Chi e perchè.

"Ci piace trascorrere il tempo libero all'aperto, in montagna o in ambiente naturale. Ci piace camminare, scalare, sciare, e osservare. Ci interessano tutti gli aspetti della natura, dell'ambiente e dell'ecologia. E' un'esperienza che non si ferma al ritorno in città, per questo la vogliamo raccontare."
.......................................Club Alpino Italiano - sez. Brugherio

12 mag 2009

Piz Lagrev

Un orario veramente troppo presto per il sottoscritto mi fanno dire no grazie alla gita di sabato. Così, domenica, raccatto Simone e partiamo per lo Jullierpass. Le abbondanti nevicate dell'inverno ci regalano questa bella cima in territorio elvetico, anche se il calendario direbbe il contrario....
Solita levataccia molto prima dell'alba, poi statale 36 fino a Chiavenna, dove giriamo a destra alla volta del Maloja e poi dello Jullierpass. Posti veramente splendidi, la Val Bondasca è tra le mie preferite dell'arco alpino.

Dopo circa due orette di macchina arriviamo alla partenza, non sono neanche le sei ma la neve è gia molle! Ok...è maggio e ci può stare. Un po' titubanti affrontiamo la prima parte abbastanza rapidamente, le pendenze sono sostenute e non vorremmo avere spiacevoli sorprese. Quando appare il Lagrev ci accorgiamo che non siamo soli, seguiamo la traccia di due svizzerotti che recupereremo poco prima della cima sciistica.



Simpatiche cornici suggeriscono di passare svelti....



La gita per noi finisce qua, sulla cima sciistica, abbiamo fatto i nostri metri di dislivello quotidiani e non vogliamo fare troppo tardi vista la qualità della neve giù in basso.



Uno sguardo al sior Badile



Così via le pelli e si incomincia: la neve in alto è ottima! Sciare è veramente piacevole. Purtroppo questa meraviglia lascia il posto alla crosta, che negli ultimi 200 metri diventa pappa!



Arriviamo alla macchina verso le 10, e riusciamo a vedere anche le prime marmotte che si risvegliano dal letargo. La marmotta non è fatta per muoversi nella neve: era divertente vedere questi animaletti arrancare nella neve ancora troppo alta per loro.

Mentre scendiamo ci godiamo i panorami mozzafiato di questa zona





In Italia ci fermiamo ad ammirare le "Cascate dell'acqua fraggia"



Consiglio vivamente questa zona. I panorami sono unici e le cime regalano grandi soddisfazioni. Si possono trovare gitarelle come la nostra, oppure opercorsi più impegnativi e lunghi. A voi la scelta!

3 commenti:

Orzo Bimbo ha detto...

Non è nel mio stile non andare in cima.
Anche perche' dopo aver fatto tanta fatica, non saranno mica gli ultimi metri a pesare, logicamente se le condizioni lo permettono, e li si poteva.
Comunque penso che una volta raggiunta la macchina non si è pienamente soddisfatti.
Questo e quello che penso e non vuol essere una critica ognuno va in montagna come vuole e come puo'.
O magari perchè vi mancava la mia bandiera ?

Andrea ha detto...

no, semplicemente perchè la neve molle alle sei del mattino consigliava una discesa veloce!

Andrea ha detto...

...meglio la pelle che la cima!