Chi e perchè.

"Ci piace trascorrere il tempo libero all'aperto, in montagna o in ambiente naturale. Ci piace camminare, scalare, sciare, e osservare. Ci interessano tutti gli aspetti della natura, dell'ambiente e dell'ecologia. E' un'esperienza che non si ferma al ritorno in città, per questo la vogliamo raccontare."
.......................................Club Alpino Italiano - sez. Brugherio

26 ago 2008

Ferrata Bolver-Lugli alla Cima della Vezzana (3192 m), Gruppo delle Pale di S. Martino.

Da S. Martino di Castrozza raggiungo con gli impianti il rifugio Pedrotti al
Passo Rosetta. Il mattino seguente parto alle 6 e raggiungo l'attacco della
Ferrata in un'ora. Con mia sorpresa, non vedo corde fisse... Infatti si
sale dapprima per facili roccette (2-3), le corde fisse arrivano piu' sopra!
Ma anche quando arrivano, preferisco arrampicare sulla roccia, visto che e'
solida e frastagliata.

Alla placca pero' le cose cambiano. Un bel tiro di parete verticale, esposto
e facilitato solo da qualche buon appiglio. Segue qualche centinaio di metri
su parete un po' meno verticale, sempre impegnativa ma molto divertente. Lo
scenario attorno e' incredibile: ovunque guardo vedo pareti a picco, di
roccia giallastra, eppure la via riesce ad insinuarsi fra scanalature e
cengie, senza presentare molta esposizione o difficolta' estreme. Dopo due
ore sono all'uscita della Ferrata e sosto al bivacco Fiamme Gialle. Impiego
un'altra ora per scendere al passo di Travignolo e risalire il versante
opposto, fino in vetta alla Cima della Vezzana, la piu' alta delle Pale.

E ora viene il bello. Non riesco a trovare la via Ferrata Gabitta d"Ignotti,
che dovrebe farmi scendere alla forcella di Val Strutt. Nessuna indicazione
e nessuno in giro a cui chiedere... (e' lunedi'...). Nei vari tentativi che
seguono, riesco a percorrere una crestina e scendere lungo una breve corda
fissa, per poi ritrovarmi a girovagare per un misto infido di roccia e neve
fresca... (sono pur sempre sopra i 3000 metri!). Poi un colpo di fortuna,
trovo un'altra corda fissa (vecchia e arrugginita...) che mi permette di
calarmi lungo il salto di roccia che mi separa dalla Val di Strutt. Ma sara'
poi la Val di Strutt? Col cuore in gola, scendo il ripido canalone e
finalmente vedo, (che sollievo!) il Bivacco Brunner, incastrato sotto
l'impressionante paretone. Pfiuuuu! Ora so dove mi trovo!

La tensione cade e riesco finalmente a mangiare qualcosa - sono le 11:30.
Scendo quindi a prendere il Sentiero attrezzato delle Farangole, che taglia
un vertiginoso pendio e risale lentamente verso il Passo Rosetta, passando
attraverso uno scenario fantastico, fatto di giganteschi torrioni e paretoni
a picco. Arrivo piuttosto provato al rifugio Pedrotti verso le 2, dopo otto
ore di escursione.

Le foto:

L'arrivo della funivia, al Passo Rosetta.



Un sentiero da brivido!



Il rifugio Pedrotti (2581 m)



L'attacco della Bolver-Lugli



Quel paretone a picco!


L'uscita della placca



In parete...



L'uscita in cresta



Un nevaio



Il Bivacco Brunner



Un Torrione



Il Sentiero delle Farangole


Ciao, Enrico

Zuccone Campelli - Fessura Comici


Via aperta nel 1930 dalla cordata di fenomeni Comici, Cassin, dell'Oro, Varale e Spreafico. 5 tiri per 140 metri di sviluppo, difficoltà originale IV-, le relazioni attuali le attribuiscono invece un IV+, giusto. Chiodatura minima a chiodi vecchi da controllare, indispensabili friend, dadi e cordini (utili anche chiodi e martello). Soste su chiodi vecchi e anelli cementati.
Via interessante (e non poteva essere altrimenti visti i nomi degli apritori) amche se non entusiasmante, la fessura che caratterizza la via si perde un po' nella parte alta. Roccia buona.

"[...] Comici ha espresso il dediserio di conoscere anche questa grande costiera di tipo dolomitico che massiccia si impone tra la Valsassina e la Valtorta. L'occasione è offerta dall'inaugurazione del Rifugio Cazzaniga sopra i Piani d'Artavaggio [...] una volta che ci si trova dinanzi alla bastionata è per noi un piacere additare a Comici la parete inviolata. Numerosa è la brigata: oltre a Comici ci sono la Varale, Boga, e Mario Spreafico. Per questo ci si divide in due cordate. [...] Realizzata la via, che battezziamo "Fessura Comici", se ne divide fraternamente l'onore. [...]".
(dal libro "Capocordata" di Riccardo Cassin - CDA Vivalda Editori)

