Chi e perchè.

"Ci piace trascorrere il tempo libero all'aperto, in montagna o in ambiente naturale. Ci piace camminare, scalare, sciare, e osservare. Ci interessano tutti gli aspetti della natura, dell'ambiente e dell'ecologia. E' un'esperienza che non si ferma al ritorno in città, per questo la vogliamo raccontare."
.......................................Club Alpino Italiano - sez. Brugherio

29 giu 2011

Ragazzi al guinzaglio e cani in spalla

Oggi è mercoledì e stamattina, mentre sfilavo la camicia da notte, ho sentito dolore alle spalle … ancora …

Quante volte persone a me vicine con aria rassegnata si sono rivolte a me dicendo “non potresti evitare di farti sempre qualcosa?!” e  categoricamente la mia risposta è “ma ne vale la pena!!!”. È vero ch’io sono un po’ stordita, perché con piccoli accorgimenti potrei godermi le mie esperienze senza pagarne dazio ogni volta, ma la mia istintiva esuberanza mi fa essere poco riflessiva …
Rimane comunque sempre il fatto che ne vale la pena, come domenica in Grignetta.

Penso che tutti voi conosciate bene questo paradiso, ma quella di domenica era la prima volta per 3 persone: un battesimo della montagna, insomma.
Due famiglie

 E la più piccola di tutti …


Ma questo è già il viagio di ritorno … andiamo con ordine, ora…
Abbiamo preso la direttissima: un percorso molto divertente,

Atletico,

 mai proibitivo, semmai proibito (!!!) ,
con anche qualche poetica sorpresa in serbo per noi.

 Una scalata che, con le indicazioni giuste,


ha tirato fuori la grinta e la temerarietà dei partecipanti


talmente intrepidi e disinvolti nei movimenti, che le protezioni servivano solo come oggetto di scherno da parte di Giotto: si è cioè verificato un paradosso, perché da una parte, per la prima volta, i genitori sono riusciti a mettere il guinzaglio ai loro figli (prima e ultima!!!) e dall’altra, il cane è stato viziato come un bambino sulle spalle del papi! Alla faccia della vita da cani!


… e dopo qualche ora: la vetta meritata e che merita!!!

Uno sdrucciolato spaccaginocchia ci riporta al parcheggio dove i sorrisi soddisfatti e un po’ stanchi che reciprocamente ci siamo scambiati, ci riempiono il cuore per l’ennesima domenica spaziale tra le membra di madre matura baciate dal dio Elio mentre con essa faceva l’amore.




28 giu 2011

Polident, Dente della Vecchia

Finalmente Masino!! Finalmente granito!! Finalmente Badile, Vinci e compagnia nuovamente davanti ai miei occhi!

Sveglia a orario improponibile e alle 545 stiamo già camminando verso la Gianetti.Una pausa per placare la mia fame...Ma che succede?? Forse salire alla giannetti in 2 ore e mezza non è stata una grande idea...
Grande idea è invece stata quella di salire la splenida via Polident al Dente della Vecchia, secondo alcuni la cima con il più bel granito di tutto il Masino. Non posso che confermare!


Si tratta di una via aperta da Maspes, Motto, Lanfranchi e Ongaro nel 1997. Nomi importanti che mi hanno messo addosso un po' di paura.

Sul primo tiro


La via si è rivelata splendida, con gradi gestibili date le meravigliose fessure dove ficcarci dentro ogni genere di protezione per integrare i pochissimi spit che si incontrano.
Si arrampica con il Badile a un soffio...


E una giornata spaziale ci ha regalato panorami incredibili!


Che capolavoro il quinto tiro! Qua Simone in uscita


Manca poco alla cima....



Eccola!! Volendo si può scendere anche a piedi dal versante opposto. Ora però c'è troppa neve, servono come minimo gli scarponi


In rete si trovano poche informazioni su questa linea, noi abbiamo usato la relazione e lo schizzo di “Masino Bregaglia regno del granito”. Lo schizzo riportato è abbastanza approssimativo, soprattutto per quanto riguarda il 4 tiro! Dallo schizzo sembra che la linea si sposti notevolmente a sinistra per poi rientrare a destra. In realtà la quarta sosta si trova sulla verticale della terza e non bisogna spostarsis troppo a sinistra! Per non sbagliare tenere come riferimento il sistema di fessure che separa la fessura/diedro dalla parete di destra (quella dove corre Godzilla per intenderci), bisogna percorrere questo sistema di fessure lungo l'estremità di destra e non andare diritti o, peggio, a sinistra! Spero che la foto chiarisca un po' il tiro.


