Chi e perchè.

"Ci piace trascorrere il tempo libero all'aperto, in montagna o in ambiente naturale. Ci piace camminare, scalare, sciare, e osservare. Ci interessano tutti gli aspetti della natura, dell'ambiente e dell'ecologia. E' un'esperienza che non si ferma al ritorno in città, per questo la vogliamo raccontare."
.......................................Club Alpino Italiano - sez. Brugherio

13 mag 2019

Monte Cistella

E' una Montagna un po' sconosciuta, ma scendendo da Riale attrae l' attenzione.
Sovrasta Baceno e difficilmente si pensa possa essere salita e scesa con gli sci...
 Ma in una settimana tutto puo' cambiare, il brutto di sabato fa' annullare una 2 gg .
E il vento forte proveniente da Nord previsto per domenica, rendono questa gita una possibile scelta.
Le telefonate al comune di Varzo alla ricerca di un permesso per salire la strada e ridurre il dislivello non hanno risultati morale ; partiamo dal parcheggio di  Dreuza a 950 mt ore 6.
 Belli carichi...
 Prima di arrivare al Rifugio qualche fiocco di neve ci fa' anche compagnia
 Chiediamo agli elfi del bosco di spazzare vie le nuvole...
 Fino qua siamo stati accompagnati da Andrea D. che però qua ci lascia deve tornare a casa. 
 Dietro il Rifugio ecco comparire le prime chiazze di neve 
 Utili solo a fare entrare la neve nelle scarpe e far bagnare le calze.
 Saliamo ancora una 50 di mt di dislivello prima di lasciare le scarpe.
 Una grossa valanga non permette di usare gli sci .
 Dobbiamo camminarci dentro.
 Impressionante la quantità di neve portata a valle.
 Finalmente mettiamo gli sci.
 Gli elfi ci hanno ascoltato e le nuvole sono sparite....
 Ma sulle creste la bufera regna.
 Pur essendo una salita rivolta a sud ogni tanto il vento riesce a scendere nella valle e ci costringe a fermarci, data la sua violenza.
 Arrivati al colle davanti alla Cima di Valle, saliamo al riparo di grosse rocce dove lasciamo conficcati per bene gli sci al riparo dl vento.
 Per raggiungere il pianoro sovrastante preferisco salire dritto dove il vento ha spazzato via la neve, la variante non è da consigliare in quanto un muro verticale di ghiaccio blocca il passaggio ma con qualche astuzia lo si passa.
Ed ecco comparire il bivacco, e la cima.
 Volevamo fermarci e scaldarci un po', ma visto la tregua del vento decidiamo di proseguire .
Mancano solo 50 mt...
 Ultime 2 balze di roccia ci dividono alla sommita ' , andiamo a vedere dove si passa...
 Superate le balze, che sono fatte di roccia sormontata a fogli forse la stessa qualità che si usa per la ricopertura dei tetti qua in zona, arriviamo finalmente sulla cresta finale.
 Sotto di noi il Bivacco sommerso dalla neve.
Notiamo alla sua sinistra una possibilita' di  discesa , imboccando una specie di scivolo non visibile dal colle, cosi da non rifare il muretto di ghiaccio
 Ed ecco la croce !
 Poco meno di 2000 mt di dislivello ci hanno portato in cima
 Preso lo scivolo in un attimo siamo sotto le rocce. Qua la neve a differenza dell' altro versante è inconsistente e molto pericolosa, decidiamo quindi di stare attaccati alle rocce cosi da non caricare il pendio traversiamo quindi fino a rincontrare le nostre tracce di salita su neve piu' sicura.
 Sopra di noi la bufera ha ricominciato  . Forse abbiamo trovato il momento giusto per arrivare in cima...L' ora di pranzo degli Elfi.
 Su neve piu' dura tutto è piu' semplice, ultimi metri dei 2 Andrea prima di raggiungermi al deposito sci. 
 Dal colle la visione della parte superiore con il monte Diei a sinistra.
 Cerchiato il deposito sci, in rosso la salita e in azzurro la discesa
 La discesa non è stata delle migliori , e per non rifare la valanga a piedi,abbiamo usato tutti i sistemi validi e non ... Gli sci non erano tanto favorevoli....per tenere gli sci ai piedi.
 Chi ape le danze...
 E chi le chiude...
 Qua la traccia della salita.
 E qua il particolare della parte alta la traccia rossa e verde è quella fatta in salita piu' sicura, ma di sicuro piu' difficile. 
 Un ultimo sguardo alla cima appena fatta dal fondovalle, di sicuro tutte le volte che ripasseremo da Domodossola uno sguardo e qualche ricordo passeranno nella nostra testa.

6 mag 2019

Corno Orient. di Nefelgiù

Sabato rieccoci in Valle Formazza.
Lasciata la macchina all' Albergo Pernice Bianca riusciamo a calzare subito gli sci,
 ovviamente si parte con i rampanti
 Raggiunto il pianoro sovrastante e il visto il cambiamento del manto nevoso togliamo i coltelli
 Si sale sperando in un apertura delle nuvole...
 E ogni tanto il cielo ci accontenta , ci fà gustare un po di calore e ammirare queste dune simili a quelle del deserto.
Sull' altro versante vediamo il canale e Punta dei Camosci fatta poco tempo  con Andrea.

Finalmente vediamo anche la nostra meta , la punta a sinistra, mentre sull' altro lato troneggia il Nefelgiu' .
 Il lungo canale che non finisce piu'....
 Ma prima o poi tutto ha fine 
 Una volta dentro l' anfiteatro del Nefelgiu' con tutte le sue cime,
 si cambia rotta e si punta alla selletta
 Questo è il punto piu' ripido di tutta la salita
 Raggiunta a sella i nostri tracciatori Filippo e Fabio,  puntano come loro natura alla cima piu' alta
lasciando la Punta di Balma Rossa piu' bassa di 50 metri sola soletta.
 In effetti da questa punto di vista, sembra davvero una anticima
 In 11 raggiungiamo la cima Orientale del Nefelgiu'.
Sotto di noi la Val Vannino e si vede anche il rif. Miriam.
 La discesa è su neve fantastica peccato solo per la poca visibilità.
 Qua la mappa della salita con la traccia GPS.