21 ago 2008

20-21 agosto -La conquista del Bishorn 4153 m-

Partenza alle 4:30 del mattino destinazione Zinal,Svizzera,
primo ostacolo incontrato la chiusura del passo del sempione
ma fortunatamente è stato creato un simpatico sevizio navetta su rotaia,
quindi caricata la macchina a Isellle si arriva a Briga ,(la foto si riferisce alla navetta del ritorno)
così liberi di proseguire ci dirigiamo a Zinal dove parcheggiata la macchina a 1675m alle 8:45 ci incamminiamo verso il rifugio la Cabanne de Tracuit a 3256m dove giungiamo alle 12:30Il tempo non è dei migliori,risulta tutto coerto dalle nuvole così dopo un panino entriamo a prender possesso delle brande,sistemiamo l'attrezzatura e mi accorgo che è meglio un pisolino,così dò mandato a Simone di svegliarmi per merenda.Detto fatto scopriamo che al rifugio non esiste birra ma neanche si può avere un pezzo di torta per il the,così beviamo il the mangiando uno snack .Fuori è meno nuvoloso e la visuale si presentà così:


il Bishorn finalmente libero dalle nubiCosì aspettiamo cena leggendo quel che troviamo,nel mio caso un fumetto di Luky Luke in francese e giocando a carte.Poi finalmente la cena,ma quello che si temeva si trasforma in realtà:primo piatto brodino in abbondanza ,poi fortunatamente con il secondo arriva un più solido riso bollito con 'spezzatino' di carne e infine una fetta di torta(ma allora c'era...).Dopo cena decidiamo di fare 4 passi per digerire e il tamonto ci colpisce:




Alle 21 si va a dormire e poco dopo nella cameratauna ragazza di lingua francese inizia a piangere disperata a singhiozzo,altri cercano di tranquillizzarla,poi la notte scorre tra gente che si alza in continuazione(sarà il brodino?).Ore 4:30 la sveglia ,colazione alle 5:00 e per le 5:30 si parte ,davanti a noi una sola cordata di due svizzeri,arriviamo in cima poco dopo di loro alle 8:30,la terza cordata arrriverà almeno mezzora dopo(noi scendevamo e loro ancora dovevano salire),le altre cordate mentre scendevamo addirittura ci hanno ringraziato per avergli fatto strada(se lo sapessero gli svizzeri che si erano attardati sul colle nella discesa)

le immagini:

lasciati i crepacci alle spalle ormai prossimi alla vetta

il sole che sorgela cresta del weisshorn

la foto di vetta

Alle 10:30 siamo tornati al rifugio e dopo aver riordinato l'attrezzatura siamo scesi a zinal

felici e soddisfatti abbiamo pranzato in un locale nei pressi del campeggio,maccheroni al forno e affettato di formaggi e salumi con finalmente una mezza di rosso

Una due giorni fantastica in un posto sperduto e da favola...

E come disse il Mauro "e chi le ferma piu' adesso quelle due?!"

Eccoci pronte per un'altra ennesima giornata in montagna anche se le previsioni non sono delle migliori ....... Ma Dodo voleva fare il Pizzo (quello dei Tre Signori)..... Quindi ritrovo alle 8.15 al piazzale della funivia di Barzio. I compagni di avventura oltre a noi (Barbara e Chiara) sono: Stefania, Eleonora, Mauro detto Dodo e Patrizio. Prima divisione anche se per poco: c'e' qualcuno (Chiara e Patrizio) che sale direttamente da Barzio. Per gli altri: la funivia
















Ed ecco uno dei due fotografi ufficiali della giornata"fotografato" sullo sfondo dello Zuccone Campelli (magari una delle prossime uscite...... e chi ha orecchie per intendere intenda)
















Ecco il punto di incontro tra il sentiero che arriva dal rifugio Buzzoni (quello di Chiara e Patrizio) e quello che arriva dai Piani di Bobbio (percorso da Barbara Mauro Stefania ed Eleonora)



















Alcuni passaggi dopo il passo del Toro



























Ed ecco la foto del gruppo al rifugio Grassi; peccato manchi Stefania (un po' provata dalla camminata del giorno prima - traversata Omio Gianetti.....soprattutto i suoi piedini)











Mentre qualcuno se la mangia e se la beve al rifugio (le due fette di torta non sono tutte per Eleonora)........

















........c'e' chi decide di proseguire per il Pizzo. In ottima compagnia! E quanti ne abbiamo visti!




















Una bella grattatina.................... e via che si prosegue (e' lo stambecco che ha le pulci)



















Ed ecco le foto di rito sulla vetta. Una.................


















E due.................. e come sull'Arera: predominanza femminile


























Ma bisogna scendere: il tempo non promette bene














Anche se poi all'ultimo il sole e' ricomparso














E che spettacoli













Un grazie a Stefania per averci aspettato tutto il giorno - o quasi - ai Piani di Bobbio; a Mauro/Dodo per le riprese fotografiche; ad Eleonora per essere arrivata al rifugio Grassi (dopo mesi di assenza dalla montagna) e a Patrizio per averci accompagnate sul Pizzo.
E un grazie ancora più grosso a Paolo per averci aiutato nella pubblicazione sul blog, e a Nando per averci ospitato a casa sua................................... A proposito: questi sono i risultati!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Alla prossima. Ciao
Chiara e Barbara