Partenza per il Monte Disgrazia sabato alle 14,30. Le aspettative sono tante. Con me il gruppo al completo che partirà per il Nepal: Gibi e Antonio (istruttori), Fabio, Anna, Morena e Christian. Il programma è arrivare al rifugio Ponti dopo circa due ore di cammino, cenare e dormire e partire di mattina prestissimo. Le condizioni di neve e ghiaccio paiono buone, tutto fa ben sperare... Dai, Ale stavolta ce la fai! dico tra me. Anche camminando lenta (io non sono molto veloce, come qualcuno di voi si sarà accorto, ma con i miei tempi resisto...) partendo presto arriveremo in cima! Sì, sì è la volta buona! Ma non tutto va come si vorrebbe: la sveglia sarebbe dovuta essere alle 4,00 (e già sarebbe stato troppo tardi) , ma destino vuole che la sveglia di Gibi non funzioni, e quindi ci svegliamo per le 5,00. Il tempo di essere tutti pronti ed usciamo... alle 6,00 passate! Non servono neanche le frontali... Primo errore e primo insegnamento: puntare più di una sveglia e non fare troppo affidamento sugli altri, chiunque sia... Potrebbe succedere qualunque cosa, come infatti è stato. Oltre a questo al mattino si vedono i primi malesseri: Morena non se la sente di fare il ghiacciaio e decide di restare al rifugio, dopo un breve tratto vedo Gibi sudare copiosamente e in maniera anomala (faceva freddo e lui sudava!), infatti decide anche lui di fermarsi e tornare indietro, così come Anna che, già stanca da una settimana lavorativa pesante, anche lei torna indietro. Restiamo in quattro: i più "veloci" (si fa per dire) siamo io Fabio e Christian, mentre Antonio ci segue ma resta indietro. Ricevo uno schiaffo morale ben assestato da tre ragazzi che, partiti dal rifugio insieme a noi, mettono il turbo e ci seminano senza pietà... Li vedremo diventare tre puntini che arriveranno in cima (loro!) e da lì capisco di essere veramente lenta e ancora poco allenata per quello che vorrei fare. Percorriamo il tratto più ripido del ghiacciaio e arriviamo al pianoro, a circa 3300 metri, e lì aspettiamo Antonio e a malincuore torniamo giù perchè ormai è troppo tardi... Guardo l'anticima e la crestina finale con i tre puntini che la percorrono e mi vien voglia di piangere... Solo la vista di uno stambecco mi ridona il sorriso e mi ricorda che comunque la Montagna è sempre là...
L'arrivo al Rifugio Ponti
La cima tanto desiderata
Partenza al mattino
Inizia il ghiacciaio: il percorso è anche ben tracciato
Percorrendo il punto più ripido del ghiacciaio
Panorama visto dal pianoro dove ci siamo fermati... Fabio di profilo e Christian di spalle
Perchè c'è sempre un motivo per sorridere... Soprattutto in Montagna!
Tanto prima o poi qui ci torno...
Ciao a tutti
3 commenti:
Bello lo stambecco!
A settembre ti racconto del mio primo tentativo al disgrazia con Simone nel lontano 2006... C'è stato molto da ridere!
Brava!
Povera, mi spiace!!!
Dai la montagna tanto non si sposta da la...
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