Chi e perchè.

"Ci piace trascorrere il tempo libero all'aperto, in montagna o in ambiente naturale. Ci piace camminare, scalare, sciare, e osservare. Ci interessano tutti gli aspetti della natura, dell'ambiente e dell'ecologia. E' un'esperienza che non si ferma al ritorno in città, per questo la vogliamo raccontare."
.......................................Club Alpino Italiano - sez. Brugherio

3 mar 2013

Canale Caimi Grigetta

La gita odierna (sabato 2 marzo) per me era più di una gita, la gita di oggi era la prima un po’ più alpinistica delle 2 passegiate con figli e con il CAI finora fatte, era la gita nella quale si calzavano di nuovo i ramponi e si maneggiava una picca, si superavano i 40° di pendio anche se per pochi metri, ci si misurava con la neve fresca, magari con il ghiaccio…. insomma era la gita della ripresa della attività!!! Sensazioni, rumori, attenzione ai sassi che cadono, a dove metti il piede, a dove sia il passaggio migliore tenuto conto dell’esposizione al sole, il sudore che ti cola giù dal caschetto..… una marea di sensazioni che la settimana dopo l’intervento pensavo che non avrei più assaporato, per come mi sentivo. 
Faccio un passo indietro: la gita odierna per me inizia qui
Nella sala di attesa dell’ospedale Rizzoli di Bologna, ove mi son presentato in 7 dicembre munito di zaino e stampelle infilate a mo di picozza, al fine di chiarire subito quale avrebbe dovuto essere la prospettiva funzionale del lavoro dei chirurghi, e guarda caso ho trovato il poster adatto per una foto in “ambiente” :-)
Poi vennero i giorni duri (vi risparmio le foto con i tubi che escono dalla gamba per drenare il sangue…)
...le settimane di sedia a rotelle a ginocchio rigido e gamba gonfia… giorni con orizzonti bui in materia di alpinismo… Sino ad oggi!!! 

































Certo sono ben lungi da una condizione accettabile, ma già così è una conquista! In settimana un breve giro di info reciproche pubblicate su un post di on-ice nella sezione “ramponando qua e la”, ha fatto si che nel canalone Caimi della Grignetta, oggi ci fossero diversi “on-icers”, ricordo solo Silver e Rag69, perché ero un po' fuso dalla fatica ;-) 
Bidonato all’ultimo da Pippolongo Andrea per problemi famigliari (finalmente anche lui capisce che significa avere una donna a casa vero Richi?!…) mi trovo da solo, e solo parcheggio per primo la macchina poco sopra alla panetteria dei Resinelli: “sarà troppo presto?”- mi chiedo- “speriamo di non dover battere traccia o arrivo a metà e non ne ho più, anche considerato che il ginocchio supera di poco i 90 gradi di flessione…”. I primi passi son un misto di ansie, dubbi e gioie, ma appena uscito sui prati alti, il soffice manto che ricopre la pianura alle mie spalle mi riempie lo sguardo e il cuore e mi infonde nuove energie per arrivare al’attacco.. 
Ove scopro che per fortuna Silvestro e compagni avendo parcheggiato altrove sono già dentro il canale e battono traccia un centinaio di metri avanti a me. 
 Inizio a gustarmi la gita (non senza qualche dolorino…)
qualche metro ancora e sono fuori al sole...
e arrivato in cresta dopo un tempo che è parso volare, guardo soddisfatto in direzione della pianura ancora "sepolta"
son li che penso che per oggi possa bastare quando mi viene il “prurito” di andare a conoscere Silver e compagni e quindi punto anche io verso la cima. Li raggiungo e si fa la strada assieme chiacchierando (loro) e con la lingua fuori (io), e dopo ancora una manciata di minuti come percezione e invece forse molto di più realmente, arriviamo in cima tutti assieme.
 Accanto alla croce di vetta il pensiero va immediatamente grato al Cielo per poter essere di nuovo qui, poi ai nostri amici che non potranno più gustare di queste salite e un ringraziamento particolare vola anche sino a Bologna al Prof. Zaffagnini del Rizzoli, che mi ha permesso di essere qui con le mie gambe. Le foto di rito ove lo sguardo spazia dalla Presolana, passando per il Vallese, il Monte Rosa, e sino al Gran Paradiso, mentre la pianura è ancora sepolta dalla coltre di nubi.
Sono spettacoli che l’inverno ci regala sulle nostre prealpi, la differenza termica e barica tra montagna e pianura, in inverno disegna scenari che in altra stagione sarebbero visbili solo a quote ben più alte… Solite 4 chiacchere in simpatia e amicizia, scrocco un pezzo di salame e inizio la parte più delicata per me, la discesa su neve ormai scaldata dal sole… 
Bhè, ora sono a casa con il mio compagno di avventura ( un panetto di ghiaccio sul ginocchio) e quindi tutto bene. Sto forse davvero tornando…. Ciao a tutti e grazie della pazienza di essere arrivati sino in fondo a queste righe nonostante la seconda immagine un po' macabra...

Ale

P.S. una chicca, la danza dei corvi della Grigna...

5 commenti:

Orzo Bimbo ha detto...

Penso che la tua gioia non si possa descrivere.
Ma di sicuro sono certo che dietro a tutto c'è una vololta' di ferro, che ha permesso il tuo recupero.
Grande Ale non ti sei arreso e sei ritornato sui monti.

la fata ha detto...

che bello ale... alla prima occasione torniamo a giocare insieme! complimenti di cuore

la fata ha detto...

che bello ale... alla prima occasione torniamo a giocare insieme! complimenti di cuore

tiramisù ha detto...

Bravo Ale,

bene, vedo che la macchina si è messa a girare.

Complimenti per il tuo recupero

tiramisù ha detto...

Bravo Ale,

bene, vedo che la macchina si è messa a girare.

Complimenti per il tuo recupero