Chi e perchè.

"Ci piace trascorrere il tempo libero all'aperto, in montagna o in ambiente naturale. Ci piace camminare, scalare, sciare, e osservare. Ci interessano tutti gli aspetti della natura, dell'ambiente e dell'ecologia. E' un'esperienza che non si ferma al ritorno in città, per questo la vogliamo raccontare."
.......................................Club Alpino Italiano - sez. Brugherio

26 lug 2010

Dolomiti di brenta - Val d'Ambiez

Due, pardon, tre giorni in Brenta. Dico tre perchè siamo partiti venerdì sera sotto un diluvio universale da Brugherio alla volta di S. Lorenzo in Banale.
Arrivati al parcheggio verso le 23 scoviamo una tettoia sotto la quale troviamo una sdraio; io ho la brandina ma Simone ringrazia. Così si va a nanna....


Sveglia ore 4, colazione e poi ci incamminiamo verso il rifugio S. Agostini, siamo dei puristi quindi niente jeep (anche se al parcheggio già un buon numero di autisti è pronto a caricare chi ha soldi da spendere).
Il bosco è monotono e palloso, sarà che lo facciamo alla luce delle frontali, però mi sembra di essere al parco di Monza. Quando il sole sorge le cose iniziano a cambiare e, a Malga prato di sotto, alla vista delle pareti, il ritmo aumenta ulteriormente.


Alle 720 entriamo in rifugio, rapida colazione e poi via! Abbiamo come meta la piccola parete della cima d'Ambiez che, con i suo 400/500 metri di verticalità, cade a piombo sulla vedretta d'Ambiez.

sn --> Torre d'Ambiez
dx --> Cima d'Ambiez


Equilibrismi verso la parete

Il vento che si è intanto alzato da Nord non ci impensierisce e attacchiamo la Via Vienna.


Siamo quasi fuori dai tiri più difficili quando il vento porta nuvolaglia nera e incomincia a venire giù qualche fiocco di neve. Siamo vestiti leggeri e le mani perdono subito sensibilità, ci fiondiamo giù in doppia un po' delusi ma convinti che procedere sarebbe potuto diventare pericoloso.



Nuovamente sui ghiaioni basali non ci va di ficcarci in rifugio, siamo partiti venerdì proprio per sfruttare totalmente i due giorni! Pescando fra le varie relazioni che abbiamo al seguito troviamo quella della torre d'Ambiez e della via Anna, difficoltà tranquillamente gestibili anche con il freddo, quindi ci silega nuovamente e via.

La val d'Ambiez con il rifugio vista dalla via.

Roccia eccezionale nella parte bassa, poi terrazze detritiche ci portano a un diedro di 50 metri che ci consegna in cresta. Completano la via un paio di facili lunghezze su roccia sempre ottima. Così arriviamo in cima a questa torre e studiamo la via dell'indomani....


Discesa con tre noiose doppie, una delle quali ci fa perdere anche un sacco di tempo per individuare la linea corretta. Un incastro viene risolto da un tizio che passava :)
Poi finalmente al caldo del rifugio dove un' abbondante cena ci indirizza al letto, pardon, al tavolo.
Paghiamo il fatto di non aver prenotato, il rifugista fa saltar fuori solo un letto e noi siamo in due. Scartata l'ipotesi di dormire insieme, mi accomodo sul tavolo della sala da pranzo. Mai dormito così bene in rifugio!! Un silenzio fantastico mi ha tenuto compagnia per tutta la notte e alle sei, quando ho dovuto sbaraccare per la colazione, ero fresco e riposato come una rosa, pronto per la via Fox-Stenico.
Primo tiro in fessura molto dura, mi costa anche un fiondo di pochi metri per fortuna senza conseguenze. Con l'arte delle varianti, imparata sulle pareti di casa, aggiro il punto difficile e ci accodiamo a un'altra cordata che ripete la nostra stessa via. Seguendo loro posso non pensare alla linea di salita e rilassarmi, godendomi questa magnifica parete, la prima vera parete che ripetiamo in Brenta.
La vie è sempre bella esposta....


