Chi e perchè.

"Ci piace trascorrere il tempo libero all'aperto, in montagna o in ambiente naturale. Ci piace camminare, scalare, sciare, e osservare. Ci interessano tutti gli aspetti della natura, dell'ambiente e dell'ecologia. E' un'esperienza che non si ferma al ritorno in città, per questo la vogliamo raccontare."
.......................................Club Alpino Italiano - sez. Brugherio

26 apr 2009

Zwächten

In compagnia di Mario vado alla scoperta della Meintal, valle delle Alpi Urane che porta al Sustenpass. Questo cantone offre una miriade di itinerari per lo scialpinismo, unico svantaggio i nomi delle cime : impronunciabili!
La salita allo Zwächten si annuncia interessante; sulla relazione se ne parla in questi termini: gita di prestigio delle Alpi Urane: ambiente stupendo e severo, alcuni tratti ripidi ed il canale finale consigliano condizioni sicure. Io che sono principiante dello scialpinismo (anzi dello sci in assoluto) la affronto con un po' di preoccupazione...

Le previsioni svizzere erano chiare: a nord delle alpi bel tempo. Infatti all'imbocco del S.Gottardo nevischio, sbucati oltre il tunnel cielo sereno. Parcheggiamo l'auto poco sopra il piccolo paesino di Farningen dopo aver infranto ben due divieti d'accesso (tanto fanno tutti così). Alle 7 sci ai piedi ci avviamo sulla strada per il Sustenpass che però abbandoniamo poco dopo per entrare in una valle laterale che si percorre quasi in piano fino ad arrivare ad un ripido canale che ci fa guodagnare quota velocemente. Fin qui siamo passati su resti di valanghe gigantesche.
Superato questo canale-budello mi ricordo di avere la macchiana fotografica, alle nostre spalle infatti il panorama merita di essere fotagrafato


Sbucati su un pianoro la cima dello Zwächten mi appare come un castello circondato da torrioni


L'ambiente ricorda quello dolomitico: guglie e torrioni calcarei di roccia grigio-giallastra solcati da profondi camini, ci saranno delle vie d'arrampicata??
Intanto alla nostra sinistra un bel gruppo di scialpinisti si dirige verso il Gross Spannort.


Noi proseguiamo dritti su bei pendii sostenuti per poi prendere una rampa sulla destra della bastionata che chiude la valle. Prima con gli sci poi a piedi sbuchiamo in cresta.


Io abbando le mie travi in legno massello prima del ripido canale finale, meglio però portarsi dietro gli assi: per arrivare in cima manca ancora un po'.


Dopo poco più di 4 ore e 1600m di salita tocchiamo la vetta. Qui intratteniamo una fanciulla crucca espondendo una tecnica di salita prettamente italiana: "cazzo di cane" (chiedere ad orzobimbo per i dettagli). Dalla cima gran panorama su posti a me sconusciuti.







Discesa per la via di salita. Il canale può essere sceso con gli sci, pendenze sui 40°. Un errore però lo si paga caro: sotto c'è un salto di roccia di parecchi metri.
Recuperati i miei fidati legni ci facciamo una discesa libidinosa su ottimo firn.


Anche nel canale affrontato nella parte iniziale della salita gran divertimento.
Quando finisce la neve troviamo un gazebo crucco: birrozzo e svacco totale prima del rientro in terra italiana.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

bella montagna lo zwachteh...ottima scelta. sembra proprio che vi siete fatti una gran sciatona.
noi l'altra settimana allo spannort bufera...unica cosa gradevole della permanenza in vetta è stata la tedesca in topless

nesquik ha detto...

tedesca in topless sulla vetta?!? sì sì prima o poi devo aggregarmi a voi...

Andrea ha detto...

Che posti meravigliosi! A che quota è la vetta?

nesquik ha detto...

3078, tutte le cime della zona sono tra i 3000 e i 3500