Discesa in doppia facile. Con le corde da sessanta si può saltare la quarta sosta.

24 giu 2011

Orzobimbo e la pietra … falesiana

La giornata di ieri non era cominciata un gran ché bene: noie a lavoro e un po’ tanta indolenza. Ma quando sono tornata a casa l’umore e la giornata si sono rovesciati: ad aspettarmi c’era un vecchioleone con un bolide nuovo fiammante che mi ha caricato sul sellino posteriore e mi ha fatto prendere il volo fino a Galbiate. 2 passi tra prati alti, e ci ritroviamo affianco ad una parete di roccia, ai piedi della quale c’era già Cedric tutto rilassato a prendersi un sole tanto bello quanto quasi insperato, visti i soliti terroristi delle previsioni meteorologiche!
Dato l’incredibile traffico che avevamo trovato per colpa di lavori sulla milano-lecco che non potevano essere rimandati a mesi più idonei (…), Alefisio pensa di cominciare a farmi un po’ di scuola di arrampicata, nell’attesa del resto del gruppo e della sua attrezzatura.  Sappiamo tutti che è una sorta di Massimo Meridio Decimo, ma ieri mi ha mostrato a piedi nudi sulla roccia come muovermi in orizzontale e mi ha fatto sicura di peso! Tra l’altro sono anche caduta un paio di volte: una delle quali gli ha portato uno di quei fastidiosissimi tagli sulla pianta del piede (ricordiamoci che era scalzo …): scusa highlander!!
Finalmente il gruppo è completo e siamo tutti imbragati: si comincia!
Siamo tantissimi: 3 bimbe e tanti maschioni tutti a petto nudo … finalmente uno sport gratificante anche per gli occhi di noi signorine, eh Ale (entrambe)?!… alla faccia di tutti quegli shorts sempre più corti e aderenti che deconcentrano gli spettatori uomini in sport come il volley!


Per colpa del troppo feromone in circolazione, il nostro più Bimbo che Orzo decide di fare il pavone … ma la concorrenza lo turba


E corre ai ripari, come dire … ricorre a rimedi naturali



… che più naturali non si può: nello specifico li individuerei come minerali!


tra l’ilarità del gallo del pollaio … guardate come se la ride il vincitore della sfida!


L’atmosfera è delle migliori: affiatamento di gruppo,


visi divertiti e rilassati,

mente concentrata

e muscoletti in tensione


Si comincia da qualcosa di più facile, per poi aumentare il grado di difficoltà: vedo per la prima volta il vecchioleone non arrampicare ad occhi chiusi, Maurizio arrendersi (era una 6a!), le gambe di orzobimbo tremare convulsivamente e ovomaltina cedere alla stanchezza con un po’ di preoccupazione nostra e incazzatura sua … ma d’altronde i sardi sono famosi per dar retta al prossimo, vero Riki?


Mi scordo del passare del tempo, ma … sono già le 22!!! Sinceramente me ne sono accorta solo per il sempre più crescente brontolio del mio stomaco! E allora: bruschetta e rossa!!!  
Quanti eravamo!!!

E quanto era buona la bruschetta! E poi, se te la sei meritata, è anche più buona … vero Leo e signora?!!!!!




Un viaggio di ritorno che ha sfiorato i 220 km/h mi riporta ad una realtà in cui sono circondata da persone stupende, vivacizzata da passioni sane e scandita da appuntamenti settimanali indimenticabili … mentre mi corico e chiudo gli occhi, mi rendo conto che questa realtà sembra un sogno, ma è la mia vita!

21 giu 2011

Zuccone Campelli - Ferrata Minonzio

DURI E PURI... QUESTA VOLTA NO!
Quando decidiamo di salire ai Piani di Bobbio con la funivia, anche Maurizio è contento perchè il ricordo della Via Gasparotto con tre ore di avvicinamento è ancora fresco, quindi... funivia, funivia, dice Maurizio, mai visto Maurizio così convinto e noi... Anche.
Non siamo nemmeno duri e puri a scrivere questo blog, perchè per realizzarlo io scrivo la prima parte su un foglio di carta, Maurizio la pubblica..."L'informatico" è lui, mica io! Integrandola con le foto mie e di Alessia. Di sicuro anche con la collaborazione di tutti, non riusciremmo mai ad essere bravi come Andrea che è pure bravo ad arrampicare anche se qualche volta forse servirebbero più foto e meno numeri V, VI, VI-, 69, confine Italia-Francia... Mah!



