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2 lug 2012
Pizzo Scalino
Il Pizzo Scalino ha sempre avuto per me un fascino particolare forse dovuto al fatto che l'ho sempre visto svettare con la sua bella forma triangolare (non a caso è chiamato il Cervino della Valmalenco) durante i miei periodi di vacanza a Primolo.
Una ventina di anni fa inoltre, accompagnato da mio fratello Paolo, dai miei zii e da altri amici, è stata la mia esperienza alpinistica e da allora non ci ero più salito anche a causa delle avverse condizioni meteo che avevo incontrato durante i miei tentativi (L'anno scorso ha addirittura nevicato a metà luglio fino al Rif. Cristina).
Il programma iniziale di quest'anno era quello di arrivare in cima partendo dalla Val Fontana con il corso di escursionismo del CAI di Brugherio, Monza, Bellusco e Vimercate ma quando Fausto mi ha proposto di salirci partendo dalla Val Malenco percorrendo il ghiacciaio ho subito accettato.
A me e Fausto si sono aggregati Annamaria, Chiara, Eva, Gianna, Valentina, Marisa, Agostino, Alberto e Bruno (Valentina e Agostino alla loro prima salita su ghiacciaio). Sabato arriviamo quindi al rifugio Cristina molto alla spicciolata, chi già nel primo pomeriggio, chi alla sera per problemi di impegni e chi (Annamaria, Chiara, Gianna ed Alberto) che ha deciso che arrivare al Cristina direttamente dalla Val Malenco è troppo facile e decide di arrivarci partendo dalla Val Fontana attraverso il passo Forame, la Val di Togno e il passo degli Ometti. Nonostante l'arrivo ad ora tarda (alcuni alle 9 di sera) i gentilissimi gestori del rifugio Cristina ci fanno trovare da mangiare. Domenica mattina partiamo quindi di buon ora verso il Cornetto, in cima al quale raggiungiamo anche Angelo e Pinuccio (Con cui avevo salito assieme anche a Luigi la prima volta lo Scalino) che ci accompagneranno durante il percorso.
Formiamo quindi le 4 cordate e ci incamminiamo lungo il ghiacciaio. Nonostante il caldo di questo periodo il ghiacciaio è ancora tutto coperto e non presenta particolari difficoltà nel suo attraversamento e la neve è della consistenza giusta da non crearci alcun problema sia durante la salita che durante la discesa (Nonostante qualche uccello del malaugurio che ci prospettava di affondare nella neve molle).
Arriviamo quindi al passaggio fra il ghiacciaio e la cresta finale. Questo è forse il punto più critico in quanto prevede di salire arrampicandosi lungo una fascia rocciosa molto instabile e piena di sfasciumi che al minimo tocco rischiano di cadere in testa a chi segue.
Una volta superato questo ostacolo ci incamminiamo lungo la cresta finale dove incontriamo i partecipanti del corso di escursionismo che sono già sulla via di ritorno (Un bravi a tutti che sono arrivati in cima senza problemi) e scambiano quattro chiacchere.
Arriviamo quindi alla croce di vetta sferzati da un forte vento che ci ha fatto patire anche dei momenti di freddo e dove ci rifocilliamo con una meritata fetta di torta preparata da Eva e portata per due giorni nello zaino da Fausto. Dopo una breve sosta decidiamo quindi di ridiscendere. Ritornati alla fine della cresta salutiamo Annamaria, Chiara, Gianna e Alberto che scenderanno verso la val Fontana mentre noi, dopo aver messo una corda fissa per far scendere con tranquillità la fascia rocciosa ai meno esperti rimettiamo i piedi sul ghiacciaio e cominciamo la discesa. La neve ha mollato al punto giusto tanto da permettere a molti di scendere senza mettere i ramponi. Torniamo quindi al rifugio Cristina dove ci beviamo una meritata birra e scendiamo quindi alle macchine per il ritorno a casa, ritorno caratterizzato dalla solita coda della Valtellina che però non ha rovinato la spendida giornata passata.
Bellissima due giorni in uno dei posti a me più cari ed un doveroso ringraziamento ad Angelo e Pinuccio che ci hanno accompagnati, a Fausto per avermi proposto la gita e a tutti i partecipanti per i due giorni trascorsi assieme
A breve le foto della gita (Io purtroppo non avevo la macchina fotografica)
3 commenti:
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Bel racconto Maurizio !
RispondiEliminaLe montagne sono belle perchè ci attragono, le vediamo e decidiamo " A me li piacerebbe salirci.... "
Che .....azzo vado a fare un 4000 che manco lo so scrivere.....Figurati dirti dov'è....
Complimenti a tutti .
Mi associo! Bel racconto e bella salita, ma soprattutto è stato bello vedere le vostre facce felici ieri sera... Ho visto Fausto particolarmente contento...
RispondiEliminaPresente! Sono l'uccello del malaugurio!! Felice di essermi sbagliato ;-)
RispondiEliminaBravi