Chi e perchè.

"Ci piace trascorrere il tempo libero all'aperto, in montagna o in ambiente naturale. Ci piace camminare, scalare, sciare, e osservare. Ci interessano tutti gli aspetti della natura, dell'ambiente e dell'ecologia. E' un'esperienza che non si ferma al ritorno in città, per questo la vogliamo raccontare."
.......................................Club Alpino Italiano - sez. Brugherio

19 gen 2018

Sasso Nero 14-01-2018

Uno pensa di abbandonare studio, tesi e relazioni andando a fare uscite ignoranti in montagna con quelli del CAI. E invece no. Dopo la sfida dello sci aplinismo mi tocca quella del blog.
Per rendere le cose più semplici l’uscita in questione conrrisponde all’evento “SCI PER TUTTI”, che coinvolgeva almeno 24 persone (di cui continuo ad ignorare i nomi), suddivise in due macrogruppi: skialp e sci da discesa. Ma sono avvenute altre successive divisioni, quindi tralasciando tutti gli altri vedo di raccontarvi cosa abbiamo fatto noi.

Ritrovo 6.30 al CAI di Brugherio, pausa brioches al dolce forno (anche se non tutte le macchine riescono ad arrivarci) e poi dritti in valmalenco, fino a parcheggiare a San Giuseppe. Lì avviene la prima divisione tra gli utenti degli impianti di risalita e chi si affida alle pelli; e dopo il classico controllo arva si parte.

Dopo un breve pezzo su comoda stradina sotto gli impianti (in cui si evince chiaramente la superiorità fisica dei giovani) ci addentriamo in un boschetto. Richi cede come sempre alla tentazione delle varianti, sicchè perdiamo lui e chi gli stava dietro, per ricongiungerci al Lago Palù. Uno spettacolo: ghiacciato e ricoperto di neve si fatica a riconoscerlo.

Proseguiamo fino al rifugio Palù, da cui si può ammirare ancor meglio lo scenario con il lago e il disgrazia che si staglia sul limpido cielo.

Da qui la salita diventa più divertente, raggiungendo l’apice su un ripido canalino che, superato con qualche difficoltà, porta a ricongiungersi al punto più alto degli impianti: da qui niente più piste e molta meno gente.


Breve pausa e poi via, sulla salita della speranza. Alle spalle il disgrazia e di fronte una serie di montagnette innevate che ci nascondono la nostra meta, ingannandoci e illudendoci di essere arrivati molte volte prima di quella definitiva. La lunga salita è intervallata da infami discesine piene di sassi che, oltre a far perdere preziosa energia potenziale, farebbero cadere anche i più esperti sciatori. E così, dopo molte imprecazioni, sudore e ripetuti “Ma dove cazzo sta sto sasso nero?!”, arriviamo alla cima, a 2900msl, circondati da magnifiche cime (di cui cercano inutilmente di insegnarmi i nomi).


Non tutti sembrano, però, provati dall’infinita salita e c’è chi, non sodisfatto del dislivello fatto, decide di sgranchirsi i muscoli arrampicando un po’ in tipico abbigliamento invernale.

Chi più chi meno stanco, si festeggia tutti assieme il successo con una bottiglia di limoncello, che il capogruppo Richi condivide gentilmente con il suo gregge.

Ma quando il successo pare raggiunto, la cima conquistata e la fatica peggiore terminata, ecco che si realizza che tutta quella salita va ora fatta in discesa. E possibilmente non di culo.
La discesa è molto varia, inizialmente su mordibi panettoncini di neve fresca (dove Andrea ci delizia con un volo e Richi con un saltone), poi si entra nello stretto canalino (che non pareva così ripido in salita) facendo slalom tra gli alberi per giungere il rifugio tramite una graziosa e rilassante stradina nei boschi, molto alla Hansel e Gretel. Fortunatamete al rifugio, al posto di caramelle e dolciumi, ci aspetta una bella birra. Decisamente meritata.

Ancora un po’ di discesa su stradina e alcune brevi salitine ci conducono alle piste, da cui discendiamo fino alle macchine, stanchi, soddisfatti ma soprattutto affamati.

Putroppo la nostra fame non è direttamente proporzionale alla facilità di trovare un posto aperto in grado di soddisfarla, ma dopo svariati tentativi approdiamo finalmente in un bar, dove fare rifornimento di birra e cibo prima di tornare a casa.

1 commento:

Andrea ha detto...

E io che pensavo di essere l'unico ad ignorare i nomi dei partecipanti.

Adesso devi spiegare a Richi il concetto di energia potenziale....Auguri