Eccoci quindi qua alla partenza della ferrata, con noi anche Luca, new entry del corso Escursionismo, ma già bravo e sicuro e Alessia forse alla sua prima ferrata (BRAVISSIMA).




Allora si parte, oggi è la giornata nazionale "Sicuri in Ferrata", e quando incontriamo un ispettore CAI di Barzio, non ha dubbi e ci fa i complimenti Oh, CAI Brugherio, EH!!



In cima allo Zuccone Campelli



Lungo la discesa verso i piani di Artavaggio


Meritata birra alla fine del giro (Alessia ha spacciato il suo bicchiere come succo di frutta ma chissà cosa c'era dentro davvero)



20 giu 2011

Monte Cossarello - Via Staich-Freoni

Quando si parla di Val d'Aosta il pensiero si arrampica subito fino ai Lyskamm, fino al Pilone Centrale del Bianco o alla Grivola...Montagne simbolo di questa valle. Però la Val d'Aosta è anche molto altro e le sue montagne "minori", quelle che non confinano con la Francia o la Svizzera, sono altrettando belle di quelle "maggiori"e molto, molto più selvagge.

Con Simone, Lucie, Claudio e Marlen andiamo ad arrampicare lungo la cresta spartiacque fra le pre-alpi Biellesi e il lato valdostno di queste.
I luoghi sono incantevoli, enormi boschi sono intervallati da sporadici alpeggi dove duri valligiani portano a spasso le bestie. Oramai è estate...I profumi del timo sono intensi e sono il più bel regalo dopo troppi giorni di piggia. In alto qualche chiazza di neve lotta contro il sole che, forse, si è accorto che è già fine giugno e combatte contro un freddo vento che cerca di mantenerla intatta. Io tifo per il sole!

Saliamo ad andatura regolare fino ai 2400 m del col di Lozoney, poi traversiamo a destra fino al Col di Loo e scendiamo un pochetto nel versante Valsesiano...
La parete si alza sopra di noi, e la via è caratterizzata dal diedro del quarto tiro, non quello immenso al centro della foto, bensì quello piccolino sulla destra di quello immenso :)



Purtroppo Marlen si è fermata sotto una pianta durante la salita in quanto la sua tendinite consiglia di n on esagerare. Così il buon Claus si spupazza quellatroiadelloggioni.

Una buona relazione la trovate sul sito di Scuola Guido della Torre, mentre su Alpinline le correzioni a questa (che gli istruttori di SGdT non si incazzino! Le loro relazioni sono sempre perfette, questa è la prima volta che non siamo d'accordo!)

Lunghezza 1: salire la placca puntando allo spigolo di sx. S1 su 1 spit (IV - 30 m).

Lunghezza 2: vincere il muretto sovrastante (1 ch. e 1 sp.) e la fessura ad incastro che segue (2 sp.). S2 su 2 spit (V+ - 30 m). Il grado c'è tutto....

Lunghezza 3: per cengie e muretti, puntando alla base del gran diedro (1 sp.). S3 su 2 spit (III - 30 m).

Lunghezza 4: affrontare il diedro, prima in dulfer, poi con tecnica ad incastro (3 sp.). S4 su 2 spit (V+, VI-, poi V - 30 m). Un VI pieno non gli fa male

Lunghezza 5: traversare a sx (2 ch. e 1 sp.), poi diritti per gradoni con erba (2 ch.) a guadagnare la cengia di sosta verso sx (1 sp.). S5 su 2 spit (V - 30 m). Non travrsare troppo, dall'ultimo spit andare su diritti

Lunghezza 6: per una lama fin sulla cengia, poi verso sx (2 ch. vecchia sosta) fino ad una fessura ideale che si risale (è una BELLISSIMA fessura che ricorda la Serpe fuggente di Kundalini) (3 sp. e 1 ch.), quando questa si spegne si traversa verso dx per raggiungere la sosta. S6 su 2 spit (V - 35 m). Leggere: V pieno

Lunghezza 7: diritti per placca (3 ch. e 1 sp.), traversare a dx e ancora per placca (2 sp.) fino ad un diedrino strapiombante (1 ch.). S7 su 1 chiodo e 1 spit (V, V+ - 30 m). La sosta è sotto il diedrino. Il grado è in aderenza lungo una placca dura dura....

