Chi e perchè.

"Ci piace trascorrere il tempo libero all'aperto, in montagna o in ambiente naturale. Ci piace camminare, scalare, sciare, e osservare. Ci interessano tutti gli aspetti della natura, dell'ambiente e dell'ecologia. E' un'esperienza che non si ferma al ritorno in città, per questo la vogliamo raccontare."
.......................................Club Alpino Italiano - sez. Brugherio

30 set 2011

Arrampicata a San Maurizio

Dopo la bella festa del Cai, con alcuni ragazzi ci eravamo accordati per andare ad arrampicare,ed eccoci con Luca e Olga alla riscoperta della palestra di San Maurizio.
Abituati a Galbiate il posto non è confrontabile, ma se si pensa che per arrivarci noi in bici ci mettiamo 15 min......
Ci sono i pro e i contro.......
Anche Caterpillar e Tiramisu sono venuti a curiosare e settimana prossima dovrebbero esserci,battiscopa permettendo.....
Grazie a Luca se ci sono queste foto.
La palestra non è troppo alta e bastano 7 rinvii
Cominciamo da quella piu' a sinistra vai Luca
Il Bocia ha la stoffa !

Ora è la volta di Olga.

Poi cambiamo via e ci spostiamo sullo spigolo ....

Questa via è piu' facile e i ragazzi se la mangiano...

Chi velocemente e chi con pause di riflessione....

Dai Olga !

Si come detto il posto non è un gran che', ma si sa' "piuttost che gnent.....le mei piuttost !"

Per chi volesse qua sotto c'è la cartina di come raggiungere la palestra.

In caso ci si vede li settimana prossima.

Ciao e buon week a tutti !

26 set 2011

CAI Brugherio: voce del verbo osare

Due giorni intensi e difficili.
Due giorni ricchi di soddisfazione per tutti noi, in cui la squadra ha dimostrato di esserci e di funzionare. Dall'informatico al cuoco tutti hanno lavorato a pieno ritmo per invogliare le persone a conoscere il CAI e le nostre attività...Non è stato facile mettere in piedi questa festa, pensare a tutto e poi mandare in porto le iniziative, ma siamo stati bravi e in grado di gestire più cose in parallelo. Con la gente giusta, si può fare questo ed altro.


La banda del buco


Se è lento come in negozio siamo a posto....


Una gita sabato alla Miniere del Resegone non ha sottratto forze in area feste; i lavori di preparazione si sono svolti alla grande dimostrando che basta la voglia e le cose si fanno. Si può anche smontare, spostare e rimontare una casetta prefabbricata in tempo record!
La coreografia è sempre molto bella: con la parete di arrampicata che domina la scena l'area feste diventa piena! Piena come le nostre pance dopo una bella porzione di bue o di prosciutto alla brace....Perchè, se è vero che polenta-pucia e salamet è un ottimo piatto, è anche vero che c'era la necessita di inventarsi qualcosa di nuovo, e la cena messicana è stata l'ottima risposta a tutto (e il Bue di Moncalvo la ciliegina sulla torta....)






Anche il liscio è sicuramente un ottimo modo per passare una serata, ma i "Fronte dal palco" hanno dato una bella svegliata a tutti.




La domenica si è aperta con le pulizie dopo i bagordi del sabato sera. Poi, senza quasi accorgersene, è arrivato anche il pranzo con i ragazzi dell'alpinismo giovanile, e una sana dormita sotto una pianta...Prima di cena il coro alpino "La Baita" ha radunato giovani e anziani a sentire canzoni di un tempo passato mentre, dopo cena, Catherine Destivell ha fatto sognare a occhi aperti prima di un sonno necessario quanto profondo.

S-conosciuti regalano uno spettacolino aereo...


Giovani leve crescono....




Alla prossima volta...Bravi e grazie a tutti

19 set 2011

Festa CAI: Fajitas e Vasco

Traversella

Le previsioni parlavano chiaro, domenica acqua a catinelle…..Ma la voglia di andare c’era….E allora in quale luogo avremmo avuto piu’ possibilita’……
Traveresella era uno di quei pochi posti e noi ci abbiamo provato !
No vi dico le gufate che mi sono arrivate…L’ultima domenica da parte del caro Mauri…..avete portato lo shampoo per lavarvi…..
SIMPATICI !!!!!!
Ma la voglia di arrampicare di queste nuove promesse hanno tenuto a bada il meteo per tutta la giornata…A dire il vero in pomeriggio qualcuno ha ricevuto la telefonata della sua bionda e si è distratto un po’ …..L’energia che teneva su l’acqua si è dispersa e una rinfrescata c’è la siamo presa…Ma ormai la nostra giornata c’è la siamo portata a casa.
Ma partiamo con ordine il ritrovo e a Brugherio alle 7…..Piove …..
Mi chiedono “ Riki che si fa’ ? “…..Ovvio “ Non siamo mica qui per divertirci…Si va’ !”
Probabilmente altra gente mi avrebbero detto “ tu sei matto col cavolo vengo…”
Ma loro sono giovani e non sanno quanto Orzo Bimbo sia pirla….
Tutta la strada sotto l’acqua il mio morale sotto il sedile…
Usciamo ad Ivrea e non piove piu’….Cosi come pure una volta arrivati a Traversella
Il sentiero che porta al rifugio e fradicio, mi chiedono se è possibile arrampicare sul bagnato…
Figuratevi se gli dico di no,” Ma scherzate , anzi le migliori prestazioni si ottengono con la roccia un po’ umida….”
Dopo questa, se non prendo l’oscar per la palla piu’ grossa sono li a giocarmi il podio.