In poco più di tre ore siamo sulla cresta della cima d'Ambiez e seguendo gli ometti in pietra, in circa 30 minuti, siamo in cima!




Lo sguardo viene catturato dalla cima del Basso, il ricordo vola a quella fine estate del 2008 quando lo salimmo con Richi...



Discesa pericolosa per la via normale, numerosi tratti di III fatti slegati e con sotto il baratro vertiginoso. per fortuna tutto fila liscio e alle 17 siamo nuovamente a Malga prato di sotto a comperare formaggio e a spararci un birrozzo ghiacciato....


Ciao ciao Brenta, anche questa volta abbiamo dato...

25 lug 2010

Alpe Giumello

...visto che qui scrivono solo i bimbi grandi che vanno in "montaia" e visto che io non so scrivere, allora scrive la mia mamma! anch'io sono stato un montaia ieri con la mia mamma, il mio papà e la mia sorellina. Per tutto il viaggio ho ripetuto "andiamo in montaia", mica che sbagliavano strada!ed eccoci finalmente arrivati! c'è tanto vento, ma si va lo stesso su, su, su!
Questo è il mio papà con me e Lara, ma io sono in braccio solo per la foto eh, perchè io cammino!!!

...e questa è la mia mamma e dietro il lago graaande, graande!

Poi ho visto un coso che si arrampicava su, su, su per il sasso...

La mamma dice che si chiama scarafaggio, ma sono bravi tutti ad arrampicarsi con tutte quelle zampe...lo so fare anch'io con una gamba sola tiè!...
Poi abbiamo ci son venuti a trovare due cavalli...mi piace sempre di più la montaia!!!!!
Abbiamo continuato a camminare, ma poi abbiamo deciso di seguire i cavalli perchè loro la sanno lunga, perchè il vento era freddo e perchè questa montaia mette fame davvero!!!!

Io volevo salire in cima alla montaia, ma la mamma mi ha detto che prima devo imparare bene a camminare sui sentieri stretti come questo che poi mi porta su, su, su!!!!

Siamo anche andati a cavallo...bella questa montaia!

E finalmente eccoci al calduccio nel rifugio mentre aspettiamo che arrivi la pasta rossa, la nostra preferita!Lara si nasconde...

Ed è finita anche questa giornata...mi merito proprio un premio!!!!la montagna ha anche i suoi vantaggi: ho imparato come si mangia un lecca-lecca (anche se papà lo chiama chupa-chupa)...mi costerà una lavata in più di denti, ma ne vale la pena! quando si va ancora in montaia?

19 lug 2010

Punta Dufour cresta Rey

Una settimana per decidere il che e il quando e con chi, poi alla fine
viene aggiudicata una 2 giorni sul Rosa.
Temperature alle stelle e previsioni brutte ci preannunciano un clamoroso fiasco.
Ma alla fine tentiamo lo stesso….
E cosi alle 4,45 eccoci in partenza per Gressoney, questa volta oltre i tre moschettieri è con noi la riminese Elena.
Alle 7,30 prendiamo la prima funivia e alle 8,20 tocchiamo il ghiacciaio dell’ Indren.
Visto che la nostra idea è quella di dormire al bivacco Giordano, non dobbiamo perdere tempo e cercare di andare a occupare i nostri 4 posti.
Cosi al posto di fare il tragitto normale che risulta piu’lungo, puntiamo al canale di sinistra .
Dentro il canale
Dentro di me, e penso anche negli altri, c’è l’ansia di trovare il posto per dormire e quindi anche l’andatura che teniamo , pur avendo zaini pesanti, è notevole.
Qua uno dei tanti passaggi sui crepacci
Come da previsioni prima di arrivare al bivacco ecco arrivare il brutto
Un canapone ci agevola la salita
Ecco arrivare anche Elena e Andrea
Con gioia veniamo accolti da 4 ragazzi, subito si riesce a socializzare e ci dividiamo i posti per la notte, l’effetto Elena ci da una mano, infatti ci cedono i posti superiori e loro dormiranno in cucina.
L’acqua bisogna farla e quindi diamoci dentro…
Un breve pasto a base di the e biscotti…
E poi il solito stacanovista sprona il gruppo a un giretto….
Cosi come si vede il Corno Nero dal bivacco, figuratevi quando lo vedono gli altri…
“ Ma sei matto va che tempo… Dai torniamo dentro che fa piu’ caldo “….
Ma impassibile gli dico “ Ma dai vedrete che si apre ! “…
E cosi iniziamo a camminare , e anche la nebbia aumenta, e i commenti pure,
“ Va che si apre ….” “ Azzo non ho preso la crema….”
E alla fine eccoci sotto le roccette
E poco dopo ecco apparire la cima
Tutti assieme sul Corno Nero, per Elena 1° 4000 e battesimo della bandiera !
Ma per sfortuna del gruppo si schiarisce e appare la Ludwigshohe
Secondo voi cosa succede …Be ovvio si va verso il 2° 4000 della giornata.
In cima

