Chi e perchè.

"Ci piace trascorrere il tempo libero all'aperto, in montagna o in ambiente naturale. Ci piace camminare, scalare, sciare, e osservare. Ci interessano tutti gli aspetti della natura, dell'ambiente e dell'ecologia. E' un'esperienza che non si ferma al ritorno in città, per questo la vogliamo raccontare."
.......................................Club Alpino Italiano - sez. Brugherio

26 lug 2012

Grande Rousse da Rhémes Notre Dame (Via CAI Brugherio)

È documentato che nella prima metà del ‘900 (I ascensione 1906) la vetta di questa montagna sia già stata salita dal versante di Rhémes, percorrendo solo in parte la via che descriveremo oggi, ma deviando presto sul lato della parete stessa che corre verso nord. Non ci sono peraltro testimonianze di salite in tempi più recenti, tranne che per il parroco del paese con mio papà e il Conte Rossi di Montelera con una guida, che negli anni 50/60 sono passati però più a destra della parete principale, rimontando il ghiacciaio e in seguito un canale che li ha condotti sulla cresta all’altezza della via normale che sale da Valgrisenche. A causa dell’abbassamento di circa 25 metri del ghiacciaio di Torrent, questi canali non sono più nemmeno raggiungibili.
La montagna dato il suo aspetto austero, la sua roccia scura, lo svettare di circa 400 mt sopra le cime circostanti, il fatto che il maltempo venga sempre da li e il fatto di sovrastare di  2.000 metri il paese di Rhémes Notre Dame, ha sempre goduto di un particolare rispetto e quasi riverenza, sino al punto di ispirarne un romanzo pubblicato nel 2009 (L’orco Della Val Di Rhemes)
In particolare su questa cima negli anni ottanta la cordata di mio fratello ebbe un brutto incidente e uno di loro riportò lesioni permanenti, quindi io sono cresciuto come se avessi avuto un conto in sospeso con quella cima, tanto da farmi fare un tentativo di salita solitaria dal versante di Rhemes l’estate scorsa; in quella occasione compresi che avrei avuto bisogno di un ottimo socio per vincere quella “partita”…
Venerdì Andrea mi dice: “e se salissimo sabato a casa tua a Rhemes e andassimo a fare quella cosa domenica in giornata?” – è fatta! Trovato l’ottimo socio che mi serviva. Alle 4:30 lasciamo l’auto e ci incamminiamo nel vallone del col Fenetre, lasciamo la sua traccia salire a destra e noi risaliamo dritti accanto al torrente che ci porta a calcare il ghiacciaio di Torrent. Grazie alla buona copertura nevosa viaggiamo spediti e alle 8:30 siamo all’attacco della cresta che ci porterà sullo spigolo della parete est, alla placca liscia che mi respinse l’anno scorso.
Da qui iniziano le difficoltà, necessari 2 tiri in parete sud est per superare 2 gendarmi praticamente sovrapposti, su roccia friabile e difficoltà sino al V-. Poi abbiamo piegato a destra in un ampio canale che percorre buona parte del fianco della montagna e dalla sua uscita senza percorso obbligato si sale su un “mare di pietra instabile” sino ad incrociare la via normale da Valgrisanche poco sotto la cima. Abbiamo usato qualche dado, friends e sul tiro chiave abbiamo attrezzato con 2 chiodi.

Ma ecco Andrea che avanza spedito all'alba
 ed ecco l'attacco della cresta e la traccia di salita
la placca compatta...così sembrava da sotto, ma appena toccata ci siamo accorti che è marcia come tutto qui attorno
passaggi aerei...
il Monte Bianco, Jorasses e la cresta che scende verso nord, percorsa dai salitori negli anni 50-60
guardando 2.000 metri più in basso (da notare "l'ottima compattezza" della montagna...)
cima!!!
 ci sono pure io eh?!

ed ecco l'altrettanto ostica discesa dal versante opposto, nonché "frantuma rotule", meglio questo inverno con gli sci vero Simone?! ;-)
ecco la parete e il nostro spigolo visto dai prati sopra al paese
Aprire una via dà un sapore particolare a qualsiasi salita e questa per me di valore aggiunto ne aveva ancor prima di partire; salendo nonostante le difficoltà e gli appoggi inaffidabili, sentivo che non sarei tornato indietro senza la cima, abbiamo avuto fortuna e azzeccato tutte le scelte. Ma faremmo  un imperdonabile errore se non dicessimo con fermezza che la salita a questa montagna è davvero impervia e occorre ottima dimestichezza a muoversi e ad arrampicare su terreni estremamente instabili. Occorrono giornate senza il minimo pericolo di maltempo perchè qui la roccia è piena di ferro e attira i fulmini e senza neve che si scioglie sulle cenge poichè farebbe precipitare pietre sulla via di salita. Mettete in conto di stare da soli (Gypeto escluso) per circa 13 ore e di scendere dall'altra valle perchè discendere a Rhemes sarebbe un suicidio.
Grande Andrea!! 
Infondevi sempre tranquillità anche nei momenti di maggior tensione e incertezza sul da farsi.
 

3 commenti:

Orzo Bimbo ha detto...

Complimenti ai primi della classe !
Peccato che essendo cosi marcia ci saranno poche ripetizioni....

DiegoR ha detto...

Complimentoni!!!

tiramisù ha detto...

bravi ragazzi! finalmente un pò di livello (anche finalmente un buon meteo...)
Cari saluti