Sabato alle 7 siamo a Courmayeur. Una delle prime funivie ci deposita di fronte ai 222 ripidi scalini per il rifugio Torino nuovo; dopo qualche passo il cuore martella all'impazzata.
Usciti sul ghiacciaio quasi ci si commuove guardandosi attorno. Il nostro obiettivo di giornata è subito nel mirino
Dietro di noi il Bianco con la cresta di Peuterey
In breve giungiamo al circo nevoso alla base del Dente per risalire il canalino sulla sinistra, attualmente ben innevato
Il successivo pendio di neve e roccette instabili ci deposita al colle della gengiva
Intanto il Dente sembra volersi levare di torno i numerosi alpinisti che oggi sono venuti a disturbarlo e ci riesce: molte cordate rinunceranno per il forte vento freddo da nord. Ma Riccardo non demorde, io all'inizio sono dubbioso, ma poi mi lascio presto convincere ad iniziare la scalata. Dietro di noi una simpatica coppia di Lecco, Lucia e Roberto, con cui faremo la salita.
Dopo i primi due tiri (il primo il più duro, chiedere a Riccardo che lo ha affrontato con il coltello, anzi il cordino tra i denti) arriviamo ai famigerati canaponi
Arrampicando dove possibile e sfruttando i canaponi dove risulta impossibile tenere le tacche con i guanti tocchiamo la Punta Sella
Da qui si scende all'intaglio tra le due vette incontrando un "divertente" saltino strapiombante da affrontare in discesa, poi gli ultimi canaponi ci conducono sulla cuspide orientale, la Punta Graham
Finalmente in vetta
Torniamo alla sella, individuiamo la linea di calata sulla via Burgasser e con due doppie molto verticali (solo con corde da 60m, con corde da 50 sono necessarie 3 doppie) atterriamo alla base poco distanti dal deposito materiali
Non possiamo ancora rilassarci però, c'è da affrontare l'insidiosa discesa della gengiva. Con calma e concentrazione usciamo dalle difficoltà, poi tornare al rifugio è solo questione di tempo e di passi contati per tenere lontana la fatica che oramai ha preso il sopravvento. Oggi il Dente ci ha mostrato il suo lato più severo
Dopo una sotanziosa cena e una bella dormita ci svegliamo verso le 5 del mattino aspettandoci una brutta giornata come da previosioni e infatti
Vista la fatica del sabato optiamo per una salita breve ma pur sempre di soddisfazione: parete N dell' Aiguille de Toule. Valichiamo il col Flambeaux e in mezzora siamo ai piedi della parete
La terminale non crea problemi e dopo averla superata procediamo in conserva; niente ghiaccio, progressione un po' faticosa per la neve in alcuni punti piuttosto cedevole
Foto che riassume bene quanto fatto nel weekend
Poco dopo le 9 siamo in cima
Fase contemplativa: Dente, Aiguille e Dom de Rochefort, Nord della Tour Ronde (in forma smagliante), Gran Capucin e i satelliti del Tacul. Solo verso il Monte Bianco le nubi ci ostruiscono la visuale
Se al posto di Riccardo ci fosse stata una bella donna da abbracciare sarebbe stato tutto davvero perfetto, ma va bene così, grazie Riki!
3 commenti:
arg...che fitta al cuore... ;-)
bravissimi!
Simone i due giorno passati con te sona stati superbi.
Dopo tante rinuncie qualcosa quest'anno lo abbiamo fatto.
Ora non ci resta che aspettare la prossima uscita... speriamo presto!
Hai ragione mi piace molto come hai fatto il blog.
Che invidia. Finalmente dopo tanti rinvii per il maltempo siete riusciti a portare a casa la vostra cima (e che cima) Complimenti a tutti e due
(la prossima volta speso di essere in grado di venire anchio)
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