Si arriva finalmente dopo una mezzoreta al rifugio, chiedo al gestore se c’è qualche settore che asciuga prima….Anche lui mi da del matto…

Ma porca paletta possibile …Be andiamo a vedere….Arriviamo cosi al primo salto la roccia trasuda da tutte le parti, ma sulla sinistra si intravede una striscia piu’ chiara.
Alla base c’è il nome della via “Sale e pepe”, tiriamo fuori la guida e zac…la via non è riportata.

Incomincia la ricerca se questa è “tizio” e questa “caio”….a questa gli hanno cambiato il nome, infatti una volta si chiamava “Tetto rosso variante di destra.”
Il tetto che la sovrasta infatti la protegge un po’ e la parte sotto è un po’ piu’ asciutta.
Con me sale Diego detto “Zorro” mentre Alessandra sale con Luca detto “Caterpillar “.

Fantastici anche se in qualche punto c’è un po’ di umido arrampicano senza problema.

Ormai siamo alla fine manca solo Luca che esce ora dalla nebbia…

Gli ultimi metri saranno molto adrenalinici per Luca, ma alla fine eccoci tutti su.
A qualcuno ricorda qualcosa sta’ foto ?

La mia idea era quella di affrontare salto dopo salto e cosi concatenare piu’ di 10 tiri, ma al secondo salto, troviamo una scolaresca di francesi che ha monopolizzato tutto il settore ,ricorda un po’ noi a Galbiate…
In piu’ un istruttore ci dice che gli ultimi tiri sono abbastanza bagnati.
Cosi continuiamo a salire sperando di trovare qualcosa di asciutto.
E infatti lo troviamo alla “Torrione Giallo”.
Qua ci sono solo monotiri ma si sa “ Piutos che gnent…. è meglio Piutos ! “
E cosi via , grande Luca a fare una via da primo, guardate che stile !

Poi la storia si sa’…A qualcuno arriva una telefonata e con la chiamata arriva pure qualche goccia …
Una corsa al rifugio ad aspettare che spiova e appena smette giu’ veloci alla macchina.
Vorrei davvero fare i complimenti ad Alessandra che ha fatto la sua prima via da capocordata.
Luca che secondo mè fra un po’ passa di livello e lo vedremo con i primi della classe.
E a Diego che si è giocato il tutto passando dove altri sono volati....Level !!!
Vista la piacevole giornata non ci resta che ritornarci magari con un po’ piu’ di asciutto.

18 set 2011

VILLA GOMES



Lecco, 17 settembre 2011, l’addio a Walter Bonatti non è stata una semplice commemorazione, ma una lezione di vita, forse l’ultima del grande Walter, io personalmente ho consegnato alla Sig.ra Rossana (compagna di Walter) il gagliardetto della nostra sezione C.a.i. per testimoniare la vicinanza dell’associazione in questo triste momento.
Più di mille persone hanno voluto salutarlo e parlare di lui, Pierre Mazeud è intervenuto personalmente per lasciare una testimonianza, l’eredità che lascia Bonatti è un’ eredità pesante, fatta di verità e dignità, non importa se si sale una montagna o se si attraversa un deserto ma è come lo si fa.

17 set 2011

Grigna, Via Butta + Via delle guide

Un errore sull'orario presunto dell'alba ci fa arrivare ai Resinelli che è ancora buio; poco male, si può dormire un pochino in macchina!
La nostra solita sveglia da panettieri ci permette di attaccare con il sole (scomparirà in breve tempo) e di non avere nessuno davanti. Usciamo dalla prima via di giornata quando la Grigna incomincia a popolarsi...



Via Butta, secondo Magnaghi. Bella via che corre a sinistra della celebre "Fessura Gandin" e che con questa condivide l'attacco. Un traverso di 15 metri porta dentro un bel diedro che si segue fino in cima.

Traversando...



Sono bel tranquillo a fare sicura alla troia, che chi vedo arrivare giù in basso? Vi dò qualche indizio: casco giallo, pantaloni rossi e gilerino scuro...Ma quel merenderos del Claus ovviamente! Il quale fa finta di non sentire i miei richiami dall'alto e si cambia bel bello davanti al mio zaino. La foto testimonia


E non dite che non arrampica da prima!


