Da S. Martino di Castrozza raggiungo con gli impianti il rifugio Pedrotti al
Passo Rosetta. Il mattino seguente parto alle 6 e raggiungo l'attacco della
Ferrata in un'ora. Con mia sorpresa, non vedo corde fisse... Infatti si
sale dapprima per facili roccette (2-3), le corde fisse arrivano piu' sopra!
Ma anche quando arrivano, preferisco arrampicare sulla roccia, visto che e'
solida e frastagliata.
Alla placca pero' le cose cambiano. Un bel tiro di parete verticale, esposto
e facilitato solo da qualche buon appiglio. Segue qualche centinaio di metri
su parete un po' meno verticale, sempre impegnativa ma molto divertente. Lo
scenario attorno e' incredibile: ovunque guardo vedo pareti a picco, di
roccia giallastra, eppure la via riesce ad insinuarsi fra scanalature e
cengie, senza presentare molta esposizione o difficolta' estreme. Dopo due
ore sono all'uscita della Ferrata e sosto al bivacco Fiamme Gialle. Impiego
un'altra ora per scendere al passo di Travignolo e risalire il versante
opposto, fino in vetta alla Cima della Vezzana, la piu' alta delle Pale.
E ora viene il bello. Non riesco a trovare la via Ferrata Gabitta d"Ignotti,
che dovrebe farmi scendere alla forcella di Val Strutt. Nessuna indicazione
e nessuno in giro a cui chiedere... (e' lunedi'...). Nei vari tentativi che
seguono, riesco a percorrere una crestina e scendere lungo una breve corda
fissa, per poi ritrovarmi a girovagare per un misto infido di roccia e neve
fresca... (sono pur sempre sopra i 3000 metri!). Poi un colpo di fortuna,
trovo un'altra corda fissa (vecchia e arrugginita...) che mi permette di
calarmi lungo il salto di roccia che mi separa dalla Val di Strutt. Ma sara'
poi la Val di Strutt? Col cuore in gola, scendo il ripido canalone e
finalmente vedo, (che sollievo!) il Bivacco Brunner, incastrato sotto
l'impressionante paretone. Pfiuuuu! Ora so dove mi trovo!
La tensione cade e riesco finalmente a mangiare qualcosa - sono le 11:30.
Scendo quindi a prendere il Sentiero attrezzato delle Farangole, che taglia
un vertiginoso pendio e risale lentamente verso il Passo Rosetta, passando
attraverso uno scenario fantastico, fatto di giganteschi torrioni e paretoni
a picco. Arrivo piuttosto provato al rifugio Pedrotti verso le 2, dopo otto
ore di escursione.
Le foto:
L'arrivo della funivia, al Passo Rosetta.
Un sentiero da brivido!
Il rifugio Pedrotti (2581 m)
L'attacco della Bolver-Lugli
Quel paretone a picco!
L'uscita della placca
In parete...
L'uscita in cresta
Un nevaio
Il Bivacco Brunner
Un Torrione
Il Sentiero delle Farangole
Ferrata in un'ora. Con mia sorpresa, non vedo corde fisse... Infatti si
sale dapprima per facili roccette (2-3), le corde fisse arrivano piu' sopra!
Ma anche quando arrivano, preferisco arrampicare sulla roccia, visto che e'
solida e frastagliata.
Alla placca pero' le cose cambiano. Un bel tiro di parete verticale, esposto
e facilitato solo da qualche buon appiglio. Segue qualche centinaio di metri
su parete un po' meno verticale, sempre impegnativa ma molto divertente. Lo
scenario attorno e' incredibile: ovunque guardo vedo pareti a picco, di
roccia giallastra, eppure la via riesce ad insinuarsi fra scanalature e
cengie, senza presentare molta esposizione o difficolta' estreme. Dopo due
ore sono all'uscita della Ferrata e sosto al bivacco Fiamme Gialle. Impiego
un'altra ora per scendere al passo di Travignolo e risalire il versante
opposto, fino in vetta alla Cima della Vezzana, la piu' alta delle Pale.
E ora viene il bello. Non riesco a trovare la via Ferrata Gabitta d"Ignotti,
che dovrebe farmi scendere alla forcella di Val Strutt. Nessuna indicazione
e nessuno in giro a cui chiedere... (e' lunedi'...). Nei vari tentativi che
seguono, riesco a percorrere una crestina e scendere lungo una breve corda
fissa, per poi ritrovarmi a girovagare per un misto infido di roccia e neve
fresca... (sono pur sempre sopra i 3000 metri!). Poi un colpo di fortuna,
trovo un'altra corda fissa (vecchia e arrugginita...) che mi permette di
calarmi lungo il salto di roccia che mi separa dalla Val di Strutt. Ma sara'
poi la Val di Strutt? Col cuore in gola, scendo il ripido canalone e
finalmente vedo, (che sollievo!) il Bivacco Brunner, incastrato sotto
l'impressionante paretone. Pfiuuuu! Ora so dove mi trovo!
La tensione cade e riesco finalmente a mangiare qualcosa - sono le 11:30.
Scendo quindi a prendere il Sentiero attrezzato delle Farangole, che taglia
un vertiginoso pendio e risale lentamente verso il Passo Rosetta, passando
attraverso uno scenario fantastico, fatto di giganteschi torrioni e paretoni
a picco. Arrivo piuttosto provato al rifugio Pedrotti verso le 2, dopo otto
ore di escursione.
Le foto:
L'arrivo della funivia, al Passo Rosetta.
Un sentiero da brivido!
Il rifugio Pedrotti (2581 m)
L'attacco della Bolver-Lugli
Quel paretone a picco!
L'uscita della placca
In parete...
L'uscita in cresta
Un nevaio
Il Bivacco Brunner
Un Torrione
Il Sentiero delle Farangole
Ciao, Enrico
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