Mentre scendiamo la cresta , per caso mi salta in mano la cartina….
“ Dai Bocia la Parrot è qua vicino “. Al che ,Andrea incomincia a insultarmi…
Ma mentre continua e evito di riferirvi il cosa, Elena incomincia a calarsi nella terminale,
per andare verso il 3° 4000
E cosi’ arriviamo sulla cresta della Parrot
Un affilata cresta ci porta verso la cima
Ed eccoci su
Noi chiaro con la bandiera....
Un'altra schiarita ci fa’ vedere la Capanna Margherita, Simone “ Meno male che la Gniffetti l’hai gia’ fatta se no ci facevi andare pure su li “
Tornando verso il bivacco....Alle nostre spalle....
Ora pero’ il tempo volge veramente al brutto ma ecco apparire il nostro nido....
Ma prima di arrivare al bivacco prendiamo pure la neve...
Ora dopo esserci cambiati eccoci alle prese con la cena
Sara' commestibile ?
E questa ?
Alle 19 siamo gia’ in branda per permettere agli altri di mangiare, la serata comunque va avanti con botta e risposta tra noi e gli altri….
Arrivano cosi le 3.30 e ci si alza colazione veloce ed eccoci alle 4 in cammino
Al colle del Lys incomincia a spuntare la prima luce
E dopo un labirinto nei seracchi eccoci all’ attacco
Intanto albeggia
Dato che ci sono gia’ cordate in parete per superarle attacchiamo il canalino a destra della cresta Simone le studia tutte poi Orzo le mette in pratica...
Eccoci finalmente in cresta o meglio eccola...
La cresta è abbastanza grande cosi’ che ognuno fa’ la sua strada...
Non sempre su roccia...
Si continua a guadagnar metri...
E ogni tanto ci si incrocia e non mancano le battute

Sul Cervino c’è gia’ il sole, da noi invece no!
Continuiamo a salire e che salire....

Manca veramente poco...
E alla fine finisce, eccoci in cima alla Punta Dufour.

Altro mondo.....
La discesa avviena sulla normale, che proprio normale non è,
passaggi di roccia e creste affilate la rendono forse piu’ bella della cresta Rey.



Ora non ci resta che l’ultima salita, la Punta Zumstein
Ultimi metri....
Eccoci in cima e fa cinquina !( Elena foto )
Be ora non ci resta che tornare alla funivia prima dell’ultima corsa.
Ma qualche foto ci sta’ con una giornata del genere...

La cresta appena fatta e la sua cima
Passeggiando tra i crepi......
Foto dei protagonisti con dietro la Cresta Rey
Nella discesa ripassiamo al bivacco Giordano a prendere la roba lasciata e a salutare
La nostra casa per 1 notte.
Qua il percorso fatto in Verde 1° giorno in Rosso il 2°
Un grosso Grazie ai Bocia che mi assecondano, e mi sopportano.
E soprattutto un grosso BRAVISSIMA a Elena, per una che non era mai stata sopra i 4000,
in 2 giorni ne ha fatti 5 con una gamba non ancora guarita…Chissa’ quando sara’ al 100%...
Be’ ora viviamo di ricordi, e incominciamo a studiarne di nuove.