Chi e perchè.

"Ci piace trascorrere il tempo libero all'aperto, in montagna o in ambiente naturale. Ci piace camminare, scalare, sciare, e osservare. Ci interessano tutti gli aspetti della natura, dell'ambiente e dell'ecologia. E' un'esperienza che non si ferma al ritorno in città, per questo la vogliamo raccontare."
.......................................Club Alpino Italiano - sez. Brugherio

31 gen 2018

Traversata Val Torta-Val Piana 28-01-2018

Finalmente si torna in Val Bedretto! Troppo tempo lontano da questa magica valle quest'anno carica di neve come ai vecchi tempi.
L'idea è salire dall Val Torta e scendere dalla Val Piana che ancora ci manca. Tanta gente oggi, infatti il parcheggio di Ossasco è al completo quando arriviamo. E allora partenza alternativa un km prima seguendo il sentiero estivo per l'Alpe Cristallina, sentiero che attraversa parecchi canaloni...da fare solo con condizioni sicure.

Della folla al parcheggio non c'è più traccia, siamo soli nel silenzio di questo splendida valle.



Con calma, godendoci ogni singolo passo arriviamo alla Capanna Cristallina. Bisognerà farci una due giorni qua prima o poi.


Breva pausa, in cui Mario si divora il suo oramai classico panino con la mortazza, e poi via verso uno dei colletti che dà verso quel che resta del Ghiacciaio di Valleggia


L'occhio scappa sulla bella pala della Cima di Lago, ma vista l'ora la lasciamo per il prossimo giro e ci spariamo  una polverosa discesa prima della ripellata verso il Poncione Val Piana.


Timbrato il cartellino sul Poncione, ora è tutta discesa. E che discesa! La Val Piana è davvero una goduria e tutta per noi! Visto la ripidità dei pendii da fare solo in condizioni sicure.


Più sotto, un bel bosco sciabile porta a valle. Qua si può prendere il postale, noi abbiamo improvvisato prima una discesa sulla cantonale con le auto i cui guidatori ci guardavano con sospetto, poi pista di fondo sui cui abbiamo vagato un po' qua e là prima di trovare il ponte che ci ha riportato sulla cantonale per incamminarci infine verso il posteggio. Gran bel giro ad anello di 22km e 1700m di dislivello.

La Val Bedretto è sempre una garanzia di fantastiche giornate!

25 gen 2018

Pizzo Farno 20-01-2018

Tante volte lo avevamo nominato, ma l'occasione era sempre sfuggita. Quest'anno però è la volta buona. Valcavanale ci vede arrivare di buon ora, poco prima delle 8 Andrea ed io iniziamo a risalire la stradina verso il rifugio Alpe Corte che ci accoglie con un bel profumo di vin brulè.

Illuminati dai primi raggi di sole iniziamo a risalire il ripido pendio verso le Baite Corte di Mezzo

Rampanti utili ma non indispensabili, a patto di non finire nel torrente di sotto.

Il vento dei giorni scorsi ha fatto il suo sporco lavoro

Il silenzio ci accompagna verso il Passo dei Laghi Gemelli

Al passo il vento ci accarezza e ci invita a proseguire in fretta. Dalla relazione avrei giurato di poter scendere verso il vallone dei Laghi Gemelli senza spellare, invece il pendio è bello ripido e la neve dura impone curve accorte. Più sotto un lungo traverso, poi ripelliamo per i 500m finali.

In quattro ore siamo in cima, sci ai piedi anche sulla paretina finale.

Una stretta di mano e via, pronti per la discesa. Oggi il silenzio ci accompagna, ogni tanto è bello anche così.

Discesa con neve di tutti i tipi: polvere, un po' di crosta, placconi superduri e stradina finale di sopravvivenza, il tutto condito dal ripello per tornare al Passo dei Laghi Gemelli che porterà il dislivello di oggi a sfiorare i 1800m. Viva l'Orobia!

Domenica invece giretto in quel di Pescegallo come gita defaticante. 30cm di neve fresca scesa nella notte regalano a me e al Catena una bella sciata. Peccato per il forte vento, ma alla fine giusto così, siamo in montagna. Il vero maltempo è ben altro.

19 gen 2018

Sasso Nero 14-01-2018

Uno pensa di abbandonare studio, tesi e relazioni andando a fare uscite ignoranti in montagna con quelli del CAI. E invece no. Dopo la sfida dello sci aplinismo mi tocca quella del blog.
Per rendere le cose più semplici l’uscita in questione conrrisponde all’evento “SCI PER TUTTI”, che coinvolgeva almeno 24 persone (di cui continuo ad ignorare i nomi), suddivise in due macrogruppi: skialp e sci da discesa. Ma sono avvenute altre successive divisioni, quindi tralasciando tutti gli altri vedo di raccontarvi cosa abbiamo fatto noi.

