo l' avvicinamento. Ma ormai che importa si arrampica.
In alternata si sale e il panorama è stupendo.
Non avendo le ali è il mio unico modo di vedere il mondo da aquila.
Ormai al sole l' arrampicata è un piacere, l' assenza di protezione sulla parete, richiede piu' tempo nel trovare, dove e come proteggersi.
Un traverso per riconquistare lo spigolo, rende bene la reale pendenza.
Siamo ormai a 3 tiri dalla fine, il vuoto regna.
L' ultimo alpeggio e il bivacco sono ormai puntini laggiu'
Ultimi metri....
E finalmente CIMA !
Punto 3 raggiunto e anche un panorama unico
Si parte con le calate e ci raggiungono anche le nuvole...
Ma grazie al cielo alla seconda doppia torna la visibilita' e anche l' ansia si allenta...
In 5 calate raggiungiamo il secondo canale detritico, da qui vedeno degli ometti e li seguo
Un segno che per chi va in montagna rincuora e da fiducia, e che ci porta nel canale parallelo di destra per chi scende
Per prati, dove prestare molta attenzione perdiamo altri 50 mt. poi dei cordini con falsa maglia attirano la nostra attenzione , proviamo a vedere dove ci portano.... Avendo chiodi e martello la cosa non mi preoccupa, al limite creeremo un altra calata...
Invece alla fine dei 60 mt di corda i miei piedi toccano terra.
Punto 4 raggiunto.
Ora dobbiamo solo scendere verso la stalla dal tetto rosso che pero' ora non si vede piu', ma la direzione l'abbiamo vista bene dall' alto.
Ed eccoci finalmente al sentiero...Che bello rivedere i bolli rossi e bianchi !
Ormai siamo sul sentiero e la lunghezza di questa valle non ci fa' paura.
Arrivati a Frasnedo un signore gentilmente ci indica dove prendere il sentiero, infatti poco prima avevo sentito Michele al telefono, mi aveva detto che loro si erano incasinati ed è facile andare a "Funghi ", verifica che ci siano i bollini.
Il sentiero che prendiamo ha i bollini ma al posto che scendere continua in costa... , la cosa mi puzza chiamo ancora Michele ...
Capiamo che abbiamo sbagliato quando siamo sopra Verceia ma a un altezza di 1300 mt sono le 22,30 .
L' unica cosa da fare e rifarsi sto c..o di sentiero fino a paese, li in caso dormire da qualche parte.
Il morale è alle scarpe, finche' rientrando in paese troviamo la deviazione giusta che scende.
Con le frontali ormai agli sgoccioli arriviamo alla macchina distrutti alle 23,31.
Si 31. Si perche' per spronare Andrea abbiamo fatto una scommessa :
"Forza scommettiamo che alle 11 e mezza siamo alla macchina "
Ora gli devo una birra, ma con un compagno cosi, che anche se stanco non ha mai mollato, c'è solo da essere fiero di averlo al proprio fianco.
Nei giorni successivi ho cercato quale sentiero avessimo erronemente preso ma senza risultato...
Comunque da google maps si vede benissimo.
In rosso il sentiero della morte fatto sia in andata e al ritorno che vorrei fare evitare ai posteri che vanno al Manduino