Chi e perchè.

"Ci piace trascorrere il tempo libero all'aperto, in montagna o in ambiente naturale. Ci piace camminare, scalare, sciare, e osservare. Ci interessano tutti gli aspetti della natura, dell'ambiente e dell'ecologia. E' un'esperienza che non si ferma al ritorno in città, per questo la vogliamo raccontare."
.......................................Club Alpino Italiano - sez. Brugherio

9 nov 2010

Qualche anno fa, scrivevamo questo:

"STEREO CAI
Questo disco può venire ascoltato anche su apparecchio mono, il miglior effetto si avrà comunque solo su apparecchio stereo.
Uno delle cose che ci fa maggiormente divertire è la faccia delle persone che, dopo averci chiesto cosa ci dà la montagna, si sente rispondere: "Niente".
E' la faccia di chi pensa di non aver capito una battuta, mentre invece e proprio così:"La montagna non ci da niente".
A questo punto ci chiedono subito:"Ma in montagna allora cosa ci andate a fare?".
Beh, la risposta è un po' complessa.
Gli scopi sono essenzialmente due ed hanno la stessa importanza, o meglio, noi gli diamo la stessa importanza, o forse non hanno alcuna importanza.
Il primo è per divertirci e stare con gli amici, e dato che e noi non piace andare a vedere ventidue persone in mutande correre dietro un pallone, o in un cinema a vedere persone senza neanche quelle, insomma non ci piace passare una vita da spettatori, allora cerchiamo di fare noi perlomeno gli attori(!) se non ci riesce di fare i personaggi.
Così andiamo in montagna a ballare su piste verticali o in piano o in discesa a seconda di come ci gira, allo stesso modo in cui altri vanno in barca a vela, altri in bicicletta, altri a fare una partita a calcio, altri a fare un pic-nic in fianco alla statale sulla sponda del fiume (inquinato).
Il secondo scopo è quello di riflettere, riflettere su svariati problemi, oppure di andare in cerca di situazioni ed emozioni che poi, magari in altri luoghi, facciano riflettere.
E’ proprio in questo campo che la montagna non dà niente, in cui essa si manifesta per quello che è: un cumulo di sassi; essa da solamente lo scenario, ma i problemi e le emozioni escono da noi stessi, diversi ed uguali per ciascuno di noi.
La montagna non dà nemmeno la soluzione, nemmeno una soluzione piccola; alcune volte è dentro di noi, alcune volte fuori, ma la montagna non ci dice dove cercarla, gli attori o i personaggi siamo noi, l'autore chissà chi.
E’ evidente che per raggiungere questo secondo scopo non è necessario andare in montagna, ci sono mille altri modi, mille altre scene ma il dramma che vi viene rappresentato è sempre lo stesso."

2 commenti:

Vecchioleone ha detto...

grazie! per non perdere la direzione di marcia sulla neve in mezzo a nubi fitte, occorre spesso guardare indietro...
Grazie davvero per averci ricondotti TUTTI alle origini di ciò che viviamo

Anonimo ha detto...

Spesso si cercano inutili giustificazioni e false modestie, forse al di là di improbabili filosofie Maestri aveva proprio ragione quando diceva: " me piase rempegar perchè sento i muscoi che i scionfa e ul cul che trema per la paura ....." Meditiamo gente ... meditiamo.