Lunghezza 8: Affrontare il diedro (V) e proseguire nel pericoloso canale pieno di erba. Occhio a non scivolare! Si incontrano un paio di soste a spit che si possono saltare per andare a sostare direttamente alla fine della via (48 metri giusti giusti)

Ah...Foto della via non ne abbiamo, la macchina è rimasta nello zaino.

Arriviamo alla base del diedrone e ci accorgiamo subito che presenta tratti bagnati. Non mi perdo d'animo, ho troppa voglia di salire questa via e così mi faccio dare tutti i friends di Claudio e optiamo per la tecnica dell'assalto. In realtà la prima metà la arrampico in libera, ma per la seconda metà ricorro all'artificilae pesante...A1 su friend. Sinceramente non so dire se il VI- della relazione sia corretto, dovrei provare ad arrampicarlo veramente.L'impressione che ho avuto è che un VI pieno non ci starebbe male...
Una volta recuperati gli altri tre possiamo proseguire indipendenti e arrivare in fondo a questa bella via ad ammirare il Gran Combin e sua maestà il Bianco.
Poi giù di corsa a recuperare Marlen e salutare le mucche prima che vadano a nanna...

w le Alpi!

Canalone Porta 19-06-2011 e i ricordi del 30 Ottobre

Era il lontano 30 Ottobre 2010, un sabato d'autunno in cui il meteo reggeva ancora ma non troppo... Nei giorni precedenti aveva nevicato in quota ed io mi stavo preparando per la mia seconda uscita in solitaria. La meta prevista, considerata la neve, era la semplice Cresta Cermenati della Grigna Meridionale. Nello zaino il necessario per una camminata sulla neve, ma appena salita in macchina prima ancora di avviare il motore, un sms mi raggiunge: "La neve è sciolta, vai al Canalone Porta". Cambio in corsa l'equipaggiamento e via di corsa verso la nuova meta. Arrivata lì un ammasso di sassi e più avanti delle roccette di terzo grado inizialmente divertenti ma in seguito da tagliare il fiato... Abituata alle falesie dell'Oasi di Galbiate questa per me risultava essere una via davvero lunga, ma comunque completata in solitaria, in un intera giornata e con un debito d'ossigeno e fatica nelle gambe tanto da cedermi più volte nella discesa... Sono arrivata a casa più per forza di volontà che per altro. Tra la neve caduta (che si era sciolta davvero, ma forse non tutti si sono fidati) e il fatto che era sabato non c'era in giro un'anima viva, e come se non bastasse il telefono indicava totale assenza di campo, insomma, per dirla breve il Canalone Porta mi aveva segnato nel profondo, ed oggi, in compagnia dei "Nepalesi" L'ho percorso di nuovo.
Scenario totalmente differente: Splendida giornata di sole su un cielo azzurro (ho dimenticato la crema protettiva... Che ustioni!), un'autostrada di persone sia lungo il Canalone (due li ho visti pure legati... ) che in cima provenienti dalla Cermenati, ma anche alcuni ragazzi con le corde che salivano il "sigaro": quelli sì li ho davvero invidiati!
Il fatto è che rispetto ad Ottobre ho chiaramente percepito più leggerezza, più velocità, ho usato pochissimo le mani e... Azz! Era come se un vecchio amico mi desse il bentornato per augurarmi buona fortuna...

Eccolo il mio Canalone in tutto il suo splendore: ben ritrovato amico mio!
Immagino che conosciate a memoria queste immagini, ma ancora emozionanti al ricordo...
Me lo sono davvero gustato questa volta...
Scenari che non mi stancano mai...IL SIGARO!!! (tengo a precisare che l'eccitazione è solo per la possibile arrampicata...)
Ma benritrovata, cara Astronave!
Arrivati in cima tutto il gruppo si è rilassato al sole ognuno con i suoi pensieri... Ci siamo goduti la splendida giornata. Dopo la discesa fermata in una griglieria (qualcuno ha preso il biglietto da visita con sconto per la cena...) con birra e salamella finale... Che spettacolo!
Beh, credo di essere pronta per vie più impegnative... Se qualcuno ha voglia prima che io parta per il Nepal...
Ciao a tutti