Continuamo felici e contenti e arriviamo in cima al torrione Magnaghi, da lì scendiamo alla forcella GLASG da cui traversiamo verso destra per andare a prendere la via delle Guide.

N.B Il traverso si compie passando per l'attacco della normale e oltrepassando l'ancoraggio per le calate. Ci si infila nel camino (molto largo, occhio ai detriti) che conduce a una forcella con qualche passo di arrampicata, II+ max. Dalla forcella si scende in direzione del "saltino del gatto" tagliando la parete. La via delle guide attacca in corrispondenza del pilastro staccato con fittoni ben visibili.

Attacchiamo questa via che si preannuncia subito molto dura con una partenza in strapiombo a cui segue un lungo muro verticale sempre sul VI°...Bello!
Dalla cima del pilastro ci si sposta nel centro della paretozza e si attacca direttamente un tratto strapiombante: quanta fatica! La pausa estiva mi ha fatto perdere la continuità nei movimenti....Poco male, cercherò di recuperarla.
Grande paura quando una scaglia di due etti a cui ero attaccato si sbriciola nelle mie mani, per fortuna un ottimo appoggio per il piede ha evitato un volo.

Sul primo tiro


Sul secondo tiro


Mentre recupero Simo vedo sbucare Claus e Fourfingers sul secondo Magnaghi, li saluto e questa volta mi sentono. Abbiamo avuto una piacevole conversazione che ha svegliato tutta la Valsassina e poi di corsa a casa che oggi pomeriggio ho da fare....

14 set 2011

CIAO WALTER

Un doveroso saluto a Walter Bonatti, grande alpinista, esploratore,scrittore...uomo vero!

12 set 2011

Lenzspitze (4.294) parete Nord Est e traversata al Nadelhorn (4.327)

Nel Vallese Simone è ormai di casa e a distanza di 2 settimane dal Lagginhorn con Orzobimbo, torna nella valle di Saas in Svizzera; pensate che quando passa la frontiera non lo salutano nemmeno più...

Belle zone costellate da “4.000” tutti con discreto impegno fisico, ma questa volta al consueto sforzo abbiamo aggiunto qualcosa di tecnico, una delle più belle pareti nord che io abbia visto, tiangolare con una salita alla cima logica, lineare, dritta come un piombo, 600 metri di parete a pendenza costante sui 55° (stavolta misurati con il goniometro) tutta sui polpacci (ahi!ahi! oggi).

Si parte


ecco un'altra splendida alba alla quale assisto


e con la luce rivedo Simone e una Guida francese con cliente. Verso destra uno sguardo al Nadelhorn




prima cima!!


con annessi panorami da favola


Per la discesa il progetto è quello di fare la cresta est che mantenendosi sulla soglia dei 4.000 e con passaggi di 2° e 3° conduce sino al Nadelhorn. Per la parete dubbi non ce n’erano, le relazioni sono tutte concordi nel dire che ci vogliono dalle 4/5 ore, una per arrivre all’attacco e il resto in parete (noi l’abbiamo trovata in condizioni insperate, tutta in conserva corta tranne il passaggio sopra la terminale e pochi metri sotto la cima dove invece abbiamo progredito in conserva lunga protetta da autobloccante posto sul rinvio alla vite) e infatti noi ne abbiamo impiegate 4.
Mentre per la cresta le relazioni e le testimonianze raccolte al rifugio sono molto meno chiare,andiamo dalle 3 alle 6 e più ore, in particolare un alpinista incontrato sabato al nostro arrivo al rifugio e reduce dalla stessa ascensione da noi ambita, ci parlava di molta neve e di numerose calte dai gendarmi.
Noi siamo riusciti ad aggirre i primi 2 o 3 (piccoli da circa 5 o 6 mt) sempre sulla destra e i sucessivi più alti (10 o 15 mt) li abbiamo invece scalati. Alla fine abbiamo fatto solo una doppia e non togliendo mai i ramponi in un paio di discese la neve dura presente nei canali e cenge ci ha anche agevolato, in queste condizioni ci si può mettere circa 3 ore senza correre.

dopo un po' mi giro a guardare il cammino sin qui svolto (si intravede la ns traccia in parete)

ultimi gendarmi da vincere...

e dopo sole 2 ore e mezza (con merenda annessa) ecco la seconda cima!!!


non ci resta che scendere dalla normale


da qui sivede bene la parete e la cresta, se non la avessimo attaccata al buio non so sel’avremmo fatta, quanto è ripida!!!

arrivati al rifugio breve sosta prima di una lunga discesa sino in paese, e anche qui un simpatico amico ci saluta e ci ricorda che da queste parti noi con la nostra ferraglia tintinnante siamo solo ospiti