Partenza dai 1018m del bacino idroelettrico di Gaggio sopra Piateda alle 8 in punto. I primi 6km sono pallosi: stradina in lieve pendenza che conduce alle baite Le Piane (1456m).
Da qui ampi prati ci portano ad un fitto bosco che si attraversa con qualche saliscendi
Da qui ampi prati ci portano ad un fitto bosco che si attraversa con qualche saliscendi
Fuori dal bosco, dopo una breve discesa, arriviamo alle deserte baite Armisola (1629m). Sul fondo del vallone un segnavia indica la direzione
La salita ora inizia a fare sul serio risalendo un ripido canalino. Le conversioni si susseguono una dopo l'altra, nella parte mediana facciamo tre passi e due conversioni; in più il fondo disseminato da resti di valanga e rami vari ci costringono a qualche simpatico equilibrismo.
Nella parte alta il canalino si allarga e la progressione divine più agevole fino alla Bocchetta di S.Stefano (2378m).
Ecco la vetta con gli ultimi 200 lunghissimi metri da tracciare. Il pendio finale è piuttosto ripido (35°) e pure qui le conversioni ci fanno fare qualche numero da circo
Ora la salita si svolge in un ampio vallone ai piedi del Pizzo S.Stefano
Poi la salita torna ed essere ripida. La traccia battatua che abbiamo seguito finora scompare e iniziamo a tracciare. Arrivati alla Bocchetta di Reguzzo (2621m) ci voltiamo a guardare il nostro bel lavoro
Ecco la vetta con gli ultimi 200 lunghissimi metri da tracciare. Il pendio finale è piuttosto ripido (35°) e pure qui le conversioni ci fanno fare qualche numero da circo
Ansimando come bestie da soma arriviamo al colletto sotto la vetta
Ma non è mica finita. Proviamo a salire sci ai piedi gli ultimi 50m ma desistiamo. Proseguiamo a piedi sprofondando spesso fino alla vita
Ci godiamo per un po' il sole e poi giù nel freddo vallone. I primi metri sono subito ripidi ma la neve è ottima: polvere polvere e ancora polvere!
Verso i 2600 seguiamo le tracce di discesa di chi ci ha preceduto, e qui inizia il bello!! Dopo ampi pendii sempre sostenuti le tracce si fiondano in un canalino largo un paio di metri di cui non si scorge il fondo. Lo scendiamo derapando finchè mettiamo gli sci in spalla per gli ultimi metri a 50°.
Quando non c'è Orzobimbo a farmi fare pirlate ci pensa ilCatena!!
Usciti dal canalino rimettiamo gli sci...ma le sorprese non sono finite. Per tornare sul fondo del vallone ci aspetta un ultimo pendio impestato
Ora possiamo far correre gli sci fino alle baite Armisola dove una pausa è d'obbligo
Infine la stradina, 6km con l'aria gelida che ci punge le guance e negli occhi la dura,selvaggia e solitaria Orobia! Se ieri il Salmurano era addomesticato da una miriade di persone, oggi la montagna l'ha fatta da padrona e ci siamo sentiti piccoli piccoli di fronte a questo possente e maestoso ambiente.
Oggi passare 10ore chiuso in un ufficio è stata dura, la tentazione di dire "lasciamo tutto e andiamo via" come recita una canzone di non mi ricordo chi è stata forte.
2 commenti:
Non coment.........
Comunque bravi,bellissima uscita!
wow che posto!
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