Ritrovo 6.30 al CAI di Brugherio, pausa brioches al dolce forno (anche se non tutte le macchine riescono ad arrivarci) e poi dritti in valmalenco, fino a parcheggiare a San Giuseppe. Lì avviene la prima divisione tra gli utenti degli impianti di risalita e chi si affida alle pelli; e dopo il classico controllo arva si parte.

Dopo un breve pezzo su comoda stradina sotto gli impianti (in cui si evince chiaramente la superiorità fisica dei giovani) ci addentriamo in un boschetto. Richi cede come sempre alla tentazione delle varianti, sicchè perdiamo lui e chi gli stava dietro, per ricongiungerci al Lago Palù. Uno spettacolo: ghiacciato e ricoperto di neve si fatica a riconoscerlo.

Proseguiamo fino al rifugio Palù, da cui si può ammirare ancor meglio lo scenario con il lago e il disgrazia che si staglia sul limpido cielo.

Da qui la salita diventa più divertente, raggiungendo l’apice su un ripido canalino che, superato con qualche difficoltà, porta a ricongiungersi al punto più alto degli impianti: da qui niente più piste e molta meno gente.


Breve pausa e poi via, sulla salita della speranza. Alle spalle il disgrazia e di fronte una serie di montagnette innevate che ci nascondono la nostra meta, ingannandoci e illudendoci di essere arrivati molte volte prima di quella definitiva. La lunga salita è intervallata da infami discesine piene di sassi che, oltre a far perdere preziosa energia potenziale, farebbero cadere anche i più esperti sciatori. E così, dopo molte imprecazioni, sudore e ripetuti “Ma dove cazzo sta sto sasso nero?!”, arriviamo alla cima, a 2900msl, circondati da magnifiche cime (di cui cercano inutilmente di insegnarmi i nomi).


Non tutti sembrano, però, provati dall’infinita salita e c’è chi, non sodisfatto del dislivello fatto, decide di sgranchirsi i muscoli arrampicando un po’ in tipico abbigliamento invernale.

Chi più chi meno stanco, si festeggia tutti assieme il successo con una bottiglia di limoncello, che il capogruppo Richi condivide gentilmente con il suo gregge.

Ma quando il successo pare raggiunto, la cima conquistata e la fatica peggiore terminata, ecco che si realizza che tutta quella salita va ora fatta in discesa. E possibilmente non di culo.
La discesa è molto varia, inizialmente su mordibi panettoncini di neve fresca (dove Andrea ci delizia con un volo e Richi con un saltone), poi si entra nello stretto canalino (che non pareva così ripido in salita) facendo slalom tra gli alberi per giungere il rifugio tramite una graziosa e rilassante stradina nei boschi, molto alla Hansel e Gretel. Fortunatamete al rifugio, al posto di caramelle e dolciumi, ci aspetta una bella birra. Decisamente meritata.

Ancora un po’ di discesa su stradina e alcune brevi salitine ci conducono alle piste, da cui discendiamo fino alle macchine, stanchi, soddisfatti ma soprattutto affamati.

Putroppo la nostra fame non è direttamente proporzionale alla facilità di trovare un posto aperto in grado di soddisfarla, ma dopo svariati tentativi approdiamo finalmente in un bar, dove fare rifornimento di birra e cibo prima di tornare a casa.

15 gen 2018

13-01-2018 Munt de Sura

Di nuovo Val Gerola, stavolta con la luce e con una neve spaziale. Clara e ilCatena mi fanno compagnia.

E oramai chi la ferma più questa!?

Citando una frase sentita non ricordo dove: "All negativity is buried under a blanket of white. Grudges forgiven.  Tension released. Balance. Perfection".

Se non è perfezione questa, poco ci manca!

Oramai ho perso il conto di quante volto ho scollinato su questa cresta: sole, nubi, vento, bufera poco importa. Ogni volta è un'emozione.

Dopo il panino con la mortazza del Catena, foto di vetta

Discesa polverosa, Clara oramai scia meglio di me (ci vuole poco lo so)

Su quel masso là dietro dicono abbiano avvistato un cane volante...confermo, tutto vero!

Ed ora un piatto di pizzoccheri e crespelle alla trattoria Pizzo dei 3Signori di Gerola non ce lo leva nessuno, anche questo è parte integrante della gita.