Come ogni anno eccoci a dare una mano ai ragazzi che gestiscono il rif. degli Angeli.
Venerdì ci si sente per gli ultimi dettagli e ci viene chiesto se possiamo portare su un pò di roba che manca....
Si parte Sabato alle 5,30 per essere al consorzio di Aosta alle 8 e li fare la spesa per il Rifugio
Macchina stracarica, una pancetta intera 6 kg di formaggio e 6 kg di burro....
Che ovviamente si somma all' attrezzatura per salire e al cambio per 2 gg.
Elisabetta, Margherita, Valentina e Andrea salgono con me e gli zaini belli pesanti...
Vale ha qualche problema con gli scarponi...
Da qua in poi ognuno con il suo passo sale...
Prendiamo una traccia piu' a destra della normale come ci hanno detto i rifugisti per evitare una zona pericolosa
Che passa nelle rocce e quindi in un tratto dobbiamo togliere gli sci.
Avendo tolto meno gli sci sono piu' in su e vedo sbucare le ragazze.
Loro vedono me raggiungere il colle.
Anche per loro manca poco..
Ed ecco il colle !!!
Ma ora viene il bello si spala neve a quasi 3000 mt.
Ma non è finita, alla sera aiutiamo a servire ai tavoli e poi finalmente si cena.
Sparecchiato un momento di relax prima di apparecchiare per l' indomani
Si va a letto nelle camere a 3 gradi alle 23 e alle 5 la sveglia suona,
Si deve preparare la colazione.
Finito di rassettare la stanza da pranzo con con Elisabetta tentiamo la cima mentre i nostri compagni sistemano le camere.
Ma il meteo non è buono e in oltre a 250 mt dalla cima un canalino non ci piace , troppo carico e pericoloso , decidiamo di scendere.
Rieccoci al rifugio.
E ora giu' con i nostri amici.
Qua al colle...
Piu' in giu'
Bravissimi a non farsi condizionare dalla poca visibilità.
Rieccoci ora sotto la traccia di salita di ieri.
Con le caratteristiche macchie rosa della sabbia del Shara
E poi finalmente la merenda sul argine della Dora ad Aosta.
Un caro saluto agli amici rifugisti e un accordo per rivedersi l' anno prossimo.
E' stata un esperienza faticosa ma molto bella, che ci fà capire cosa vuol dire fare questa vita. Quindi un grosso Grazie a chi lavora lassù e ci concede a noi la possibilità di salire le montagne.
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