Chi e perchè.

"Ci piace trascorrere il tempo libero all'aperto, in montagna o in ambiente naturale. Ci piace camminare, scalare, sciare, e osservare. Ci interessano tutti gli aspetti della natura, dell'ambiente e dell'ecologia. E' un'esperienza che non si ferma al ritorno in città, per questo la vogliamo raccontare."
.......................................Club Alpino Italiano - sez. Brugherio

18 dic 2010

Grignone da Pasturo

Dopo la spolverata di venenerdì con farina pure a Milano oggi il Grignone era la scelta ideale. Siamo anche stavolta un bel gruppo: Catena, Corvonero, Grigna, Kikko e Nano
Al Caseificio Mauri di Pasturo ci accoglie un bel -13°. I prati sono tutti innevati e si parte subito sci ai piedi

Ci sono 10cm di polvere leggerissima su fondo marmoreo, ridendo e scherzando siamo già sotto al pendio finale

Finalmente si vede la cresta

Stavolta gli sci ce li portiamo fino in cima...scendere dalla diretta è d'obbligo con neve del genere!

Sulla cresta incontriamo il mitico Arno che è alla seconda ripellata (per lui 1800m erano troppo pochi!!!) e Andrea.
In cima entriamo al Brioschi per mandare affanc...ehm volevo dire salutare il rifugista attuale che (finalmente) lascia il posto a chi (speriamo) sappia fare del Brioschi un rifugio accogliente.
Uno sguardo alla discesa diretta

E uno alla Grignetta

Guglielmo

E poi si parte!

Più sotto si traversa verso destra per evitare delle fasce rocciose

Nell'ombrosa valletta sotto al Cimotto


Con un ultimo traverso ci ricongiungiamo all'itinerario di salita sotto al Pialleral, da qui in giù ravaniamo un po' nella boschina ma sui prati si scia alla grande e alla fine risuciamo ad arrivare alla statale ancora sci ai piedi

Chiudo con le parole della relazione di on-ice:
"La discesa dallo sperone centrale del rifugio è una delle più belle della regione, tecnica e adrenalinica". Parole azzeccate!

3 commenti:

Vecchioleone ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Vecchioleone ha detto...

NOOOO invidiaaaaaa!!!!!!
Adoro quel pendio da fare in inverno, a piedi son salito un sacco di volte da tutte le parti ma mai con gli sci. Quando la montana era in condizioni io non lo ero e viceversa, e anche ques'anno la tradizione sembra proseguire. La prima volta che mio papà mi portò era il giorno del mio tredicsimo compleanno, 6 aprile 86, poco tempo prima (31 gennaio)una enorme valanga spazzò via il rifugio Tedeschi al Pialleral. Il vecchio rifugio era stato inaugurato nel 1912. Poi, nel 1944 fu distrutto dai nazi-fascisti e due anni più tardi fu ricostruito.
Il 31 gennaio del 1986 la valanga staccatasi spontaneamente da dove siete scesi voi, lo spazzò via dalle fondamenta. Che faticata quella volta!!! la ricordo come fosse ieri...

Orzo Bimbo ha detto...

Anche a me piacerebbe farla, ma come dice Ale è difficile far combaciare le condizioni con la disponibilita di poterci andare.Ma chi la dura ......