Ultimo week-end di Agosto, ultima uscita prima di un mese di cure e riposo...Ecco perchè rinchiudo nell'armadio quella vocina che dice di pensare ai miei amici e mi comporto di conseguenza...
Salita che Richi puntava da tempo per allungare la sua lista di 4000 (ocio che Simo è definitivamente irraggiungibile...), week in cui il CAI va in Dolomiti. Saluto tutti e vado dove il meteo è sicuramente bello...
Magari non condividete, però capitemi!
Alle 7.30 di sabato prendiamo la funivia che ci deposita a plateau rosà imballato di pistaioli esaltati. Sulla funivia becchiamo Alemanno, qua quelli che dovevano essere i suoi progetti...Che dire, poverino!!
Arriviamo sani e salvi al termine delle piste (punto più pericoloso di tutta la due giorni), ci leghiamo e incominciamo il lungo traverso che ci porta ai piedi del Polluce. La salita di questa cima non è nulla di entusiasmante, elementare cresta di sfasciumi prima, faticoso camino attrezzato con canaponi poi. Per terminare una crestina nevosa che conduce in vetta.
E siamo a uno
Scesi dal Polluce ci dirigiamo verso il bivacco Rossi e Violante. Lo raggiungiamo nel primissimo pomeriggio, quando ci sono ancora poche persone e tanti letti vuoti. Lo sbalzo di quota dovuto agli impianti, unito alla stanchezza, ci fa sentire molto rintronati, subito una pennica. Due belle ore di sonno, poi raccogliamo neve per la cena...
Cena che si prepara unendo quello che abbiamo portato a quello che troviamo in bivacco, una bella zuppa Knorr con i fusilli ci mette l'anima in pace. Un secondo di salumi e formaggi ci mette in pace con le altre 11 persone che riempiono il bivacco...Il quale ha 11 posti!!
La maggior parte degli alpinisti presenti è italiana, così si chiacchiera piacevolmente aspettando l'ora del riposo. Raduniamo le nostre cose in un angolino e alle 19 siamo già in branda.
Verso mezzanotte vengo svegliato da un rumore, la porta del bivacco si spalanca e altre due persone si aggiungono a questa stalla in quota...La mattina scopriremo che si trattava di Patrick Gabarrou and friend che ha aperto una via nuova sulla sud del Breithorn...
Finalmente suona la sveglia, e in men che non si dica stiamo già risalendo il pendio ghiacciato del Roccia Nera. Saliamo regolari, veloci, in poco tempo siamo alla deviazione: sinistra traversata, destra cima. Anche se l'abbiamo fatta l'anno scorso vogliamo fare una cosa completa, così prendiamo la via per la cima. Arriviamo insieme all'alba...magnifico....
E siamo a due
Poi si incomincia a fare sul serio, dopo un pezzetto di cresta nevosa siamo già sulla cima del Gemello. E siamo a tre
Il pezzo di cresta percorsa
Una veloce doppia (con un po' di attenzione si può scendere in conserva protetta) e siamo ai piedi del Breithorn orientale, la cui cima si raggiunge con facili passaggi elementari di arrampicata.
E siamo a quattro.
Dalla cima si scende con due doppie all'inizio della cresta nevosa che conduce al Breithorn centrale, il più impegnativo della traversta. Costituito da tre risalti rocciosi che abbiamo salito in conserva protetta (utilissimi friends medio-piccoli) divertendoci parecchio.
Al termine parte la cresta nevosa che deposita in cima.
E siamo a cinque.
Proseguendo la cresta raggiungiamo la cima dell'occidentale. Siamo a sei
In questa foto non bisogna ammirare il sottoscritto, bensì lo sfondo: Dente Blanche, Cervino e Dent d'Herens...Una bella triade che bisogna assolutamente realizzare!
Orami fuori dalle difficoltà, girandoci ci appare in tutta la sua bellezza (e sviluppo...)
Considerazioni personalissime:
bella cresta, non eccezionale. La vicinanza di plateau rosà e le numerose vie di fuga ne abbassano notevolmente l'impegno psicologico che una via di misto a 4000 metri richiede solitamente al sottoscritto. La roccia è ottima, un punto a favore. Un altro punto a favore è che si trova solo un chiodo lungo tutta la cresta, ci si può proteggere perfettamente e quindi nessuno ha avuto la bella idea di riempirla di spit.
Un punto a sfavore è la discontinuità, ogni due per tre si torna su traversi in neve che sembra abbiano la funzione di collegare i salti rocciosi. Molto meglio una cresta "alla Dente Blanche" che picchia duro dall'inizio alla fine.
Certo che una cavalcata a 4000 metri che ti permette di collezionare 5 quattromila è da fare prima o poi!
12 commenti:
Complimenti Andrea per la splendida traversata. Come sai ormai da tempo ho appeso scarponi e ramponi al chiodo, ma leggendo le tue esperienze mi sento ancora attivo. Stai attento alle prossime ascensioni, potresti incontrare la Moratti.
Un caloroso abbraccio e un "in bocca al lupo" per le future imprese. Mirco
Bravi Bociazzi.
Quando mi avete detto dove andavi mi è venuta voglia di insultarvi.
Ma penso che ognuno deve giocarsi il proprio tempo come meglio crede.
E soprattutto deve essere libero di fare cio' che vuole...Anche se con tutte le montagne che ci sono...Proprio la traversata siete andati a fare !
MAREMMA MAIALA !!!
A buon rendere BOCIA !!!
Ma cazzarola! Il Cervino no perchè crolla a pezzi, Mauro e Natale vanno via sempre in settimana e l'unico nome che girava da tempo era la traversata dei B.!
Dai, l'estate prossima tu mi porterai sui Liskamm e io ricambierò con questa!!
Su tutte le alpi c'era solo la traversata ?
Ma a voi non mancava mica il Bernina ?
Come dici tu va buono...
Comunque no problem, io non ho il vostro tempo libero e mi sa che questo mi fara' perdere tante occasioni.
Come diceva qualcuno "cogli l'attimo " ...se puoi !
seeee!! Il Bernina! Mica sono così matto da farmi la Biancograt in due giorni!!
mmmmmmmm...mi sa che ho perso un'occasione d'oro!!! mannaggia il mio lavoro, ma la prossima volta anche dovessi partire all'una di notte...vengo con voi!!
complimenti per la traversata e mi prenoto per la prossima!!
O Elena io sono incazzato perche' mi hanno fregato l'idea.
Se vuoi c'è la facciamo noi la traversata alla faccia dei bocia !
Fammi sapere :
ricmulaz@tin.it
ti ricordo la sciatica....
ok per farla!! e per la sciatica io ho un'ottima cura...
Tutti i consigli gli accetto.
Fammi sapere !
e bravo riccardino... basta una donzella e una montagna sopra i 4000 che ti senti già in forma....complimenti a tutti per le imprese di questa estate....
Bravo Andrea e socio, soprattutto per il coraggio di gestire un improbabile fusillo in quota.
Come gia' ti dicevo, il naturale sviluppo dovrebbe comprendere Dent d'Herens (che citi), Grand Combin (per allenarsi alla fatica) e, come exploit di quota, la nord dell'Aiguille du Triolet, in ambiente fantastico (mai fatta, anche se si era li' li' per farla ma studiata in ogni particolare).
Una volta ultimato questo percorso potrai finalmente completare la necessaria ripulitura del back yard di tua zia la quale necessita di altro spazio per coltivazioni varie.
Vita e' vetta, si diceva un tempo...
Luigi
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