Chi e perchè.

"Ci piace trascorrere il tempo libero all'aperto, in montagna o in ambiente naturale. Ci piace camminare, scalare, sciare, e osservare. Ci interessano tutti gli aspetti della natura, dell'ambiente e dell'ecologia. E' un'esperienza che non si ferma al ritorno in città, per questo la vogliamo raccontare."
.......................................Club Alpino Italiano - sez. Brugherio

7 mar 2011

2 giorni in Adamello

Incomincia la stagione dell'Adamello!
A differenza delle altre volte il rifugio della Lobbia è ancora chiuso, quindi mancano completamente le tracce a cui siamo abituati: Cresta Croce è vergine, come vergine è tutto il Pian di Neve e pure la vedretta di Lares. Sabato risultano tracciati solo il passo Pisgana e il passo della Valletta.

Sono in compagni di Simo con cui prendiamo gli impianti che da Tonale ci porteranno ai tremila metri del passo Presena. In funivia scopro che uno dei miei bastoncini non ha nessuna voglia di funzionare come dovrebbe, mi farò tutta la due giorni con un bastoncino solo :(

Quasi tutti salgono verso il Passo Presena, ad andare in direzione del Pian di Neve siamo solo io, Simone e un gruppo di 8 persone. La traccia presente è vecchia di qualche giorno, quasi completamente cancellata dal vento. L'esperienza insegna...Lasciamo partire il gruppone e ci accodiamo a distanza risparmiando le forze per le ore che verranno....Scopriamo ben presto che verso il pian di Neve è tutto immacolato e il gruppone che ci precede prende la direzione del passo della Valleta. Non ci resta che violare la parte alta della vedretta del Mandron tracciando in un paio di metri di neve fresca.


Sotto il rifugio abbandoniamo cucina e viveri, con gli zaini più leggeri attacchiamo il pendio di Cresta Croce.


In breve raggiungiamo il deposito sci e, ramponi ai piedi, incominciamo a percorrere la cresta nevosa che ci porterà a 4 metri dalla croce di vetta.



Per noi la salita finisce qua e possiamo tornare agli sci e a un pendio di neve vergine tutto per noi.
Recuperata la cucina saliamo, non senza fatica, al rifugio.



Individuato il locale invernale ci armiamo di badile e ne liberiamo l'accesso.
Dentro è tutto molto bello (e molto nuovo) peccato che:

1) La stufetta elettrica non funziona (e a che serve il mega pannello solare appena fuori dalla porta?)
2) La luce non funziona
3) Manca il gas!

Per fortuna abbiamo il nostro fornelletto e, dopo esserci sistemati a dovere, ci apprestiamo a farci la cena...Brutta scoperta: il rubinetto che dovrebbe aprire il gas è grippato!! La situazione non è delle più rosee: in inverno senza la possibilità di sciogliere la neve (e quindi di bere!) si rischia veramente di compromettere la gita! Per fortuna che Simone è un vero ingegnere! Utilizzando i laccetti degli sci (!!) riesce a sbloccare il rubinetto e a farmi desistere dal fondere la neve con l'accendino (rimango convinto che in mancanza di altro sarebbe stata un'idea vincente :) )


Dopo aver ben mangiato possiamo andare a letto: sotto 5 coperte e vestiti di tutto punto si ha quasi caldo.

Domenica la giornata inizia presto, alle 6 siamo già fuori dal rifugio con gli sci puntati verso il corno Bianco. Ovviamente è tutto da tracciare ma, dopo un mio timido tentativo, Simone prende in mano la situazione e conduce entrambi su questa panoramica vetta, non senza un brivido finale a causa di una pelle (del sottoscritto) che non voleva sapere di stare attaccata allo sci.

L'alba


Ultimi metri prima della cresta nevosa


Cima!



La neve presente è tanta e tutta inconsistente, meglio scendere dalla via di salita! Belle curve su pendenze decise ci riconsegnano sulla vedretta del Mandron.


Ora che fare per andare a prendere la discesa del Pisgana?
Due scelte possibili: battere traccia fino al passo Venezia, oppure perdere duecento metri ricongiungendoci alla traccia che sale al passo della Valletta. Optiamo per questa seconda ipotesi.
Il dislivello da coprire è contenuto, appena 600 metri, ma la stanchezza si fa sentire e avere un bastoncino in meno non mi aiuta. Soffro, soffro tanto ma alla fine arrivo!


Ora tutta discesa, e che discesa! Fare le curve con la polvere fino al ginocchio è veramente una figata! Anche la stanchezza ci abbandona e possiamo goderci fino in fondo questa discesona che porteremo a termine in appena 1,30 h!


8 commenti:

Ovomaltina ha detto...

Spettacolo! L'Adamello mi è rimasto nel cuore, è stata la mia prima gita su ghiaccio, da lì mi sono inesorabilmente ammalata di Montagna... 2 giorni in Agosto a dormire in rifugio con la guida Alpina... Camminata sul ghiacciaio, Cresta Croce fino al Cannone e poi ridiscendere... D'Inverno dev'essere ancora meglio...

Andrea ha detto...

Ah, già! Simone mi diceva qualcosa a riguardo, parlava anche di foto che non sono ancora comparse sul blog ;)

Andrea ha detto...

Com'è la cresta che collega Cresta Croce al cannone?

fausto ha detto...

nel kit di sopravivenza del buon escursionista ci deve essere un rotolo di nastro telato ....... in vendita presso ferr f,r.

Orzo Bimbo ha detto...

Bella 2 giorni Bocia !!!
Il corno Bianco mi sta' Qui anche a me.....Prima o poi....
Andrea, non so come tu abbia fatto a farti tutto sto' giro con solo una racchetta....
Davvero complimenti !!!

Andrea ha detto...

Hai ragione Fausto! E io l'avevo fino all'anno scorso! Poi me l'ha finito un altro sci alpinista e da quel giorno vado in giro con del normalissimo scotch, che non serve a una cippa! Consiglio anche due fascette di plastica...

Richi ci sei mancato! Simone ha già detto che ti accompagna volentieri e io mi unisco!

Ovomaltina ha detto...

Sì sì vi faccio il resoconto completo di 2 giorni indimenticabili! Non l'avevo ancora fatto perchè credevo che Simone scherzasse quando mi ha detto di mettere le foto! Per stasera ci sono...

Stefano ha detto...

Gran bel giro e gran bella neve!
Sarei morto, ma mi è dispiaciuto non poter venire, va beh,..recupererò in qualche modo spero!

Complimenti!